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Rileggere Cesare Pavese e pensare ad Albiol. Gli appunti del drone Giggino

Rileggere Cesare Pavese e pensare ad Albiol. Gli appunti del drone Giggino

Ieri mi è capitato di tornare su Vita attraverso le lettere (ultima ed. Einaudi, 2008) di Cesare Pavese, una sorta di autobiografia in forma di corrispondenza, visto che lo scrittore piemontese nelle lettere metteva tutto. In una lettera del gennaio 1931, Pavese scrive:

«Egregio Berin, la presente è per farti sapere che avrei bisogno di un favore, anzi due, di natura linguistica! Il primo è il più difficile, ma, se mi risponderai da ubriaco, può darsi che riesca. Avrei bisogno di un bel discorso, di un numero di pagine illimitato, fatto in gergo di mare (molla a babordo e imbroglia il pappafico). Bevútomi? Non che m’importi del discorso per il contenuto, ma m’interessa la terminologia acquatica. […]. Raccontami qualunque roba, per scritto, e tieni a mente di cacciarci dentro le frasi più correnti d’uso marino (non le tecniche ma quelle di gergo) che io ne ho bisogno per tradurre un romanzo americano che è pieno delle dette frasi. E, se non conosci il gergo di mare come quello di S. Paolo, pazienza: inventalo.[…] »

Il libro che dovrà tradurre Pavese è, ovviamente, Moby Dick di Melville, romanzo che poi uscirà nel 1932. Rileggevo Pavese e il Napoli stava, più o meno, giocando a Empoli. Pensiamo alla grandezza di Pavese e, contemporaneamente, alla sua umiltà. Egli sa che sta per tradurre un capolavoro, ma sa anche che ci sono delle cose che non conosce e non esita a chiedere aiuto. Ora, spostiamo la questione in ambito calcistico, immaginiamo un Franco Baresi alle prime armi ma già bravo che scrive una lettera a Liedholm, chiedendogli chiarimenti sui movimenti del fuorigioco. Figuriamoci un suo sms a Rudy Krol, o a Beckenbauer, per imparare qualche trucco. Parliamo per assurdo, anche se sappiamo da sempre di campioni che prendono esempio da altri, come sappiamo le storie dei Maestri di calcio. Controllo il risultato del Napoli alla fine del primo tempo, sta perdendo 2 a 1. Cerco di capire la dinamica dei gol subiti e sento puzza di errori difensivi. Vedete, se suggerissimo ad Albiol di mandare un sms a Krol commetteremmo un errore, anzi due. Il primo di ordine tecnico: Albiol non è Franco Baresi (e quindi figuriamoci se potremmo paragonarlo a Cesare Pavese). Il secondo errore è di ordine pratico, se Albiol fosse costretto a mandare un sms a Krol, non potrebbe (questa illuminazione mi è venuta a libro chiuso, mentre preparavo il caffè), avendo lui solo il numero di Britos, perciò l’unica cosa alta che potrà comprendere non sarà la poesia, non sarà la difesa, al massimo sarà la sfumatura del taglio di capelli di Britos. Prima di proseguire vorrei scusarmi con Pavese, Melville e Krol per averli chiamati in causa, perdonatemi.

Stamattina, alla stazione di Venezia sono comparsi, dopo tanto tempo, i cornetti al cioccolato, non ho potuto attribuire loro alcun significato, ne ho solo mangiato uno. Certo, avrei potuto dedicarlo a Insigne (gran gol) o a Gabbiadini (doppio assist), ma non ne ho avuto voglia, questo pareggio mi ammoscia un po’ (vedi alla voce uallera). Non cambio idea, ribadisco che bisogna dare del tempo a Sarri, siamo agli inizi. Di sicuro una partenza così lenta non ce la aspettavamo, ma nemmeno credevamo ai nove punti su nove disponibili, per carità. Non sono riuscito a capire bene tecnicamente cosa stia accadendo, provo allora a fare un ragionamento sull’atmosfera. Ho l’impressione che la pressione dell’aria, quella che nel bene e nel male ha accompagnato il Napoli negli ultimi quattro campionati, abbia cominciato piano piano a spingere verso il basso, comprimendo le aspettative, costringendo tutti al respiro corto. Ho la sensazione che non solo i tifosi, ma anche la società, l’allenatore e, dio mio, i calciatori abbiano messo in conto come plausibile (e non deludente) l’idea di un quinto/sesto posto. È una sensazione e desidero sbagliarmi, fare certi pensieri alla terza giornata mette paura come cinque sconfitte di fila, perché significherebbe che si è cominciato a rinunciare già dal ritiro.

Gli appunti del drone Giggino
Uè, ma va bene la difesa alta, ma non è che dobbiamo andare a giocare sul Monte Bianco, qua non fai in tempo a schiacciare play che questi già ci infilano. Gol. Meno male, quel puntino rosso che ha segnato deve essere Insigne, pareggio. Non capisco se sono io a muovermi piano (potrebbe essere la pizza fritta che mi hanno caricato sul software) o è l’Empoli che è troppo veloce, da qua sopra sembrano meglio organizzati di noi, infatti 2 a 1. Mannaggia ‘a morte. Io sono solo un drone, per carità, ma riesco a capire che i movimenti tra difesa e centrocampo non funzionano ancora come dovrebbero, questa cosa devo dirla a Sarri. Da qui vedo chiaramente Zuniga accompagnare i turisti in visita agli Uffizi, ogni tre passi deve fermarsi, e questo spazientisce il gruppo di spagnoli che sta accompagnando. Spagnoli che si sono subito calmati dietro la minaccia di Zuniga: «Vi mando Michu». Niente, un altro pareggio, non ho visto il palo di Callejon perché, come sapete, il suo gel mi disturba il segnale. Mister, passami una sigaretta, che è meglio.

Notizie dall’Inghilterra (Quei bravi ragazzi)
Inler è secondo in classifica con il Leicester di Ranieri, ovviamente ha rimediato un 5,5 in pagella ed è stato sostituito; 5,5 potrebbe essere la sua media inglese tutta la vita, la biografia. Britos e Behrami hanno mandato i curriculum allo Sceriffo di Nottingham, nessuno ha capito a che titolo si siano proposti. Lo Sceriffo travestito da Brian Clough non ha risposto, naturalmente. Il Watford ha vinto, nonostante tutto.

Una poesia di Pavese ha questo meraviglioso attacco: Troppo mare. Ne abbiamo veduto abbastanza di mare. Ecco, usciamo dall’estate, dal mare, dai pareggi, svegliamoci dal sonno, vinciamone qualcuna.

Note a margine:

–    I miei cani mi hanno chiesto se tifassi ancora per il Napoli, non hanno atteso la mia risposta.

–    Ma la Juve non si è iscritta al campionato?

–    Benitez, evidentemente, non capisce il calcio spagnolo e non mangerà la paella.

–    #IoStoConSarri
Gianni Montieri

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