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Il Napoli batte un’ottima Inter e va in testa alla classifica da solo dopo 25 anni. Grandissimo Sarri

Il Napoli batte un’ottima Inter e va in testa alla classifica da solo dopo 25 anni. Grandissimo Sarri
Maurizio Sarri in una foto di Matteo Ciambelli

Un finale thrilling degno di una partita spettacolare consegna il primo posto solitario al Napoli. Non accadeva dal 29 aprile 1990, data storica, quella del secondo scudetto. Capitò anche un’altra volta, è vero, nel campionato 1991-92, Ranieri in panchina, ma solo perché la partita del Milan venne rinviata. Un primato che ricordano gli storici, non gli statistici.

Napoli da solo in testa alla classifica. Inter battuta 2-1 con una doppietta di Gonzalo Higuain al termine una partita vibrante che gli uomini di Mancini hanno giocato fino all’ultimo secondo, colpendo due pali proprio nel recupero, e dopo aver giocato in dieci per tutto il secondo tempo.

Uno spettacolo di calcio che non ha nulla da invidiare a quello inglese. Il Napoli è meritatamente in testa al campionato dopo aver offerto il calcio più spettacolare in questa prima parte. L’Inter di Mancini perde nella serata in cui esprime il gioco più convincente della sua stagione. Una vittoria sofferta, com’è giusto che sia quando si gioca per traguardi importanti.

Davanti a un San Paolo gremito (54.149 spettatori), l’Inter resta sola in testa alla classifica appena settanta secondi. Poi Insigne crossa dalla sinistra, Murillo svirgola, Callejon la tocca in qualche modo al limite dell’area, Higuain si gira e di destro la mette alle spalle di Handanovic. Un gol meraviglioso. Settanta secondi e il Napoli va solo in testa al campionato. È il prologo di una serata che sembra interminabile.

Ci ha provato in qualche modo l’Inter di Mancini ad arginare gli azzurri. E lo ha fatto puntando sulla qualità a centrocampo. A sorpresa, il Mancio lascia fuori Felipe Melo e al fianco del cagnaccio Medel schiera un centrocampo tecnico: Guarin e Brozovic. È l’unico modo per provare a disinnescare il gioco barceloneta del Napoli. Ma l’operazione salta dopo appena settanta secondi.

Sarri invece si affida ai suoi undici, alla formazione titolare. È una bella partita, una partita inglese per intensità e tutto sommato corretta anche se Orsato a un minuto dalla fine del primo tempo, espelle Nagatomo per doppia ammonizione. Un’espulsione giusta: al 34’ esimo il terzino viene ammonito per fallo su Callejon su una ripartenza del Napoli e dieci minuti dopo ferma una discesa di Allan sulla destra. Mancini si arrabbia molto. Considera il secondo giallo troppo fiscale.

Il Napoli va all’intervallo in vantaggio di una rete e di un uomo. Con un possesso palla del 60%. Un primo tempo che gli azzurri giocano benissimo, con un Allan straordinario, un Jorginho controllato da Medel e infatti il gioco passa per i piedi dei due centrali difensivi che inghiottiscono Icardi e toccano seppur di poco più palloni dell’italobrasiliano (68 Koulibaly, 64 Albiol, 63 Jorginho). Nessuna parata dei due portieri ma il Napoli si rende più volte pericoloso, pressa sempre molto alto e non si ferma mai. Guarin e Hamsik si annullano, il gioco dei nerazzurri passa per Brozovic e Ljajic che spesso arretra. 

Il tabellino delle emozioni registra una svirgolata di Callejon al sesto minuto su suggerimento di Hamsik, l’ammonizione di Koulibaly per un’entrata a centrocampo su Guarin, tiro di sinistro da fuori (alto) dello stesso colombiano al 29’ e tre minuti dopo un colpo di testa di Icardi innocuo.

Il Napoli c’è sempre, pronto a ripartire. Come al 36’, contropiede di Insigne che mette in mezzo da sinistra, troppo lungo per Higuain. Che tre minuti dopo prova il destro da fuori area ma viene ribattuto. Al 40esimo l’azione più pericolosa dell’Inter: cross basso da destra si Ljajic (che aveva attraversato tutto il campo) e Perisic tocca di prima ma fuori. Poi l’espulsione e la fine del primo tempo.

Il secondo tempo Mancini lo comincia senza Icardi, al suo posto Telles che prende il posto di Nagatomo nella difesa a quattro. L’Inter si schiera con un 4-4-1, con Ljajic che dà via via segni di una prestazione superba. Il Napoli incontra più difficoltà nella ripresa con un uomo in più. Vengono ammoniti Allan e Guarin al 51esimo per scaramucce. E al 56esimo, Higuain sfiora il gol di testa su cross di Ghoulam. 

Al 62’ il Napoli segna il gol che sembra chiudere la partita. Rilancio di Handanovic, Albiol la colpisce di testa e serve Higuain in profondità. Gonzalo si invola, inseguito invano da Murillo e Miranda e di destro incrocia. Alla Careca. Alla Higuain. Il San Paolo è un delirio. Bellissima la scena di alcuni giocatori che abbracciano Albiol per l’assist. 

L’Inter però non si arrende. E incredibilmente comincia un’altra partita. I nerazzurri si gettano in avanti (con Biabiany al posto di Guarin) e riescono ad accorciare al termine di un’azione insistita. Ljajic entra in area da destra e di sinistro infila Reina sul primo palo. 

Il Napoli è sulle gambe. E subentra quello che nel tennis viene definito braccino: la paura di vincere. L’Inter invece sembra crescere col passare dei minuti. Sfiora il pari al 77esimo con un’azione personale di Brozovic che si fa tutto il campo e calcia fuori.

Gli azzurri non riescono a ripartire. A dieci minuti dalla fine, Sarri corre ai ripari: toglie dal campo Hamsik e inserisce David Lopez. Cambia poco. Un minuto dopo grande azione di Ljajic sulla sinistra che scambia con Perisic e arriva sul fondo ma per fortuna nostra crossa troppo arretrato. Gli ultimi minuti Mancini li gioca con Jovetic al posto di Perisic. 

Succede di tutto. Reina esce a valanga sui piedi di Jovetic su cross da destra di Biabiany. Al 90’ Higuain fa fuori mezza difesa dell’Inter e costringe Handanovic in angolo. Sembra finita. E invece nei quattro minuti di recupero l’Inter colpisce due pali con due colpi di testa. Di Jovetic prima e di Miranda poi deviato magistralmente sul legno da Reina che festeggia così sia il record di imbattibilità in Europa che il primo posto in classifica. Finalmente arriva il fischio finale di Orsato.

Il Napoli ha battuto una grande Inter. Sarri porta il Napoli primo in classifica 25 anni dopo.
Massimiliano Gallo

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