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Il peggior avvio in serie A del Napoli nell’era De Laurentiis: solo un punto. Primo tempo sontuoso, poi il buio: 2-2 con la Sampdoria. Dolori in difesa

Il peggior avvio in serie A del Napoli nell’era De Laurentiis: solo un punto. Primo tempo sontuoso, poi il buio: 2-2 con la Sampdoria. Dolori in difesa

Incredibile al San Paolo, il Napoli pareggia una partita che domina letteralmente per un tempo. Dà spettacolo sull’asse Insigne-Hamsik e Higuain segna una doppietta d’autore. Lorenzinho colpisce un palo e il Napoli ne sfiora almeno altri due. Poi nella ripresa il buio. La Sampdoria pareggia in due minuti: prima con un rigore generoso (ma ce n’era un altro prima) trasformato da Eder che un minuto dopo fa doppietta bevendosi mezza difesa del Napoli. Due a due. A questo punto la partita ha poco da dire. Il Napoli non ne ha più. La squadra di Zenga sfiora addirittura il colpaccio che Muriel che scheggia la traversa. Sulla destra nella ripresa il colombiano fa sfracelli. Finisce tra i fischi ingenerosi del San Paolo per fortuna subito soppiantati dagli applausi delle curve nei confronti della squadra. 

I limiti sono più o meno quelli dello scorso anno. Molto bene dalla cintola in su, con un Hamsik che ha giganteggiato nel primo tempo, al pari di Insigne (che festeggia la prestazion con la convocazione in Nazionale). Ma là dietro sono sempre dolori, sia sulle fasce che al centro. Muriel e Eder, dopo un primo tempo anonimo, hanno fatto molto male agli azzurri. Nessuno era in grado di fermarli. La Sampdoria non ha rubato nulla ma il Napoli forse meritava qualcosa in più. Il bilancio dopo due giornate è magro: appena un punto, tre gol segnati e quattro subiti. Maluccio. Nell’era De Laurentiis è il peggior avvio del Napoli in serie A. Almeno una partita nelle prime due giornate l’aveva sempre vinta.

Sarri ha cambiato tre uomini rispetto alla partita persa contro il Sassuolo. Koulibaly per Chiriches, Allan per David Lopez, Callejon al fianco di Higuain. Confermati invece gli esterni di difesa: Maggio a destra e Hysaj a sinistra.

Si comincia con un grande successo di fischi per l’inno di Allevi, superiore persino a quello di Mameli in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus. Dopodiché, in uno stadio meno vuoto di quanto ci si aspettasse (spettatori 25.128 per un incasso di 555.486,91 euro), è solo Napoli. Con Insigne sugli scudi. Tira alto al quinto. E al nono manda il il Napoli in vantaggio sevrnedo uno straordinario assist a Higuain che in area, dalla sinistra, supera Viviano. Gol di altissima scuola. Un assist che ha ricorda toquello per Cavani a Parma qualche anno fa, gennaio 2015 per la precisione. 

Il Napoli non si ferma. Mentre della Sampdoria non c’è traccia. Zenga prova a mescolare le carte. Arretra Palombo, avanza Soriano, inverte Barreto e Fernando. Cambia poco. All’undicesimo ancora Insigne che dalla sua zolla preferita colpisce il palo. 

Per il primo passaggio sbagliato del Napoli bisogna aspettare il 13esimo. Porta la firma di Hamsik. Quando accadde con Liedholm, una vita fa, San Siro applaudì. Qui non c’è tempo. Insigne trasloca a destra e serve Higuain che di sinistro da fuori area tira alto.

È solo Napoli. Hamsik a centrocampo al punto da fare ombra a Valdifiori che comunque non demerita. È Marek a servire Higuain in area dal lato destro. Gonzalo prova a rientrare ma stavolta Regini lo blocca. Ci si accorge della Sampdoria solo perché si fa male Coda: al suo posto entra Zukanovic. Poi una discesa di Muriel sulla sinistra che fa un tunnel a Hysaj ma, sul passaggio in area, Fernando viene anticipato.

Ma la partita si fa sempre sull’asse Hamsik-Insigne. Al 33esimo prova ad andarsene in contropiede con un sombrero di controbalzo e Silvestre può solo abbatterlo: ammonito. Tre minuti e il San Paolo rischia di venire giù. Koulibaly esce dall’area palla al piede, la appoggia a Insigne che dal suo fazzoletto pennella un assist-parabola a Callejon sul modello del secondo gol all’Arsenal: Calle è in area e prova la rovesciata. La liscia per fortuna della statica del San Paolo.

Ci si avvia all’intervallo e torna in cattedra Gonzalo. Un gol fotocopia del primo. Stavolta la palla gli viene servita da destra, da Allan, rasoterra, lui in area tira un diagonale che si insacca come quello di Riva in Italia-Germania: porta opposta e angolo opposto. È il 39esimo. Napoli-Sampdoria 2-0. È uno show. Il tempo si chiude con uno spavento per Insigen che improvvisamente si accascia (si rialza subito) e un’azione tutta di prima deviata in angolo su cross di Hamsik.

Il San Paolo applaude. Nulla lascia presagire quel che accadrà nella ripresa. Già al quarto minuto le prime avvisaglie che qualcosa sta cambiando: Muriel scende in area dalla destra, Koulibaly lo travolge con una spallata. Sembra rigore, Gervasoni non lo concede. Ma il campo resta del Napoli. Al nono grande azione sulla destra: Higuain serve Allan che dal fondo di tacco per l’accorrente Callejon: cross in mezzo ma Hamsik arriva tardi. 

A questo punto la partita cambia. È ancora Muriel a tagliare la difesa come il burro. Da destra verso il centro, passaggio a Fernando che va giù in area su pressione di Albiol. Rigore generoso. Ci si accorge della presenza di Eder che lo trasforma. Nemmeno il tempo di registrare la sostituzione di David Lopez per Allan che la Sampdoria pareggia. Discesa di Soriano sulla sinistra, inseguito da Higuain: la allunga a Eder che entra in area, si beve Albiol e Koulibaly (sul modello di Di Canio contro il Milan), finta di darla destra, torna sulla sinistra e solo davanti a Reina lo supera sul palo lungo. Incredibile, la partita è girata in due minuti. Il Napoli abbozza una timida reazione. Ma non accadrà più nulla. Eder va in testa alla classifica dei cannonieri con quattro reti: due doppiette.

Cominciano i primi mugugni del pubblico. Ingeneroso nei confronti di Insigne. Esposti nelle due curve striscioni contro De Laurentiis. Uno recita così: “Ancora una volta hai solo parlato, il tuo comportamento è meschino, ma vuoi fare la fine di Ferlaino?!”.

È Reina a doversi opporre coi pugni a un gran tiro di Muriel che più tardi, all’80esimo, scheggia la traversa, sempre con una discesa sulla destra. Su quella fascia fa sfracelli. Del Napoli si ricorda un tiro a botta sicura di Higuain su cross dalla sinistra di Hamsik: deviato dalla difesa della Samp. Sarri prova a cambiare: Jorginho per Valdifiori e Ghoulam per il malcapitato Hysaj. Non serve a niente. Finisce così. Con le solite contestazioni a De Laurentiis.
Massimiliano Gallo

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