Dopo anni di massacro Sky, ho provato il brivido di ascoltare una telecronaca non ostile al Napoli

Dopo un lungo e intenso pressing, ci sono riuscito. Ho convinto il resto della truppa a guardare le partite del Napoli su Mediaset Premium. Ho ricevuto no secchi fino a due ore prima del match poi, inaspettatamente, mi sono ritrovato la tv sintonizzata su Premium. Ah, quelle belle immagini di una volta, come piacciono a […]

Dopo un lungo e intenso pressing, ci sono riuscito. Ho convinto il resto della truppa a guardare le partite del Napoli su Mediaset Premium. Ho ricevuto no secchi fino a due ore prima del match poi, inaspettatamente, mi sono ritrovato la tv sintonizzata su Premium. Ah, quelle belle immagini di una volta, come piacciono a me. Mi ricordano Novantesimo minuto, Domenica Sprint. Sì, per carità, non riesci a rivedere nel replay se gli ha messo il medio o l’anulare nell’occhio, ma preferisco così: il vedo-non vedo è da sempre più affascinante. E poi i toni; nessuno grida, sembrano persone distinte e garbate che guardano e commentano una partita di calcio, come a ricordarti che in fondo è un gioco.

Non solo, ma non stravolgono la realtà! Al punto di essermi convinto – a causa del perenne senso di inferiorità che da sempre assale il napoletano – che la loro sia una telecronaca pro-Napoli. E invece no, semplicemente raccontano quel che vedono. E Roberto Cravero, cui è affidato il commento tecnico, ha cominciato al quinto minuto a dire che il Napoli stava giocando una bella partita, che aveva il pieno dominio del campo, che quasi nessuno in Italia controlla le partite in questo modo, che non c’era match, che Denis (ahia) non ne stava beccando una. Giulia, 14 anni, voce dell’ingenuità, dice: “Hai ragione, queste cose a Sky non le avrebbero mai dette”.

La telecronaca di Sky ti costringe a stare sulla difensiva anche nella postura. Sei tutto incrociato sul divano per difenderti, per schivare i loro colpi. Quel che per loro è sterile possesso palla, per Cravero è invece controllo assoluto della partita. E tu, dopo una iniziale e comprensibile diffidenza, cominci a rilassarti. Distendi i muscoli, non ti guardi più attorno per paura di agguati. Capisci che non sono previsti colpi bassi. Dopo venti minuti, Cravero individua l‘anello debole dell’attacco napoletano: “Peccato che stia mancando Callejon questa sera”. Nulla di più, nessuna richiesta di sostituzioni, nessuna intemerata sulla campagna acquisti del Napoli. Nulla. Anzi, elogi rivolti a David Lopez, roba da licenziamento immediato per Sky Sport.

L’andazzo non cambia nella ripresa. Certo, quando segna Denis, il telecronista De Santis lo annuncia con enfasi, e ci mancherebbe. Albiol viene crocifisso, ma sempre calcisticamente. Non si va mai oltre, nessun pistolotto su Benitez e la sua truppa che non capiscono il calcio italiano. Nessuna polemica al momento delle sostituzioni. Una telecronaca serena, sobria, come quelle belle tribune politiche di una volta, senza schiamazzi, offese, toni alti. Una telecronaca anni Ottanta. 

E dire che stavolta Pistocchi, da studio, nel post-partita non è stato tenero con Benitez e gli errori individuali che affliggono il Napoli. Poneva semplicemente la domanda che avremmo posto tutti. Maurizio Pistocchi, il giornalista tv che probabilmente ho odiato di più nella mia vita ai tempi di Maradona. Oggi è una zattera per me. A cosa mi ha ridotto Sky Sport.
Massimiliano Gallo

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