Valdifiori: «Contro la Sampdoria capimmo che il Napoli poteva giocare un gran calcio»
Mirko Valdifiori è stato ospite di “Quasi Amici” il format tv ideato e curato da Pasta Garofalo in collaborazione con Sky con l’intento di promuovere la cultura sportiva tra i tifosi. Oltre alle solite dichiarazioni di circostanza («Siamo un gruppo solido, che ha armonia e che vuole fare bene, stiamo dimostrando di essere una squadra […]

Mirko Valdifiori è stato ospite di “Quasi Amici” il format tv ideato e curato da Pasta Garofalo in collaborazione con Sky con l’intento di promuovere la cultura sportiva tra i tifosi. Oltre alle solite dichiarazioni di circostanza («Siamo un gruppo solido, che ha armonia e che vuole fare bene, stiamo dimostrando di essere una squadra unita ed affiatata») l’ex regista dell’Empoli ha individuato come partita della consapevolezza quella contro la Sampdoria terminata 2-2 dopo un iniziale vantaggio per 2-0.
«Il Napoli sta giocando da squadra ed è stato importante anche qualche momento non semplice come il pareggio con la Sampdoria. È stata una partita importante perché non abbiamo perso la testa nonostante il pareggio. La squadra è rimasta unita ed ha provato a vincere la partita. Non ci siamo riusciti ma abbiamo avuto la consapevolezza che per 50 minuti avevamo giocato un gran calcio e che bisognava solo aumentare il minutaggio per disputare 90 minuti a gran ritmo come poi è avvenuto dopo».
Di Sarri ha detto: «Ha le sue idee e le trasmette alla squadra sin dal primo allenamento. Sarri ci ha dato una identità precisa, stiamo raccogliendo bei risultati ma la strada è lunga e dobbiamo proseguire lavorando. Con lui abbiamo raggiunto grandi traguardi ad Empoli, ma lui è un allenatore che guarda sempre il campo e non ha alcuna preferenza. Quindi chi pensa che io debba giocare per forza grazie a lui sbaglia di grosso. Il gruppo segue l’allenatore dal primo giorno e stiamo raccogliendo i frutti del lavoro. Io credo che i risultati arrivino soprattutto attraverso l’applicazione ed il sacrificio e noi dobbiamo continuare su questa strada».
Ha ricordato che il suo idolo era Veron ma il modello cui si è ispirato è stato Pirlo. Il mio idolo? Juan Sebastian Veron, poi negli anni il mio modello è stato quello di Pirlo.
Nazionale. «L’esordio con l’Italia è un ricordo memorabile, ma so che una eventuale convocazione passa per il rendimento che ho in stagione con il Napoli. Ovviamente faccio i complimenti ai ragazzi del gruppo dell’Italia ed a Conte per la qualificazione agli Europei».