E se avesse ragione Gianni Mura? Al Napoli manca ancora qualcosa ma il campionato è lungo

Mi viene un sospetto. Devo fare autocritica. Forse Gianni Mura aveva ragione. Se il Napoli avesse un problema di maturità? Inutile negare la realtà. Dal settantesimo minuto della partita con l’Inter al novantesimo di quella con il Bologna il Napoli ha imbarcato acqua. È diventato irriconoscibile rispetto al perfetto meccanismo che avevamo ammirato in tante […]

il linguaggio del calcio

Gianni Mura

Mi viene un sospetto. Devo fare autocritica. Forse Gianni Mura aveva ragione. Se il Napoli avesse un problema di maturità? Inutile negare la realtà. Dal settantesimo minuto della partita con l’Inter al novantesimo di quella con il Bologna il Napoli ha imbarcato acqua. È diventato irriconoscibile rispetto al perfetto meccanismo che avevamo ammirato in tante partite consecutive. Difesa impeccabile. Centrocampo sontuoso. Attacco atomico. Sono invece riemersi in un attimo tutti i difetti che negli ultimi hanno hanno limitato la capacità di affermazione della squadra. Ingenuità difensive imperdonabili. Approccio molle contro un avversario modesto . Etc etc…

Escludo un problema atletico. Lo dicono le tabelle degli specialisti che collaborano con Sarri. Lo dice il fatto che il vero progresso scientifico nel mondo del calcio negli ultimi decenni lo hanno messo in campo i preparatori atletici. Non è pensabile che alla fine di novembre una squadra entri in crisi atletica. E per di più di botto. Come fosse calata una mannaia sulla testa dei calciatori. Sono convinto che contro l’Inter sia scattato quel meccanismo psicologico noto come paura di vincere. E contro il Bologna la squadra sia arrivata al match scarica, priva di energie nervose.

Dove si annida allora il problema? Una possibile spiegazione, non l’unica per carità, è che questa squadra sembra mancare di un leader. Un uomo di personalità che in mezzo al campo sia capace di chiamare i compagni a fare muro. Limitando i danni nei momenti critici. Senza sbracare fino ad andare sotto di tre goal. Perché uno o due li puoi sempre recuperare con quel mostro lì davanti ma di più…

Un mio amico, uomo di calcio e di campo di vecchia esperienza molto noto in città, mi disse giovedì sera (quindi ben prima di Bologna) «in questo Napoli (sul piano della personalità) sono tutte carrozze. L’unica locomotiva purtroppo gioca in porta». Che è una chiave di lettura. Magari pittoresca ma verosimile. Perché anche Higuain è immenso ma non prende per mano i compagni nei momenti bui che prima o poi arrivano per tutti. Non è nelle sue corde. Non ne ha la personalità. In fondo credo che a questo alludesse Gianni Mura quando parlava di mancanza dì maturità.

Allora dobbiamo rinunciare ai sogni? No. Assolutamente no. La squadra è comunque molto forte. Ed il campionato è equilibrato. Con un centravanti da trenta goal tutto può accadere. Sono sicuro che Sarri saprà lavorare sulla testa dei giocatori per supplire con il collettivo alla carenza. Però un punto deve essere chiaro. I tifosi e gli opinionisti (che vogliono il bene del Napoli), l’ambiente tutto intero insomma, devono essi stessi dimostrare maturità. Evitando di passare dalle stelle alle stalle. Di deprimersi con tutte le conseguenze del caso. Occorre restare vicini alla squadra. Contribuendo alla sua serenità con la serenità dell’atmosfera. Siamo a due punti dalla vetta. Forse addirittura è preferibile inseguire che essere inseguiti.
Guido Trombetti

Correlate

A Sarri il merito di aver cambiato idea e di aver migliorato la difesa del Napoli. Gli resta la prova più ardua: la continuità

di - Se c’è una cosa complicata da fare è migliorare una buona squadra. Forse addirittura più complicato che farne una da zero. In questo è a mio avviso la grande difficoltà del compito che attende Maurizio Sarri. I giudizi sul Napoli sono abbastanza uniformi. Oscillano dalla buona squadra alla squadra forte. (Qualcuno, pensando soltanto all’attacco atomico, […]

Sarri

Questo Sarri mi diventa ogni giorno più simpatico

di - Questo Sarri, allenatore con la faccia da impiegato statale, mi diventa ogni giorno più simpatico. Prescindendo dalle sue doti di tecnico dà l’impressione di essere un uomo serio. Un uomo convinto che i risultati si conseguano lavorando. Sudando sul campo. E non rilasciando interviste o facendo proclami. Molto attento nel curare i rapporti personali con […]

Sarri è un’incognita ma l’annata del Napoli dipenderà soprattutto dal comportamento della società

di - Francamente non ci credo. Un uomo con il look di De Laurentis non si rifugia in modelli provinciali. Uno con la sua visione del mondo non si affida a disegni riduttivi. Minimalisti. Quella che noi vediamo è soltanto la punta dell’iceberg. Vediamo quel che appare e non quello che è. La verità probabilmente è un’altra e noi […]

de laurentiis scudetto

Non è che De Laurentiis ha preso tempo per cercare un acquirente?

di - Francamente non mi preoccupo più di tanto dell’empolizzazione del Napoli. Anche se non me ne nascondo i rischi. Ad esempio il rendimento di Sarri alle prese con una grande piazza è una incognita. Così come la sua capacità di gestire giocatori di caratura internazionale (ammesso che questi ultimi restino a Napoli). Però il tecnico è persona […]

Confesso, sono in confusione. Fino a ieri De Laurentiis parlava di progetto europeo e ora prende Sarri

di - La svolta delle ultime ore, se definitivamente confermata, ci disorienta. Grosseto, Alessandria, Sorrento e poi Empoli. Collezionando in carriera un bel po’ di esoneri. Questo il cursus honorum dal 2010 ad oggi di Maurizio Sarri. Certamente non è un pedigree da suscitare grandi emozioni. Se poi aggiungi che non è un giovanissimo avendo già compiuto […]

Dopo il 1799, Napoli si è arroccata e ha scritto solo della cultura del vicolo. Ovvio che oggi ha paura dell’internazionalizzazione

di - Il tema dell’internazionalizzazione è molto attuale. Nell’Università. Nelle aziende. Adesso anche nel mondo del calcio. Dove è il tema del giorno. Sui siti. Sui quotidiani. Nei talk show. Almeno a seguire le diatribe tra “rafaeliti” e “antirafaeliti”. I primi, in particolare, non potendo ostendere risultati si arroccano nella funzione internazionalizzatrice del tecnico spagnolo. Se è […]

Sivori e Altafini

Con Pesaola se n’è irrimediabilmente andato il calcio della mia gioventù

di - Adesso che il Petisso non c’è più è irrimediabilmente vero. Il calcio della mia gioventù se ne è andato. Quello romantico. Divertente. Scanzonato. Fatto di molte astuzie. Tanta tecnica. Pochi allenamenti. Fatto di molta classe e pochi moduli. Di mille sorrisi. Di giocatori incontrati nei bar del Vomero. Di notti insonni avvolte dal fumo delle […]

I fischi a Higuain? Siamo alla sindrome dell’amante tradito

di - La misura della delusione dei tifosi napoletani è tutta lì. Nei fischi riservati ad Higuain al suo ingresso in campo contro il Cesena. Si può fischiare un giocatore che viene considerato tra i più forti attaccanti al mondo? Evidentemente sì, visto che ciò è accaduto. I fischi vengono dalla pancia e non dal cervello. E […]

Di chi è la colpa della sconfitta del Napoli? Di chi? Chiedetelo a Pirandello

di - Il calcio lo si può guardare da tanti punti di vista. Interpretare ricorrendo a differenti filosofie. Senza poi alla fine che nessuno sappia dire quale è la via giusta per comprendere. Tante verità a seconda delle angolazioni. Torna Pirandello. Così è se vi pare. Così accade anche per l’eliminazione del Napoli ad opera del Dnipro. Intanto […]

Tanto di cappello al self control di Hamsik di fronte al disastro arbitrale di Napoli-Dnipro

di - In una serata di amarezza e rabbia una luce. L’intervista ad Hamsik su Premium Calcio. Alla domanda relativa alla scandalosa svista dei sei arbitri in campo ha risposto imperturbabile (più o meno) “che cosa ci vuoi fare mica lo possiamo più annullare quel goal. Pensiamo alla prossima partita”. Tanto di cappello a un signor capitano. […]

Saittella Index

In dieci si gioca meglio, diceva Liedholm. Lo capì il Napoli di Mazzarri che a Catania fece zero a zero con l’uomo in più per 90 minuti

di - Questa volta, semel in anno, la penso come Max Gallo. Contro il Milan ho visto un Napoli maturo. Capace di non perdere la calma. Di aspettare il momento giusto per risolvere il match. Questo tipo di partita è molto rognoso. Perché monotono. Richiede una grande capacità di concentrazione. Basta infatti che ti distragga un attimo […]