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Questo Napoli riuscirà a sfuggire al suo destino

Questo Napoli riuscirà a sfuggire al suo destino

Lo scrittore Bernard Malamud, americano nato da genitori di origine ebraica, uno dei più bravi scrittori del Novecento. Autore di grandissimi romanzi come L’uomo di Kiev e Il commesso (entrambi editi in Italia da Minimum fax), in tutte le storie che ha inventato ha sempre tenuto fermo un punto e intorno a quel punto ha fatto ruotare tutta la sua narrativa: l’incapacità dell’uomo di origine ebraica di mutare la propria condizione, ovvero (come spiegò bene Alessandro Piperno in un bell’articolo apparso su La Lettura qualche tempo fa, 16 marzo 2014) di sfuggire a una maledizione atavica o più semplicemente sfiga, alla quale gli ebrei non possono sottrarsi. Ogni volta che un protagonista di un romanzo o racconto di Malamud tenterà la strada del cambiamento, prima o dopo, sciagure si abbatteranno su di lui. Dal peso insostenibile come il carcere e la tortura per Yakov, il tuttofare poveraccio, protagonista del L’uomo di Kiev al lento declino economico e familiare che sovrasterà Morris Bober, il proprietario di una bottega alimentare di Brooklyn. Veniamo al perché (ma forse avete già capito) stamattina vi sto scrivendo di Malamud, prendiamo questa frase: “Che ci faceva in galera un tuttofare inoffensivo? Che cosa aveva fatto per meritarsi quella terribile prigionia di cui non si vedeva la fine? Non aveva già avuto più della sua porzione d’infelicità, in un mondo men che giusto?”, sono pensieri di Yakok, mentre è rinchiuso in carcere per un delitto che non ha commesso. Che ci fa dunque il nostro Napoli con tre gol subiti a Bologna. Tre gol sono tre punti di domanda come nella frase di Yakov, ma per nostra fortuna la risposta per gli azzurri è diversa e non scontata. Come i personaggi di Malamud anche i calciatori non possono mutare il proprio destino, possono solo partecipare al renderlo migliore o peggiore. Prendiamo Higuain, quest’anno nulla può impedirgli di segnare, nemmeno Mirante che appena vede azzurro si trasforma in Dino Zoff. Higuain non può mutare il suo destino, ma a differenza dei personaggi di Malamud non può mutarlo in negativo. Il destino di un fenomeno resta quello del fenomeno. Lo stesso discorso mi sento di farlo per il Napoli. Sarebbe molto facile pensare agli scorsi campionati, nei quali perdere o pareggiare a Bologna era la norma, la condizione esistenziale di squadra, quella immutabile. Malamud fosse stato tifoso del Napoli avrebbe scritto che se batti l’Inter o la Juventus stai tentando di cambiare la tua condizione di squadra e quindi di mutare il tuo destino, se perdi col Sassuolo, invece, fai pace col tuo destino e torni a fare la terza, la quarta in classifica e pace. Ma il destino del Napoli di quest’anno, io (e Malamud sarebbe d’accordo) credo sia un altro. Il Napoli è destinato al bel gioco, è destinato a vincere divertendo, è destinato allo spettacolo, questo non si può cambiare. Se giochiamo uno o due toni sotto mutiamo la nostra condizione (e qui ribaltiamo la letteratura) da positiva a negativa. Questo non ci è concesso, non nel medio, lungo termine. Il Napoli per questo campionato è destinato a giocarsela a un certo livello, giocando come sta giocando. Malamud gli concederebbe qualche capitolo storto ma il resto del romanzo sarebbe segnato. Ieri, abbiamo solo sbagliato un po’ il tempo, abbiamo perso la musica, ma il tango resta cosa nostra.

Gli appunti del drone Giggino

Uagliù, Bologna non è fatal, è solo una domenica storta. Da quassù si è capito benissimo, ho addirittura evitato di registrare alcune cose, Sarri le sapeva benissimo. I dati, comunque, dicono che il primo gol è in fuorigioco, ma il secondo e il terzo no. I dati dicono che tutti e tre i gol sono colpa nostra, facciamone tesoro. I dati dicono che dopo una marea di partite si può perderne una. I dati dicono che per il calcolo delle probabilità Callejon deve segnare presto. I dati dicono che a Bologna non è stata cosa. I dati dicono che quando Albiol alza la mano gli arbitri non vedono Franco Baresi. I dati dicono che ci vediamo domenica prossima. Mister, che ci vogliamo fumare?

Notizie dall’Inghilterra

Britos, titolare non ammonito, non espulso e il Watford vince 2 a 0, parliamone. Di Behrami non so nulla e “nient’ chiù vogl’ sapé”. Con Inler comodamente in panchina (è questa la mossa di Ranieri) il Leicester vince in trasferta ed è primo. La Waller Beer è, attualmente, la più venduta al mondo.

Notizie dal nulla

Zuniga va smaltito con la plastica o con l’umido? Son un po’ queste le grandi domande senza risposta.

Note a margine:
–  Due cornetti per Higuain, e porto Reina a bere un caffè (va tutto bene frate’, nun te preoccupà).

–  I quotidiani sportivi sono tutti contenti, possono tornare a escludere il Napoli dai loro complicati discorsi.

–  Harrison Ford farà di nuovo Indiana Jones, a questo punto richiamiamo Vinicio, richiamiamo Juliano.

–  #IoStoConSarri 
Gianni Montieri

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