…Per fare certe cose ci vuole orecchio!…
Così cantava il grande Enzo Iannacci.
Per fare certe cose ci vuole coraggio… mi viene da dire se ripenso alla formazione mandata in campo da Benitez a Mosca.
Per mettere in campo certe formazioni ci vuole proprio un grande coraggio. Oltre che una grande fiducia nella propria “vision”.
Mertens, Higuain Callejon, Gabbiadini, Jorginho…
Senza andare troppo per il sottile sono quattro punte ed un centrocampista offensivo. Tutto ciò fuori casa. E partendo da un risultato favorevole di 3 a 1. Che avrebbe spinto alla prudenza chiunque. E invece…
Il tecnico spagnolo sa che questo Napoli o attacca o muore. E così ha schierato una formazione estremamente offensiva. Con Gabbiadini, punta naturale, a fare la parte di Hamsik. Tanto di cappello!
Rafa ha tentato di sorprendere i moscoviti. E non ci è riuscito soltanto per caso. Tradito dai pali e da qualche tocco maldestro di star raffinate come Higuain e Callejon. Poi si è rassegnato. E con saggezza degna del grande Petisso ha preso a coprirsi. Ha corretto la formazione. Cominciando con De Guzman per Mertens e arrivando fino a sostituire il mitico Higuain con il terzino Zuniga.
Tutto ciò con una difesa attentissima. Un Britos eccellente. I due esterni diligenti anche se non brillantissimi. Lopez scogliera arcigna. E un portiere che anche quando sbaglia sembra un portiere (a Mosca nessun errore comunque)!
La concentrazione era perfetta sul terreno di Mosca. Questo il dato fondamentale della partita. Tutti, campioni e gregari, attenti al gioco istante per istante. Quello che non è riuscito in varie partite di campionato.
Sia chiaro la Dinamo non è il Barcellona. Forse nel campionato italiano lotterebbe per non retrocedere. E sia chiaro il Napoli non ha dato spettacolo.
Però…però è innegabile che questa volta Benitez ha esibito, sul piano tattico e con la gestione dei cambi, una gran lezione di calcio.
Guido Trombetti