ilNapolista

Il Napoli rischia di trovare in Europa League il Chelsea, l’Arsenal e il Manchester United

Il Napoli rischia di trovare in Europa League il Chelsea, l’Arsenal e il Manchester United

Figlio di ciclista, Maurizio Sarri non ama le competizioni ambigue né quelle ibride. Probabilmente non amava nemmeno il Trofeo Baracchi, una cronometro a coppie che a lungo – tanto tempo fa – è stato un appuntamento fisso per gli appassionati della bicicletta: non si corre più dal 1991. Era un po’ come lo slalom parallelo dello sci. Ogni tanto accadeva qualcosa di storico, come quando nel 1979 gareggiarono insieme, e vinsero, Francesco Moser e Giuseppe Saronni. Ma nel ciclismo, fondamentalmente, le regole sono chiare e sempre le stesse. Si parte tutti insieme e chi non arriva primo ha perso. Perciò Sarri non ama le competizioni in cui alcune squadre entrano in gioco in un secondo momento, quelle in cui ai nastri di partenza ancora non sai chi si aggregherà. È il caso della Coppa Italia (lo scorso anno Sarri fu aspramente critico nei confronti della manifestazione subito dopo l’eliminazione del suo Empoli a Roma controla squadra di Garcia) ed è il caso dell’Europa League. Un regolamento peraltro in vigore da un po’ di anni. Che prevede, dopo la fase a gironi, l’inserimento di otto squadre provenienti dalla Champions League: le terze classificate. 

Quello di stasera, per il Napoli, sarà poco più di un allenamento. Sono bastate quattro partite agli azzurri per aggiudicarsi qualificazione e primo posto nel girone. Quattro vittorie su quattro, come solo il Rapid Vienna, miglior attacco (16 gol realizzati) e miglior difesa (solo uno subito). La squadra di Sarri è già ai sedicesimi di finale e sarà in prima fascia. Con ogni probabilità, quindi, affronterà a febbraio una sfida piuttosto agevole. Dopo, però, si entrerà nel vivo. E tra le pretendenti al successo finale ci saranno anche le otto squadre provenienti dalla Champions. E il Napoli rischia di pagare la crisi del calcio inglese, crisi benefica per questione di ranking. Solo il Manchester City, al momento, nonostante la sconfitta controla Juventus, è certo della qualificazione.

I pericoli maggiori arrivano proprio dall’Inghilterra. Dopo ieri sera, lo spauracchio è sicuramente il Manchester United di Van Gaal che nel decimo anniversario della morte di George Best non è riuscito ad andare oltre lo zero a zero all’Old Trafford contro il Psv Eindhoven. Una vittoria avrebbe assicurato ai diavoli rossi il passaggio del turno, adesso invece lo United per qualificarsi agli ottavi di Champions sarà costretto a vincere a Wolfsburg oppure a pareggiare e sperare che il Psv non batta in casa il Cska Mosca. Il calcio inglese non se la passa benissimo (qualche maligno potrebbe dire che il primo posto di Ranieri col suo Leicester è una cartina di tornasole del declino della Premier) e in Europa League potrebbe finire anche l’Arsenal. Attualmente terzo nel girone, la formazione di Wenger dovrà vincere in casa dell’Olympiacos con due gol di scarto per qualificarsi avendo perduto all’andata 3-2 all’Emirates.

Sta meglio il Chelsea di Mourinho cui basterà non perdere in casa contro il suo vecchio Porto per qualificarsi. Si deciderà tutto all’ultima giornata: Porto e Chelsea hanno 10 punti, due di vantaggio sulla Dinamo Kiev che ospiterà però la cenerentola Maccabi (a zero punti). Se dovessero finire tutte e tre le squadre a undici, sarebbe il Porto a rimanere fuori, condannato dalla classifica avulsa, e quindi a essere “retrocesso” nell’Europa minore. Nella competizione vinta negli ultimi due anni dal Siviglia potrebbero finire anche il Bayer Leverkusen, il Borussia Moenchengladbach, lo Shakhtar. Altre squadri già forti presenti in Europa League sono il Liverpool di Klopp, il Borussia Dortmund, il Tottenham, il Basilea, lo Schalke 04. Per ora pensiamo al Bruges.

ilnapolista © riproduzione riservata