Un urlo sul Tevere romanista, un urlo nel golfo di Napoli

Un urlo sul Tevere romanista, un urlo nel golfo di Napoli. La Roma batte la Lazio (2-1), si conferma irraggiungibile seconda, guadagna la Champions e offre al Napoli la speranza del terzo posto nel confronto di domenica sera al San Paolo con la Lazio agguantabile a quota 66. E’ stato un derby acceso, di non […]

Un urlo sul Tevere romanista, un urlo nel golfo di Napoli. La Roma batte la Lazio (2-1), si conferma irraggiungibile seconda, guadagna la Champions e offre al Napoli la speranza del terzo posto nel confronto di domenica sera al San Paolo con la Lazio agguantabile a quota 66.

E’ stato un derby acceso, di non eccelsa qualità tecnica, ma intenso e combattuto. Ha vinto la nuova tattica di Garcia. Non più una Roma spumeggiante e subito ritoccato il 4-3-3 annunciato con un solido 4-1-4-1. De Rossi davanti alla difesa, Totti unica punta, a centrocampo Florenzi, Keita, Nainggolan, Iturbe.

Il modulo ha funzionato. I due mediani della Roma hanno tolto respiro e palla a Biglia (asfissiato da Nainggolan) e a Parolo (marcato stretto da Keita). Sono stati puntuali i centrali della difesa giallorossa. Sono stati generosi Florenzi e Iturbe nei ripiegamenti difensivi per togliere spazio alla Lazio.

La Roma ha lasciato il possesso-palla all’avversario (63 per cento) difendendo con grande ordine. Ha retto a fatica il primo tempo con Klose e Basta che mancavano due clamorose palle-gol. Il tedesco in tuffo di testa davanti alla porta spalancata sul cross di Candreva, palla fuori (4’). Finiva di poco a lato il diagonale da fuori area di Basta (45’).

Nella ripresa, la Roma continuava nel suo atteggiamento difensivo. Con un punto di vantaggio in classifica, le bastava anche il pareggio per tenere il secondo posto. Ma, con la Lazio calante, e forse sfiduciata per il successo sfuggito nel primo tempo, la Roma cominciava ad organizzare il contropiede.

Usciva Totti, mai in gioco da punta solitaria, ed entrava Ibarbo (73’). Entrava Pjanic per Keita (68’). Ed ora la Roma manovrava meglio. La Lazio rinunciava a Lulic, ammonito e martellato da Florenzi (55’), impiegando Cavanda al suo posto.

Nainggolan si faceva più audace, non restava più sulla difensiva e iniziava le sue puntate verso l’area della Lazio. E Pjanic aggiungeva qualità alla manovra romanista.

La Roma diventava pericolosa in attacco come non era stata per tutto il primo tempo. Ibarbo falliva a lato una comoda palla-gol (69’) ed era il segnale della riscossa. Andava furioso Nainggolan con la sua irresistibile sgroppata servendo Ibarbo a destra, cross nell’area piccola della Lazio dove Iturbe bruciava sull’anticipo Basta e portava in vantaggio la Roma (73’).

Era il risultato più favorevole al Napoli sotto gli occhi di Pecchia in tribuna. Pioli sostituiva Mauri con Djordjevic (76’) azzardando un 4-2-4. Sul fronte offensivo Candreva, Klose, Djordjevic e Felipe Anderson che in partita c’è stato poco, qualche guizzo, ma sempre chiuso dalla difesa romanista nei ripetuti dribbling. Entrava Cataldi per Biglia (78’) che era stato recuperato all’ultimo momento.

La Lazio pareggiava. Felipe Anderson azzeccava un lancio perfetto sul quale Klose faceva sponda di testa e Djordjievic, appena entrato, batteva in rete per il pareggio (82’).

Ma sembrava più viva la Roma, più stanca la Lazio e il derby si accendeva nell’ultimo quarto d’ora con tre gol in dodici minuti.

Preziosa la punizione di Pjanic che Yanga Mbiwa sfruttava di testa per il definitivo vantaggio romanista (85’). Garcia dava spazio a Doumbia per uno stanco Iturbe. Non cambiava nulla neanche nei cinque minuti di recupero.

Con la Roma aritmeticamente certa del secondo posto, c’è la Lazio che deve difendere il terzo. Ma se il Napoli la batterà domenica sera al San Paolo, la splendida Lazio di questo girone di ritorno perderà tutto e saranno gli azzurri a guadagnarsi il preliminare di Champions.
Mimmo Carratelli

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Basta, De Vrij, Gentiletti, Lulic (55’ Cavanda); Biglia (78’ Cataldi), Parolo; Candreva, Mauri (76’ Djordjevic), Anderson; Klose.

ROMA (4-1-4-1): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga Mbiwa, Holebas; De Rossi; Florenzi, Keita (68’ Pjanic), Nainggolan, Iturbe (84’ Doumbia); Totti (66’ Ibarbo).

ARBITRO: Rizzoli (Bologna).

RETI: 73’ Iturbe, 82’ Djordjevic, 85’ Yanga Mbiwa.

 

SERIE A – 37^ GIORNATA.

Juventus-Napoli 3-1, Genoa-Inter 3-2, Empoli-Sampdoria 1-1, Cesena-Cagliari 0-1, Chievo-Atalanta 1-1, Palermo-Fiorentina 2-3, Parma-Verona 2-2, Udinese-Sassuolo 0-1, Milan-Torino 3-0, Lazio-Roma 1-2.

CLASSIFICA: Juventus 86 campione d’Italia; Roma 70; Lazio 66; Napoli 63; Fiorentina 61; Genoa 59; Sampdoria 55; Inter 52; Torino e Milan 51; Palermo e Sassuolo 46; Verona 45; Chievo 43; Empoli 42; Udinese 41; Atalanta 37; Cagliari 31 retrocesso; Cesena 24 retrocesso; Parma 18 retrocesso.

PROSSIMO TURNO: Atalanta-Milan, Cagliari-Udinese, Fiorentina-Chievo, Verona-Juventus, Inter-Empoli, Napoli-Lazio, Roma-Palermo, Sampdoria-Parma, Sassuolo-Genoa, Torino-Cesena.

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