La conferenza di Sarri alla vigilia di Atalanta-Napoli
La prima partita esterna dopo Bologna? Nelle ultime nove partite ne abbiamo vinte sette, non c’è solo Bologna. L’Atalanta è una delle grandi del campionato per quel riguarda l’andamento casalingo. È un campo storicamente difficile per il Napoli, c’è rivalità. Consapevolezza che possiamo fare bene.
L’ambizione del Napoli è fare grande partita a Bergamo.
Abbiamo sei attaccanti che a dicembre hanno già fatto 44 gol, sono numeri impressionanti. Poi ci sono partite che diventano più semplici e altre che restano complicate, ma è la storia del calcio. L’Atalanta sarà disposta a giocare, così credo.
Gabbiadini vediamo oggi.
Le ambizioni del Napoli non sono ben delineate, l’obiettivo è fare il meglio possibile. Abbiamo iniziato un percorso nuovo da 4-5 mesi, abbiamo fatto meglio di quanto pensavamo a luglio.
Reina e Higuain? La loro conferenza è stata mistificata, hanno detto che sognano di vincere qualcosa a Napoli non che lo pensino. Il sogno è la benzina delle motivazioni. Poi ci dobbiamo scontrare con la realtà che quest’anno è particolarmente difficile. È già motivo di vanto essere nei piani alti della classifica.
La Juve viene da finale di Champions, vince sempre negli ultimi anni, anche se hanno fatto 3-4 variazioni. L’Inter è la regina del mercato. Noi abbiamo un percorso nettamente diverso. Non stiamo sbagliando molto. Poche le partite in cui non ci siamo espressi ai nostri livelli. Dal punto di vista della continuità non ci manca tantissimo. Storicamente ha sempre avuto grandi potenzialità ma ci sono stati anche cali. La partita di domani è importante anche per la continuità.
Domani è difficile che cambi la formazione, hanno nelle gambe la partita di giovedì. Non sto parlando solo di Valdifiori e Mertens, ce ne sono altri che stanno crescendo. Ho visto una schermata di Sky, nei dieci giocatori più utilizzati non c’è uno del Napoli; ce n’erano tre della Fiorentina, tre della Juventus, solo qui si dice che giocano sempre gli stessi.
Nella testa di tuti i giocatori c’è la difficoltà della partita. Negli anni scorsi hanno sofferto a Bergamo, spesso anche perso. Le partite di Coppa sono più difficili, si gioca in uno stadio non pieno.
Un mancino a destra ti piacerebbe? Abbiamo raggiunto il nostro equilibrio così e non è detto che i meccanismi di gioco in una zona debbano essere fotocopiati in un’altra zona. In certe situazioni la soluzione Gabbiadini, come contro la Roma, sarebbe stata applicabile. Lui non ha grandissima facilità a saltare l’avversario da fermo. È pericoloso da fermo.
È una partita che non ha bisogno di ulteriori stimoli. Dobbiamo giocare per fare risultato a Bergamo estraniandosi dalle posizioni di classifica e da tutto il resto.
Il mercato. Dipende da quello che vuole ottenere il presidente da questa squadra. È giusto non averne ancora parlato. La testa deve rimanere a queste partite. Ci sono allenatori bravissimi a farsi comprare i giocatori. Io no. Io parto dal presupposto di dover migliorare i giocatori che ho. Ritengo questo il mio lavoro, altrimenti avrei fatto il direttore sportivo. Se il presidente la pensa sempre come a giugno e a luglio, va bene così. Ci siamo detti che era un anno zero, di ripartenza e a fine anno avremmo tirato le file a giugno.
Jorginho bloccato dagli avversari. In Coppa i difensori centrali toccano tanti palloni, quasi cento. Squadra col maggiore sviluppo palla a terra. Bisogna diventare più bravi e impostare con i centrocampisti interni.
Per augurarsi qualcosa in più bisognava vincerle tutte. Numeri straordinari. 53 fatti, 14 subiti. Non posso essere che contento di quel che abbiamo fatto fin qui. Certo si puòsempre migliorare. Se miglioriamo questi numeri, siamo tanta roba. È difficile confemrare questi numeri per dieci mesi.