Quando Benitez fa l’italiano, storciamo il naso. Contro la Sampdoria serviranno le energie

Pare che Benitez avesse programmato di contenere lo Sparta Praga nel primo tempo (otto vittorie dei ceki nelle ultime dieci partite, campo imbattuto in Europa) per vincere nella ripresa. Nel primo tempo il Napoli ha contenuto lo Sparta anche perché la squadra ceka prendeva una traversa con Husbauer e falliva il gol con Lafata (reattivo […]

Pare che Benitez avesse programmato di contenere lo Sparta Praga nel primo tempo (otto vittorie dei ceki nelle ultime dieci partite, campo imbattuto in Europa) per vincere nella ripresa.

Nel primo tempo il Napoli ha contenuto lo Sparta anche perché la squadra ceka prendeva una traversa con Husbauer e falliva il gol con Lafata (reattivo Rafael) e con Krejci (salvataggio di Albiol). Tiri in porta del Napoli: uno, Gargano dalla distanza, innocuo.

Nella ripresa, ancora una traversa dello Sparta (prodigiosa deviazione di Rafael sul legno). Nell’ultimo quarto d’ora, per poco il programma di Benitez non andava in porto. Con le energie calanti dello Sparta, Benitez inseriva Ghoulam sulla fascia sinistra richiamando Hamsik dalla corsia mancina più al centro del gioco (4-4-2 degli azzurri con Callejon esterno destro basso) e il Napoli si faceva pericoloso con quattro buone opportunità di beffare i ceki, ma proprio Hamsik, gran protagonista nel finale, sparava al cielo la migliore palla-gol. Comunque, veri tiri nello specchio: zero.

Serviva un punto a Praga e pareggio è stato con qualificazione anticipata ai sedicesimi di Europa League. Partita essenzialmente di difesa, vigorosa, di sacrificio del Napoli. Vogliamo storcere il naso? Ma, allora, l’italianissimo pragmatismo tante volte sollecitato a Benitez non vale più? Il Napoli, come mai finora, ha retto l’urto di una squadra tecnicamente molto dotata e furente sul suo campo senza calare di intensità e mantenendo alta la concentrazione fino all’ultimo minuto.

E’ stato il terzo 0-0 di Benitez alla guida degli azzurri (con tre formazioni diverse) dopo il pari senza gol sul campo dello Swansea l’anno scorso e lo 0-0 a San Siro con l’Inter.

Il girone di Europa League non era proibitivo, ma la stupida sconfitta degli azzurri a Berna contro lo Young Boys aveva finito col rendere pericolosa la trasferta di Praga. Adesso con una goleada al derelitto Slovan Bratislava (11 dicembre al San Paolo) il Napoli potrebbe mirare al primo posto del girone scansando nei sedicesimi l’impatto con le formazioni che “scendono” dalla Champions.

Le indisponibilità sulla corsia sinistra (Insigne, Mertens) rendono complicato questo momento del Napoli che, lunedì a Genova, dovrà parare l’assalto della Sampdoria al terzo posto. Hamsik non può essere più confinato sull’out mancino e Benitez lo sa. Non ci riproverà dopo Cagliari e Sparta Praga. Lo slovacco serve nel vivo del gioco e, quando ha avuto spazio nel quarto d’ora finale di Praga, è stato un trascinatore. Si imporrebbe un 4-4-2 di emergenza con Maggio e Callejon a destra, Britos e Ghoulam a sinistra e Hamsik più a contatto di Higuain.

A Praga, Jorginho non è stato il play atteso, timido, pochi tocchi utili, in una partita di lotta e di corsa. Il rientro di Albiol ha ritemprato la difesa con Koulibaly e Britos meglio nel secondo tempo dopo alcuni svarioni nel primo. Ma a Genova Benitez pretenderà che sia il “suo” Napoli a giocare, a gestire la partita, a fare giro-palla e verticalizzazioni. Ne avrà le gambe?

La Samp in casa è imbattuta (4 vittorie, 2 pareggi) e non avrà il peso di alcuna fatica supplementare di metà settimana. Sarà dura per il Napoli. La Samp è a -1 dagli azzurri e fiuta sorpasso e conquista del terzo posto.
Mimmo Carratelli

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