Behrami, il mediano che voleva più coccole da Benitez

E insomma, succede che il medianaccio, il cagnaccio che fa innamorare i tifosi, che non tira mai la gamba, alla fine della fiera è una persona sensibile che ha bisogno di un rapporto diretto con l’allenatore, di un tecnico che gli dia più “approccio”, per usare le parole dello svizzero. Ed è bello, è un […]

E insomma, succede che il medianaccio, il cagnaccio che fa innamorare i tifosi, che non tira mai la gamba, alla fine della fiera è una persona sensibile che ha bisogno di un rapporto diretto con l’allenatore, di un tecnico che gli dia più “approccio”, per usare le parole dello svizzero. Ed è bello, è un po’ una favola. Il burbero che in fondo si immalinconisce se il tecnico non lo guida come un bravo scolaretto.

Lo abbiamo scoperto oggi, grazie all’intervento di Valon Behrami a Radio Kiss Kiss, emittente ufficiale del Calcio Napoli. Emittente di solito “arrabbiata” con gli ex, ma che stavolta invece – giustamente, per carità – ha voluto  salutare come si deve il centrocamposta svizzero che ha scelto l’Amburgo. Sarebbe stato edificante, persino educativo se ci passate il termine, farlo anche con Cavani e Mazzarri. Ma l’importante è cominciare, oltre a finire sia chiaro. 

  
Behrami ha così spiegato le ragioni del suo addio. E le ragioni hanno un nome e un cognome: Rafa Benitez. Messo sotto accusa ai microfoni della radio ufficiale del Napoli. «È stata un’esperienza indimenticabile – ha detto Valon – e si è chiusa non tanto per un problema tattico (quindi il problema non è il centrocampo a due, ndr): sono uno che lavora molto sul rapporto con l’allenatore e con Benitez questo non accadeva. 
A differenza di Mazzarri con il quale avevo un grande rapporto, Benitez è un allenatore molto bravo, questo senza alcun dubbio, ma che non ti dà tanto approccio».

Valon ha ricordato i brividi che ha provato a indossare la maglia azzurra e ha ricordato come uno dei momenti più belli la partita vinta al San Paolo contro il Borussia Dortmund in Champions League. Il più brutto, invece, il ricordo che ancora brucia è la serata di Coppa Italia, la finale contro la Fiorentina, quando Ciro Esposito venne colpito: “Mentre ci avvicinavamo allo stadio ci sembrava di andare in tutt’altra parte al di fuori di una partita di calcio. Ci dissero di non portare le nostre famiglie perchè il tutto era un pò incasinato. Queste sono cose che non dovrebbero mai accadere”.


Behrami poi avanza anche dubbi su Fellaini. «
E’ un giocatore di grande fisicità, la sua qualità non si discute, anche se non so se sia l’uomo giusto per il centrocampo a due”.  E infine parla della sua scelta di andare ad Amburgo: “Questa sarà un esperienza di vita più tranquilla, in un paese dove si lavora con meno pressioni. L’obiettivo è quello di far bene con l’Amburgo raggiungendo almeno la metà classifica dopo l’ultimo anno in cui la salvezza è arrivata solo nell’ultima giornata”.

Che dire? In questi casi ci torna in mente sempre Zsa Zsa Gabor: “Gli uomini capisci chi sono soltanto quando ti sei separata». In bocca al lupo, Valon. E copriti che ad Amburgo fa freddo.
Massimiliano Gallo

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