ilNapolista

Nel calcio difendersi non è reato. Come dimostrano anche le parole di Sarri

Nel calcio difendersi non è reato. Come dimostrano anche le parole di Sarri

Per comprendere in maniera più compiuta Napoli-Roma, è preferibile tenere in considerazione le dichiarazioni dei due allenatori al termine della partita. La sintesi calcistica offerta dai più è stata quella dell’autobus piazzato da Garcia davanti alla porta difesa da Szczesny, un’immagine resa celebre da Mourinho in quel Barcellona-Inter che fu il preludio alla conquista della Champions. Un modo di giocare che in realtà è sempre esistito, ben prima dello Special One.

Il sito Ultimo Uomo è stato netto nell’analisi della gara, sin dal titolo: “Scontro impari”. Un pareggio che hanno definito «una dichiarazione di resa: la Roma è una squadra in crisi che non può fare più di così perché non ha un’identità di gioco e ogni volta è costretta ad inventare da zero la partita», mentre agli azzurri sono state riservate ben altre parole: «Chi invece punta tutto sul pressing organizzato per strappare il pallone dagli avversari è il Napoli di Sarri: una squadra armonica, attenta, concentrata e capace di imporsi quasi sempre sull’avversario. In particolare, è davvero significativo notare le differenze della fase difensiva rispetto allo scorso anno: le spaziature sono sempre perfette, le linee non si sfaldano, anche e soprattutto perché il Napoli difende in avanti, e non correndo indietro».

Una differenza che Sarri nel post partita ha sintetizzato con le parole: «Se fosse stato un incontro di pugilato, avrebbero gettato la spugna». Quasi una citazione di Beppe Viola e della sua barzelletta in cui un pugile suonato va all’angolo e chiede come sta andando e si sente rispondere: «Se lo ammazzi, fai pari».

Non tutti, in realtà, hanno sposato questa tesi. Non Sconcerti, non Gianni Mura cui va riconosciuta l’intuizione di essere stato il primo ad avere notato una crepa, sia pure sottilissima, nei meccanismi perfetti della macchina da calcio messa su da Sarri.

Ma torniamo al post-partita. E alle parole degli allenatori. Garcia ha difeso la prova dei suoi, una prova che ha fatto storcere il naso anche a qualche tifoso giallorosso. Guardare la Roma giocare come una provinciale in difesa dello zero a zero è parso un affronto all’armata romanista. L’allenatore francese ha avuto buon gioco nel far notare che «a Napoli hanno perso l’Inter, la Juventus, la Fiorentina, noi no. Higuain ha sempre segnato, contro tutti, a noi no. Avete sempre definito la Roma una squadra egoista in cui ciascun giocatore pensava a sé, io dico che stasera ho visto una squadra in cui ogni calciatore è stato pronto ad aiutare il compagno». Il fine giustifica i mezzi e tanti saluti agli esteti del pallone.

Ancor più sorprendenti sono state le dichiarazioni di Sarri. Il tecnico toscano ha ovviamente elogiato la prova del suo Napoli e l’ha definita «probabilmente la miglior gara disputata al San Paolo. Perché stasera – ha detto – non solo non abbiamo subito gol, a differenza di quanto accaduto contro Inter, Fiorentina e Juventus, ma non lo avremmo subito nemmeno se avessimo giocato chissà quante ore ancora». Sarri ci ha tenuto a precisare che «Allan è stato meno propositivo del solito perché avrà risentito del cazziatone ricevuto dopo Bologna. Ci aveva lasciati scoperti a centrocampo e stasera si è comportato di conseguenza. Ci tenevamo particolarmente a ritrovare quegli equilibri che ci avevano permesso di raggiungere i risultati che tutti avete visto».

Un elogio della fase difensiva del Napoli. E anche una rivelazione: Allan doveva stare più in copertura. Ciò poi non ha impedito agli azzurri di creare le sue palle gol sul cui conteggio non tutti si trovano: due di Hamsik, quella di El Kaddouri e c’è chi inserisce le due di Insigne del primo tempo.  

Al di là delle palle gol, il punto è l’importanza della difesa nella costruzione di una squadra. Concetto molto caro a tifosi e addetti ai lavori dopo le oltre cinquanta reti incassate lo scorso anno. Oggi non si chiama più difesa, bensì fase difensiva. Difendersi è una componente essenziale del gioco calcio, e dello sport in generale (fondamentale finanche negli scacchi). Non è uno dei sette vizi capitali. Né un’infrazione del codice penale. Oggi il Napoli gioca a calcio decisamente meglio della Roma ed è naturale che loro vengano al San Paolo con l’obiettivo di non prenderle. Francamente è il comportamento più comprensibile del mondo. Lo faceva già Giovanni Trapattoni con la sua Inter negli anni di Maradona e spesso riusciva a pareggiare proprio zero a zero senza farci quasi mai tirare in porta. È il calcio. Non è un disonore difendersi. Ed è proprio Sarri a farlo comprendere quando spiega quali sono state le sue richieste alla squadra.

A volte si ha come l’impressione – o forse è più corretto definirla certezza – che la televisizzazione del calcio ne abbia stravolto l’essenza. Oggi gli zero a zero sono eventi rarissimi, si spacciano per spettacolari partite finite 6-2, 5-3. E quindi impostare una partita sul principio del “prima non prenderle” suona quasi come un atto di blasfemia.

Il calcio è diverso. La Roma ieri ha giocato la sua partita. È riuscita a non subire gol contro il terzo attacco più forte del campionato, contro la squadra del capocanonniere. Magari se la fosse giocata a viso aperto, oggi staremmo a celebrare un’altra goleada. Ma è ovvio che gli interessi di Garcia non collimassero con quelli del Napoli e dei suoi tifosi.

Lo abbiamo scritto sabato, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Sarri. Il Napoli è condannato all’estetica e sempre lo sarà fin quando non riuscirà a vincere le partite sporche. Le analisi tattiche delle partite sono importanti ma non sono tutto. Il Napoli continua a offrire un bel gioco, persino troppo. Ancora una volta abbiamo assistito a una prestazione da incorniciare di Hamsik, nonostante le due occasioni in qualche modo sciupate. Francamente non c’è nulla da dire, la squadra occupa una posizione di classifica impensabile dopo tre giornate di campionato. Ma proprio per questo non possiamo pensare che i nostri avversari srotolino i tappeti rossi dichiarando: “prego, accomodatevi”. Persino i romanisti hanno rinunciato alla loro superbia piegandosi al controllo a uomo a centrocampo. A conferma che il risultato non è poi così un dettaglio.   
Massimiliano Gallo

ilnapolista © riproduzione riservata