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Behrami, guarda che Amburgo è un posto fighissimo: esci di più la sera

Behrami, guarda che Amburgo è un posto fighissimo: esci di più la sera

Nonostante il cambio dell’ora, stamattina sul Canal Grande era ancora molto buio, ma la bellezza di Venezia si avvertiva comunque. Quello che non vedi puoi immaginarlo, aggiungendo alla fantasia le cose che sai: i punti dove l’acqua riflette i palazzi, le gondole parcheggiate, cosa dovrebbe comparire dietro la prossima curva. L’aria frizzante, quasi fredda, mi ha messo di buon umore. Insomma, quando c’è un cambio, quando entra un giro nuovo di vento, quando si innesca un’inversione di marcia, non ci si può sentire diversamente da così, un po’ carichi, un po’ entusiasti, nonostante il sonno del lunedì mattina.

Al bar della stazione Santa Lucia ho stupito tutti, lasciando – con qualche sospiro – il cornetto Callejon al suo posto, e, mentre mi preparavano il caffè, ho tirato fuori dalla borsa un mini tortino alle mandorle (mandorline?), che la mia compagna ha avuto la dolcezza di far scivolare tra il libro e il taccuino nottetempo. Uagliù: il tortino era spettacolare. Ho deciso, seduta stante che sarebbe diventato, visto che al bar da questo orecchio non ci sentono, il tortino Higuain. Ho bevuto il caffè e con un sorriso che sapeva di vittoria sono andato a comprare la Gazzetta. Gli scaltrissimi giornalisti della Rosa hanno titolato: “Napoli, ora sei tornato”. La parola Sei scritta di un altro colore per giocare sui sei gol degli azzurri. Ma tornato da dove, scusate? Ma la vittoria con il Verona non è il quinto risultato utile in campionato? E poi tornato come? Non certo in autobus, ultimamente quello non è un bel viaggiare (io poi ai contestatori di metà settimana gli farei fare un giretto in autobus, in Sierra Leone, senza guida e senz’acqua, solo un paio di giorni, per carità). Restando per un attimo sulla settimana scorsa, lasciatemi dire un paio di paroline al buon vecchio Valon. Uagliò ma guarda che Amburgo è considerato un posto fighissimo, per i veri hipster sta superando pure Berlino, tu devi uscire di più la sera. Vabbè, il Mare del Nord non sarà Mergellina (però l’Elba non è il Volturno) e non ci stanno i taralli, ma ce la puoi fare, rifatti una vita, non ci scassare la minchia, detto con simpatia, naturalmente.

Tripletta di Higuain, doppietta di Hamsik e gol del solito Calle (salutiamo il nuovo capocannoniere solitario del campionato), una bellezza. Sono felicissimo stamattina, ma scusatemi se non troppo stupito, chi ha letto le altre “Partite non guardate” avrà notato frasi come “Gonzalo non mi preoccupa” o “Non toccatemi Hamsik”, in generale, su Il Napolista, quasi nessuno aveva dubbi sui due ragazzi, e chi aveva dubbi sperava, che in certi casi è uguale. Abbiamo avuto ragione. Oggi, naturalmente, staranno tutti quanti a sbrodolare, compresi quelli che volevano l’esonero di Benitez fino a ieri pomeriggio alle quattro, quando tenevano ancora la faccia dentro le braciole al ragù. Il treno sta arrivando a Verona, voglio vedere chi sale e come sale. Comunque una cosa dobbiamo mettercela in testa: noi i gol li acchiappiamo. Facciamocene una ragione, noi per vincere (salvo rare eccezioni) dobbiamo fare minimo due gol. A proposito di gol subiti, scopro di un grandissimo Albiol in fase offensiva, fugone con tunnel e assist. A questo punto, e accadrà a breve, deve solo riprendersi Mertens, che resta un fenomeno.

A Verona sale solo una persona nella mia carrozza e si siede di fronte a me, un signore distinto, sulla sessantina, ha L’Arena, il quotidiano di Verona, e lo apre alle pagine dello sport, io tengo la Gazzetta aperta sulla pagina del Napoli: mo’ pensa quello che vuoi tu. Legge gli articoli sulla partita, scuote la testa, anzi scapuzzea di qua e di là. Non bisognerebbe ridere delle sofferenze altrui, infatti non sto ridendo, no, quando mai. Battere, anzi scassare il Verona è molto più che un piacere, non c’è niente da fare, non fraintendetemi bellissima città, ci vivono dei cari amici, devo solo ricordarmi di sfotterli prima che la giornata finisca. Ripartiamo da Verona – in ritardo – che tra l’altro ha una stazione molto carina, una terra di mezzo nei miei viaggi, a Verona scavallo o verso Venezia o verso Milano, secondo me ha scavallato pure il Napoli.

Note a margine:

–        Sulla Gazzetta siamo ritornati a pagina 18

–        Qualcuno si è accorto dell’assenza di Zuniga?

–        Benitez ha imparato “Mappina”, la userà all’occorrenza

–        Per variare: in alternativa a “Giulietta è na zoccola” possiamo usare “Romeo è nu strunz’”

Gianni Montieri

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