(tratto da tuttonapoli.net)
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto nel corso di Tutti Convocati, in onda su Radio 24. Il patron ha analizzato il momento del sodalizio partenopeo, definito ormai come una delle favorite della corsa al titolo: “Napoli favorito per lo Scudetto? Potete immaginare cosa stia facendo quando lo dite…”
Scelta Sarri – “Il tecnico mi creò un grande dolore, quando ci fu Empoli-Napoli l’anno scorso non potevo assistere alla sfida, chiamai il direttore della comunicazione Lombardo per chiedere il risultato e mi disse “3-0!”. Pensavo stessimo vincendo, ed invece eravamo sotto… Avevo già iniziato a studiare il club toscano visto che mi interessavano calciatori come Hysaj e Valdifiori, da tempo volevo un regista e persi purtroppo Verratti che come ben sapete, finì a Parigi. Volevo ricominciare da un progetto più italiano, chiamai Sarri quando era ad Amalfi per una manifestazione che si tiene ogni anno, e mi conquistò il fatto che moriva per allenare il club azzurro. Gli feci subito capire, però, che avevo il dovere di difendere il club, offrendogli un contratto annuale con opzioni esercitabili per 5 anni, per me la programmazione è fondamentale ed io sono abituato a vivere matrimoni lunghi nel mondo del lavoro”.
Parallelismo con Sacchi-Berlusconi – “La mia abitudine è lasciar lavorare le persone, nel mondo del cinema però si può intervenire a posteriori prima dell’uscita di un film, cosa impossibile nel mondo del calcio. Sentivo che Sarri mi incitava a prendere Saponara, ma gli feci capire che non potevo comprare tutto l’Empoli. Lui voleva un trequartista per giocare col 4-3-1-2, un modulo che mi preoccupava visto che abbiamo sei attaccanti. All’inizio ho taciuto, ma visto che non arrivavano i risultati chiamai Giuntoli e gli dissi di convincere il mister a cambiare modulo, dovevamo giocare col 4-3-3. Il ds mi disse che glielo stava già dicendo, ma bisognava insistere e convincerlo. Alla fine si convinse ed i risultati si sono visti”.
Differenze Sarri-Benitez – “Il signor Maurizio Sarri è più tecnico di Benitez, dal punto di vista della pratica oltre che della teoria. Lo spagnolo è un teorico, e cerca di non disturbare mai l’ambiente dello spogliatoio perché da lì arriva un’aria benefica della quale un tecnico può puoi usufruire. L’ex Empoli, invece, sa avere un rapporto diretto col calciatore, non c’è niente di peggio che non riuscirsi a capire”.
Reazioni Insigne-Mertens – “Le loro reazioni mi fanno piacere, avevo chiesto di non punirli ma per una questione di regolamento interno credo che le multe andranno inflitte e la mia opinione dovrà farsi da parte. Il loro atteggiamento però dimostra che in campo si divertono e vogliono giocare sempre. Forse avremmo bisogno di due squadre per far giocare tutti (ride, ndr)”.
Lotta Scudetto con la Roma – “Se Sarri riuscirà a continuare a preparare la squadra in maniera così attenta credo che ci siano grandi opportunità di lottare di gara in gara fino in fondo, ma quella parolina non la voglio pronunciare. I giocatori devono essere caricati a pallettoni, non si può già parlare di quell’obiettivo. Dodici anni fa ho ricevuto per 33 milioni per un pezzo di carta, con la promessa di ripartire dalla Serie B ed invece mi fecero il regalo della Serie C, dove ho trascorso due anni. Ci trovammo poi in una Serie B complicatissima con la Juventus, ma per me tutta quest’esperienza fu come un’università unica ed irripetibile. Siamo arrivati poi in A ed ora siamo l’unica italiana in Europa da 6 anni consecutivi, quindi non posso lamentarmi, e qualcosa lo abiamo anche vinto. Resta quell’obiettivo, ma vedremo…”.
Reina ed Higuain – “L’argentino ha una famiglia impeccabile, straordinaria. Amo moltissimo i suoi genitori e suo fratello, sono esemplari. Lui è una persona pulita, trasparente, leale, educata. E’ stata una nostra intuizione portarlo a Napoli, Benitez voleva prendere Damiao, e dopo aver incontrato l’agente del brasiliano nutrii dei dubbi. Così volai a Madrid per comprendere se fosse possibile prendere il Pipita, in seguito incontrammo suo padre e trovammo subito l’accordo. Ora lui è felice a Napoli e lo dimostra il fatto che sia ancora qui nonostante le tante proposte ricevute. Reina? L’anno scorso non ci capimmo col suo procuratore, gli dissi di aspettare quattro settimane, lui invece cercava l’accordo con un altro club e quando tornò a farsi sentire gli dissi che era tardi. Abbiamo rimediato quest’anno…”.