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Napoli-Legia Varsavia 5-2, pagelle / Mertens emblema del vangelo sarrita del sudore, l’equazione irrisolta di Callejon, il furor gallicus del mister

Napoli-Legia Varsavia 5-2, pagelle / Mertens emblema del vangelo sarrita del sudore, l’equazione irrisolta di Callejon, il furor gallicus del mister

GABRIEL – Dopo la triplice apertura della Porta Santa a Bologna, tocca all’Arcangelo Gabriel, d’azzurro immacolato, beccarsi due pappine. I gol di Vranjes  e Prijovic sono indulgenze parziali concesse ai poveri polacchi, al grido di “Annunciaziò, annunciaziò” – 6

Gabriele, “forza di Dio”, colui che annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni e a Maria quella di Gesù. È l’arcangelo della maternità, della divulgazione dell’amore e della comunicazione tra le persone. Il Talmud lo descrive come l’unico angelo che può parlare siriaco e caldeo. Stasera, per due volte, ha provato a imparare il polacco. Perdoniamolo – 6  

MAGGIO – S’impegna finanche in un corpo a corpo rugbistico sulla linea di fondo. Guilherme gli rifila un tunnel. È l’unico azzurro, in una partita da sei politico per la maggior parte della squadra, che rischia l’ammonizione: accade dopo un cross sbagliato, ovviamente, quando tenta di recuperare e fa fallo – 6

Indulgenza piena: il cross sbagliato non è una novità, perché punirlo? Ha provato a recuperare quando se n’è accorto, come solo gli umili sanno – 6

CHIRICHES – Peccato per il gol di testa annullato. Sarebbe stato il secondo, sempre in Europa League – 6

Un gol perfetto annullato per una trattenuta in area di El Kaddouri, mi è sembrato di capire. Nessuna indulgenza per l’arbitro – 6,5

LUPERTO dal 79’ – Esordio europeo. Tutte le varianti ai titolarissimi (che termine orrendo, sin dai tempi mazzarriani) sono le benvenute – 6

Condivido l’idiosincrasia verso il termine. E poi Luperto ce l’ho al Fantacalcio. Deve giocare – 6

KOULIBALY – Si avvicina Natale e lui dispensa certezze come doni graditissimi: stop, chiusure, anticipi. È il play della difesa – 6,5

Ma anche lo stop, l’eject, il rec, il rew, il FF, il memo, l’on e l’off – 7

ALBIOL dal 68’ – Il tempo di alzare la mano per il fuorigioco, che non c’era, del secondo gol del Legia – 6

Stavolta, al contrario di quanto accaduto a Bologna, ha sbagliato il fuorigioco. Non solo: ha alzato il braccino come quando a scuola venivi scoperto a giocare sotto al banco con le figurine e appena ti guardava la maestra alzavi il dito per far finta di stare attento e partecipare alla lezione. Ma devi essere sveglio per rispondere bene e salvarti il sedere, non è mica facile – 6

STRINIC – È un altro giocatore che meriterebbe di giocare più spesso – 6

Dagli tempo e mister Sarri ti farà il giuoco – 6

DAVID LOPEZ – Tre, quattro volte dà la sensazione di essere un elefantino estraneo agli ingranaggi sarriti, un po’ spaesato. Epperò tocca parecchi palloni ed è il più presente nella linea di centro. Rischia di provocare, su tiro da fuori area, un autogol di Pazdan. Poi ci riprova nel secondo tempo. È lui a dare la palla a El Kaddouri nella triangolazione in profondità del primo gol – 6,5

Preferisco pensare che senza l’intervento di Pazdan quel gol sarebbe stato tutto suo. Avrei potuto finalmente lanciarmi a petto di palombo sul pavimento del balcone urlando il suo nome e invocando la Nemesi, figlia di Zeus – 6

VALDIFIORI – Meno visibile rispetto alle precedenti prestazioni ma c’è e svolge il suo compitino pulito e ordinato. È come se ancora non mettesse con decisione la mano sul cambio della macchina. Del resto era arrivato per quell’altro modulo, archiviato dopo due giornate: regista, trequartista e due attaccanti – 6

Non mi far pensare a quel modulo. Impieghiamo Valdifiori in questo. Non siamo forse nell’era del Giubileo dell’accoglienza? Comunque è suo il corner che regala quella magnifica palla a Chiriches – 6

CHALOBAH – Un gol magnifico per festeggiare il suo ventunesimo compleanno e una bella partita nel complesso. Una volta appagato, appare e scompare – 7

Parecchi errori nella prima mezzora, poi, al 31° o giù di lì, tocco, tunnel, traversa interna e rete. Un gol di gran classe. E una faccia birichina che te lo rende immediatamente simpatico – 7

MERTENS – È l’emblema del vangelo sarrita: il sudore. Suda, gioca, dribbla, duetta con i compagni, cerca e segna il gol, anzi due. In più un assist per Callejon. I gol sono da fuori area ma l’azione più bella è a due passi dal portiere quando salta due avversari, il secondo con un destro-sinistro supersonico, e sfiora un gol che sarebbe stato ricordato a lungo – 7,5

Mi ha ricordato, alla lontana, la conversione di Paolo, folgorato sulla via per Damasco. Mancava solo il cavallo: piuttosto, ha giocato in modalità treno. Va  in gol in duetto con Callejon, con un calcio bellissimo e veloce, ma è al 70° che fa qualcosa di veramente straordinario. Si porta un difensore a spasso per l’area avversaria, tentano di abbatterlo in due, calcia correndo e col sorriso sulle labbra, i polacchi salvano la porta per un pelo, a nulla serve l’intervento postumo di Calleti, che prende il palo. “Jogadaça”, lo ha definito su Twitter il Napoli Brasil. Quando ride in preda ai crampi ti verrebbe di ridere con lui. E, nonostante i crampi, spariglia tutto di nuovo al 90°, con un fenomenale coordinamento e un movimento di corpo in cui c’è tutto Dries. Un tiro angolatissimo e splendido. Io non ho più parole, trovale tu – 9

INSIGNE – Un falso nueve, ma molto falso. I polacchi sbagliano parecchio in difesa e lui ne approfitta, di sinistro, per fare il secondo gol – 6,5

Il primo lo sbaglia, il secondo pure, ma sul terzo non perdona. Al 39° la difesa polacca ha un attimo di esitazione e Lorenzo tocca deciso e ci fa godere – 7

CALLEJON dal 54’ – Terminata questa lunga fase a gironi dell’Europa League, l’enigma Callejon, autore di un gol, il quinto in coppa, può essere risolto, Ilaria cara, solo con calcoli esoterici, da libera muratoria con l’aggiunta dei Templari. Tema in classe: “Spieghi il candidato come Callejon, giocando da titolarissimo, è stato il capocannoniere del Napoli in Europa League. Dopodiché prenda il risultato dell’equazione e lo compari con lo zero nel tabellino reti del campionato” – 6,5

C’è solo una risposta possibile all’equazione da te posta: incappucciamolo, mettiamogli un saio bianco stretto in vita da una cintura nera e lasciamo che si fustighi da solo. Alla fine, quando si sarà pentito abbastanza, ci svelerà forse che per lui sta tutto nell’aura international dell’Europa League, la preferisce, lo infuoca solo l’idea. Altra simbologia possibile non c’è – 7

EL KADDOURI – Tocca la prima palla dopo un quarto d’ora. La partita si decide sulla fascia opposta, dove c’è Mertens. Il ruolo di esterno nel quattro tre tre non è la sua vocazione naturale – 6

Però che gran tacco per Chalobah, no? – 6

SARRI – Ha centrato un traguardo importante. E per lui, perfezionista, conta anche la forma, oltre che la sostanza: record di gol fatti e subiti, record di punti – 9

Altro che battenti a te tanto cari, Fabrizio, questo c’ha il furor gallicus nelle vene. Quello che Cesare e Tacito e tanti altri ci hanno descritto così bene: solo che i guerrieri celti si presentavano in battaglia seminudi, solo con il perizoma addosso, mentre Sarri si presenta in tuta. Ma per il resto sono uguali: denti digrignati, urla silenti, morsi sugli scudi battuti contro la spada a creare il “tumultus”, occhi vitrei e iniettati di sangue dietro gli occhiali. Quando va negli spogliatoi, o quando in settimana segue i suoi nell’allenamento, li incita a lanciarsi contro i nemici senza curarsi di ricevere colpi e senza paura della morte, con un solo scopo: farli soccombere sul manto verde del campo da gioco. Un po’ come fa il mister di mio figlio: “Guagliò, avit’ cercà i contrasti. Non vi dovete mettere paura. Se vi danno calci, dategliene uno anche voi per fargli vedere che non li temete. Col sangue negli occhi, c’a cazzimm, c’a famm!” – 10

STAVREV – Un paio di decisioni incomprensibili. La più incredibile è il gol annullato a Chiriches – 4

Per quella soltanto gli do un voto in meno – 3

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