Bisogna meritarselo Benitez e fin qui Napoli non lo merita

Crisi scongiurata. E titoli cancellati. Le rotative erano pronte con i soliti “E’ crisi Napoli” o “Lo spogliatoio va in frantumi” o le altre boiate sentite in questi giorni. Bisognava vincere? Abbiamo vinto. Ma niente, scommetto che i papponisti non hanno neppure esultato. E mica si può esultare, se l’ultimo arrivato ti segna risolvendo la partita […]

Crisi scongiurata. E titoli cancellati. Le rotative erano pronte con i soliti “E’ crisi Napoli” o “Lo spogliatoio va in frantumi” o le altre boiate sentite in questi giorni. Bisognava vincere? Abbiamo vinto. Ma niente, scommetto che i papponisti non hanno neppure esultato. E mica si può esultare, se l’ultimo arrivato ti segna risolvendo la partita all’ultimo minuto? No, pare brutto. Mo’ vogliono fare le disamine tecniche. Me li ricordo quando, fino all’anno scorso, volevano vincere segnando all’ultimo minuto. Quando la zona Mazzarri era come la mamma loro. Quando dicevano che vincere rischiando l’infarto è una delle emozioni più grandi per il cuore azzurro di un tifoso napoletano. E stavolta non abbiamo rubato niente, meritavamo di vincere perché abbiamo fatto i primi 15 minuti splendidi e, dopo una brutta pausa, ci siamo ripresi e abbiamo avuto un sacco di occasioni. E perché ci siamo abbracciati a centrocampo a inizio partita, roba che non si vedeva dai tempi di Reja, nonostante ci avete tirato i piedi tutto il tempo. E perché alle 21.30 c’era chi diceva che De Guzman era una pippa (ancora doveva entrare in campo!) e che Benitez non aveva letto bene la partita. E c’era chi, alle 21.45, ancora analizzava i bilanci quando non sa leggere neppure la bolletta della Telecom quando gli arriva a casa.

Io credo che se giocassimo sempre fuori casa vinceremmo lo scudetto: questo pubblico, e il nostro stadio, fa solo male alla squadra. L’ha ripetuto Rafa ieri, ai microfoni di Sky, ancora una volta è stata la prima cosa che ha detto: “Bilbao aveva un’intera città dietro”. Quando cresceremo? Quando miglioreremo come popolo? Quando smetteremo di farci del male? Lo avete tartassato da quando ha messo piede a Napoli (e venivamo da Mazzarri, mica da Spalletti, Ancelotti o Mancini!) e adesso pretendereste che per voi – e chi siete voi? – lui promettesse rinnovi a vita, amore eterno e tutta la sua esistenza votata a un pubblico psicologicamente labile. No. Rafa va meritato, e non tutti siete degni di un allenatore che parla solo di calcio. Sapete perché? Perché a voi il calcio, fondamentalmente, non piace. Quel calcio che ti fa rischiare l’infarto, sudare le mani e i piedi, vacillare pensando di stare per morire, rosicchiare le unghie e mangiare i capelli, credere che nulla è scritto, tanto più prima che inizi il campionato. L’ha detto, Rafa. Ha detto che ieri, dopo una sola giornata di campionato, pareva già che il Milan dovesse vincere lo scudetto, la Roma dovesse vincere lo scudetto, la Juve dovesse vincere lo scudetto e che chi non vinceva ieri rischiava la retrocessione. “Ma lei lo sa, questo è il calcio italiano”, gli hanno detto a Sky. E lui, candidamente: “Se vi piace così”. No, Rafa, a me non piace così. E mi vergogno dei tifosi che dovrebbero vestire i miei colori e che eri hanno rosicato perché ha segnato De Guzman, mi vergogno di quelli che hanno insultato David Lopez senza neppure vederlo giocare. E invece mi fai impazzire tu, che a Mauro rispondi con un “Che stai dicendo”, come se fosse l’ultimo stronzo del paese. Sì, mi fai uscire pazza. E la tua faccia gioiosamente rabbiosa quando l’ultimo cuoppo acquistato ha fatto gol, e la panchina, tutta (TUTTA!) è andato ad abbracciarlo, è stata splendida. Una vittoria voluta, cercata e trovata, quindici giorni di pace per rimetterci in sesto e cementare tutto. Qua di incrinato ci sta solo la testa di chi dice che lo spogliatoio è fratturato. Fatevi curare. Forza Napoli. Sempre! #spallaaspalla
Ilaria Puglia

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