Napoli-Sassuolo 3-1, le pagelle di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia
REINA – Nella partita dell’Alta Velocità del campionato, Pepe in giallo gestisce la palla come un equilibrista folle su una corda tesa tra due cime a ottomila metri. Gli va bene e i cuori napoletani di ogni dove ringraziano – 6
Hai presente quando ti fermi a guardare qualcosa terrorizzata ma, nonostante la paura, non riesci a distogliere lo sguardo perché sai che davanti ai tuoi occhi si sta svelando uno straordinario tipo di follia di quelle che il Padreterno protettore dei pazzi non può non lodare con tutti i fulmini dell’Universo a fargli da detonatori di gioia? Ecco, per me quel tackle di Reina è stato così. Pepe si è buttato davanti con tutta la sua stazza, determinato a vincere. È come se correndo avesse urlato alla squadra: “Guagliùùùùù, menamm’c! È nostra, cazzo, e non me la faccio strappare dalle mani da nessuno!”. Fabrizio, ma come si fa a non amare uno così?– 10
HYSAJ – L’incipit è da sottozero. E non per il freddo. Un lancio sbagliato indi papereggia su Sansone che infila l’area e viene abbattuto da Albiol. Si riprende poco alla volta. Mura un tiro di Duncan e nella ripresa si vendica con Sansone, rubandogli un’altra palla da brividi in area – 6,5
Un primo tempo iniziato malissimo, eppure ha retto. Ha recuperato lucidità, che dopo un incipit così non era per niente scontato. È stato un merito – 6,5
ALBIOL – Certo, il fallo su Sansone, e lo Spagnolo piantato lì in mezzo come un albero. Così cadono le foglie e cadono i rigori. Un incidente di percorso. Tante coperture e sicurezza indispensabile nell’impostazione iniziale – 6,5
Ha messo il carico da novanta sulla cappellata di Hysaj, certo. Ma vorrei vedere te o me giocare senza Koulibaly accanto. Se l’è cavata benissimo – 6,5
CHIRICHES – Ha grandi piedi e si vede. È la sponda prediletta di Jorginho nel tic-toc di partenza. Si concede finanche un sontuoso disimpegno. Viene sostituito e qualche dubbio c’è, ma il sarrismo ormai non si discute. Si accetta e si ama – 7
Ha giocato pure per il figlio di Kalidou – 7
KOULIBALY dal 23’ del secondo tempo – Una colonna insuperabile e dimostra di sapere usare anche lui i piedi. Liberatorio – 6,5
Già solo quando si alza dalla panchina cambia tutta la prospettiva. La sua, probabilmente, è cambiata nel momento in cui è diventato papà. Facciamogli gli auguri così – 6,5
GHOULAM – Quanti cross! E pure due tiri da fuori area. Buca però un paio di fasi difensive – 6,5
Però accompagna, segue le azioni, avanza. Mi va bene così – 6,5
ALLAN – È un Allan insolitamente normale, che perde qualche pallone in più. Ma rimedia a quell’ultima uscita di Reina – 6
Ma rimedia il passo sottotono avuto ultimamente. Migliora, insomma – 6
JORGINHO – Le maglie neroverdi vogliono soffocarlo già nella culla, cioè al limite dell’area azzurra. Ma i suoi piedi si muovono come i tasti di un flipper, in ogni direzione e resistono all’Alta Pressione. Recupera, difende, tocca montagne di palloni – 7
Un molosso. Dopo aver visto Gargano in azzurro pensavo non ci potesse essere un altro modo di bloccare gli avversari a centrocampo se non con quella forza bruta che aveva il nostro uruguajo dai piedi storti. Mi sbagliavo, dovevo ancora vedere Jorginho: un cane da presa con i piedi perfetti, colui che gioca di classe, lucidità e presenza agonistica. Mi piace tantissimo – 7,5
HAMSIK – Capitano. Condottiero. E sarto: cuce, ricama, rattoppa avanti e indietro, indietro e avanti. In-di-spen-sa-bi-le – 8
Direi che ha rasentato la perfezione. Ma solo perché amo i difetti e mi piace trovargliene qualcuno – 9
DAVID LOPEZ dal 42’ del secondo tempo – Sei minuti appena. Troppo poco per giudicarlo – sv
Per me al 42° poteva entrare chiunque, avevo ancora gli occhi pieni di meraviglia – s.v.
CALLEJON – La destra sembra morta, nel primo tempo, e lui va a cercare fortuna a sinistra. Insigne dipinge e lui mette dentro una palla decisiva. La palla del pareggio, che scaccia la paura. Prestazione da quoziente intellettivo al di sopra della media – 7,5
Gol e assist, infaticabile Josè. Talmente prezioso da luccicare in campo. Un gol bellissimo, di chi è sempre avanti nonostante recuperi tutto il tempo. Ah, mio figlio, oggi, nella partita di campionato giocata nel pomeriggio, vestiva la 7. Lo sapevo che era la sua serata, lo sapevo – 10
HIGUAIN – Bisogna avere la consapevolezza che ormai, vada come vada, siamo oltre la cronaca, cara Ilaria. Il Pipita sta scrivendo pagine di Storia, ineguagliabili nei numeri – 8
Gareggia con te stesso, credo sia questo l’insegnamento di Sarri a Gonzalo, la leva su cui ha deciso di battere per accompagnarlo nel suo percorso di crescita. Prima vinci le tue paure, poi pensa a vincere le partite, perché le due cose sono inscindibili, solo se mastichi le tue paure e le rigetti fuori piene di saliva e di bava che avevi in bocca puoi poi dischiudere le labbra in quel sorriso grande. Maurizione nostro lo sta crescendo talmente bene che conferma di essere un padre perfetto. La rabbia che saliva negli occhi a Gonzalo man mano che continuava a giocare era fantastica. Una rabbia buona, di chi la paura se la mette sotto i tacchetti e la calpesta. Credo sia quello il suo gol più grande – 9 (ma solo perché se Sarri dice che può crescere ancora io ci credo)
INSIGNE – È il primo a sfruttare le doti magiche di quella mattonella verde a sinistra da cui far partire l’assist per Callejon. Poi, lascia quella mattonella ad Hamsik che serve Higuain. Di suo, supera l’uomo e sfiora un gol da urlo. Anche Insigne è a livelli da mostro. Viene sostituito e si innervosisce, ancora una volta – 8
Settimo assist in campionato e vicinissimo al gol. La cavalcata in cui si è lanciato e che non è riuscito a finalizzare è stata ugualmente poesia – 8
MERTENS – dal 31′ del secondo tempo. Il suo ingresso è glaciale. I tentativi di dribbling come graffi sulla lavagna della capolista. Non aggiunge nulla – 5,5
Tutto quello che vuoi tu, Fabrizio – 5,5
SARRI – La sua tuta ha doti taumaturgiche. Resiste al freddo e vince uno spettacolo in cui la somma di 4-3-3 più 4-3-3 fa 8-6-6 e tre a uno per noi – 8
Ormai i moduli non si contano più, e neppure si può descrivere la bellezza. Finora pensavo che la più incredibile fosse stata quella contro la Fiorentina, ma quella di stasera vince, per ora, la palma di miglior partita del campionato. Di Francesco che incita fino all’ultimo secondo i suoi a fare pressing, il Sassuolo che si ammazza fino alla fine, il modo in cui Higuain si smarca per segnare il secondo gol (inconcepibile!), l’onnipresenza proficua di Callejon, la pazzia di Reina: neanche un minuto di noia, neanche un minuto di non amore. E quel coro, alla fine, con i nostri sotto la curva a festeggiare e il silenzio negli studi Sky a riempire le orecchie. Che bello questo Napoli, Fabrizio, che meraviglia. Dimmi sinceramente se il nostro non è il calcio più bello di questo campionato. Il voto al Mister è tutta la bellezza del calcio che ci sta facendo godere. Il merito di quello che vediamo in campo è tutto suo. Ora tocca a te, Zapatòn: vienimi in sogno – 10
ARBITRO GIACOMELLI – Anche lui si gode lo spettacolo – 6
Con gli occhi pieni di bellezza anche lui – 6