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Sabato c’è la Roma, sabato sono tutti i Santi, vediamo di non jastemmarli a uno a uno

Sabato c’è la Roma, sabato sono tutti i Santi, vediamo di non jastemmarli a uno a uno

Il turno infrasettimanale è una grossa tentazione, lo ammetto. Sono a casa, a Milano, potrei guardarla in streaming, ma poi l’idea della rubrica non sarebbe rispettata, mica posso imbrogliare. Non imbroglio, quindi non me la guardo. Decido, però, di fare alcune cose che farei se la guardassi. Intanto, ordino la pizza. Nella zona in cui abito sono tre le pizzerie che accettano ordini on-line, sì sono pigro, il telefono mi stanca. La Vesuvio, che è la migliore, tiene tempi d’attesa troppo lunghi, non va bene, qua la pizza deve arrivare prima che la partita, che non guarderò, cominci. Motopizza nun è cosa, perché chi porta le pizze tende a perdersi, a non trovare il palazzo, pure se è venuto mille volte. Resta Rambo che a dispetto del nome fa delle ottime pizze (ottime per i parametri milanesi, non dimentichiamolo). Arriva la pizza, comincio a mangiarla, uè è bruciata, per la prima volta Rambo (che poi è un egiziano) mi ha sbagliato la cottura. Guardo quella chiavica di pizza e mi sovvien Bergamo e le morte stagioni e i chitemmuort’ (scusa Giacomo). I segnali sono importanti, la pizza bruciata è inequivocabile, sarà una partita problematica dal destino incerto. In pratica il pizzaiolo travestito da bergamasco ha secciato come se fosse un Massimo Mauro, un qualunque Piccinini (passano nella mia mente intere frasi coperte dal copyright Anna Trieste, più altre, memoria dell’adolescenza giuglianese, che non è bene riportare in pubblico).

Ho tre cari amici che vivono tra Bergamo e provincia, si occupano di poesia, sono innocui e, soprattutto, due tifano Inter e uno Milan, quindi non mi romperanno le scatole con messaggini o cose varie. Sono le 20 e 45, posso mettermi a finire di leggere il libro di un amico che presenterò domani. Domani poi sarà il compleanno di Maradona, auguri piccerì, ci manchi sempre. Leggo e penso a Bergamo continuamente, avrà segnato Higuain, forse stasera è il turno di Mertens, comunque sono preoccupato. Il tempo passa, in ogni caso, sono le 22,40, completerò il sacrificio guardando l’inutile Mazzocchi. Pronti via e Volpi lo cazzia subito. Allegri e Garcia lo guardano con le facce (e come dargli torto) che dicono: «Chist’ è strunz’». Benitez, solita classe, la pensa come gli altri due ma non se ne fa accorgere. L’unica cosa buona che guardando questi finti giornalisti mi posso risparmiare la Gazzetta domani mattina. Necco dove sei? Valenti dove sei? Marcello Giannini dove sei? Pure tu Giorgio Bubba dove sei?

Abbiamo pareggiato, vista la pizza è andata pure bene. Il rigore sbagliato da Gonzalo è esattamente il boccone di pizza che ho sputato: Rambo tra noi è finita. Capisco, però, che il Napoli ha giocato una discreta partita, ma non ha vinto, come è successo molte volte negli anni passati, l’anno scorso e già quest’anno. Lasciamo punti per strada, non vinciamo le partite da vincere e alla fine paghiamo. Non abbiamo ancora finito di fare i complimenti ad Albiol che immediatamente ci ha risposto con una cazzata da oratorio, così ci ricordiamo chi è. Non riesco mai a capire se è forte o no. Non ci accaniamo sui rigori sbagliati da Higuain, li sbagliava Cavani e li sbagliava Hamsik. Scusate ma come ha fatto Calle a non segnare? Dopo la pizza ci siamo intossicati pure il cornetto. Va bene fare i complimenti a Sportiello, ma diciamo anche che Mertens l’ha centrato in pieno con quel tiro. Ancora una partita positiva da parte del capitano e di Insigne. Sabato c’è la Roma, sabato sono tutti i Santi, vediamo di non jastemmarli a uno a uno.

Note a margine:

–        Contando Juventus, Inter, Milan e Roma, sulla Gazzetta staremo tra la 17 e la 20

–        Date un vocabolario e una grammatica a Lorenzo Amoruso se volete che la gente paghi il canone.

–        La prossima volta imparo e aspetto i tempi della Vesuvio.

Gianni Montieri

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