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“Speziale libero” da sempre impunito negli stadi. Per la “Carogna” si cambia la legge

Più passano i giorni, più si torna con la testa alle immagini alle quali abbiamo assistito sabato e più diventa difficile non sottolineare l’incongruenza di quanto è accaduto.
La notizia di ieri è stata che il Questore di Roma ha emesso due provvedimento di Daspo nei confronti di due ultras del Napoli, Gennaro De Tommaso (ormai famoso come ‘a carogna) e di Massimiliano Mantice, della durata, rispettivamente, di 5 e 3 anni.
Il comunicato della Questura di Roma recita, testuale:

E’ stato notificato quest’oggi a due tifosi napoletani, Gennaro De Tommaso classe 76, e Mantice Massimiliano classe 70, il provvedimento di Daspo emesso dal Questore di Roma.
Gennaro De Tommaso, per il quale il provvedimento ha la durata di 5 anni, è responsabile della violazione riguardante l’esposizione di “striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce” e lo “scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive”.
Per quest’ultima violazione è responsabile anche Mantice Massimiliano, per il quale il provvedimento ha la durata di tre anni.
I due tifosi erano stati ripresi dalle telecamere mentre erano seduti sulla cancellata che separa gli spalti dal campo di gioco nel corso della finale di Coppa Italia.

Il comunicato è scarno, ma induce a fare alcune riflessioni.
Innanzitutto il primo virgolettato, che parte dalla parola “striscioni”. Si tratta di un virgolettato anomalo, in quanto non ho trovato alcuna norma o circolare che parli di striscioni o cartelli. L’art. 6 della legge 401 del 1989, quella che autorizza il Questore a disporre il Daspo, parla di persone che hanno “preso parte attiva ad episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza”.
Come ognuno dei milioni di persone che hanno assistito alla partita tra Napoli e Fiorentina hanno potuto costatare, Gennaro De Tommaso non si è reso colpevole di nessuna delle azioni di cui sopra. Anzi, a dirla tutta il De Tommaso ha, casomai, platealmente incitato tutti gli ultras a stare calmi.
L’aggiunta delle parole “striscioni o cartelli” andrebbe chiarita, visto che si traduce nel punire una persona non per quello che fa, ma per quello che porta scritto addosso. Tra l’altro, diciamola tutta, “Speziale libero” non è affatto un’incitazione alla violenza. Non costituisce nemmeno un’incitazione, un inno o un’induzione alla violenza. In italiano “Speziale libero” significa inneggiare alla liberazione di un detenuto, cosa che si fa, da che mondo è mondo, in tutti i casi in cui si ritiene qualcuno incarcerato ingiustamente. Se Speziale sia o meno l’assassino di Fausto Raciti, al quale va tutto il mio rispetto, non sta a me stabilirlo, ma punire qualcuno perché la pensa in modo diverso mi pare una misura davvero assurda.
La seconda riflessione, invece, scaturisce dall’ultimo periodo del comunicato. Lo ripeto qui: “I due tifosi erano stati ripresi dalle telecamere mentre erano seduti sulla cancellata che separa gli spalti dal campo di gioco nel corso della finale di Coppa Italia“. Dunque il questore si è attenuto, per prendere questa decisione, alle immagini trasmesse dalla Rai. Questo è abbastanza inquietante. Io credevo che si fosse basato sulle informazioni e sui rapporti degli uomini delle forze dell’ordine hanno prodotto. Invece a decidere chi va assoggettato a Daspo è, in pratica, il regista della Rai. E sì, perché dalle foto che circolano sul web si vede chiaramente che almeno una dozzina di uomini sono seduti sule inferriate sottostanti la curva con i tifosi della Fiorentina, ma, siccome non sono stati inquadrati durante la diretta, a carico loro non risulta alcun provvedimento. A dirla tutta, senza il regista della Rai, nessuno avrebbe mai nemmeno letto cosa c’era scritto sulla maglietta di De Tommaso, così come non sappiamo cosa c’era scritto sulle maglie degli ultras della Fiorentina (ma sicuramente saranno stati versetti della Bibbia).
Ricapitolando, quindi, De Tommaso e Mantice sono stati puniti con il divieto di assistere a manifestazioni sportive per 3 anni per essere saliti sulle inferriate (come altre decine di persone) e De Tommaso si è beccato altri due anni per aver indossato una maglietta (non esposto striscioni o cartelli) con la scritta “Speziale libero”, scritta che, secondo il questore, costituisce una cosa tra (utilizzo della o disgiuntiva) “incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce”. Mi vengono in mente i migliaia di “striscioni o cartelli” (non magliette) che ho visto negli stadi in vita mia e mi dico che da ora in poi sarà un florilegio di Daspo.
Tra i vari striscioni che ho visto (sui giornali e, soprattutto, in TV, proprio come il Questore di Roma), tra l’altro, ce ne sono anche alcuni che riguardano proprio la vicenda dell’omicidio dell’Ispettore Raciti.
Il primo episodio che ricordo fu uno striscione durante Roma Catania del 26 agosto 2012. Lo striscione riportava la scritta “Oltre la rivalità Speziale in libertà”. L’episodio passò del tutto sotto silenzio, tant’è che cercando negli archivi di Repubblica e Corriere la parola “Speziale” tra il 26 agosto ed il 31 agosto 2012 non risulta nessuna occorrenza.
Decisamente più scalpore destò la la maglietta esposta dal calciatore del Cosenza Pietro Arcidiacono per festeggiare un gol contro la Sambiese. Era il 17 novembre 2012 e la maglietta riportava la scritta “Speziale innocente”. Arcidiacono si beccò un Daspo di 3 anni dal Questore di Catanzaro. Siamo nel novembre del 2012.
Il giorno dopo, durante il derby di Genova, gli Ultras della Sampdoria espongono uno striscione con la scritta “Onore ad Arcidiacono”. Il Giudice Sportivo Tosel (comunicato n. 88/2012) non sanziona la società.
La settimana successiva nelle curve italiane vennero esposti vari striscioni di solidarietà ad Arcidiacono e di richiesta di libertà per Speziale.
Il giudice sportivo di lega pro il 27 novembre 2012 infligge 10.000 euro di multa alla curva nord del Lecce per lo striscione “Speziale innocente – adesso diffidateci tutti”.
Ma striscioni dello stesso tenore appaiono in altri stadi di serie A:
– “Speziale e Micale innocenti, onore ad Arcidiacono” viene esposto (e ripreso dalla TV) dalla Curva Sud di San Siro durante Milan – Juventus;
– Durante Lazio Udinese viene esposto (e ripreso dalla TV) uno striscione che dice “Speziale e Micale innocenti… fuori la verità”;
– a Parma viene mostrato uno striszione che dice “Solidarietà ad Arcidiacono”.
Ma nessun provvedimento viene preso dal giudice sportivo Tosel (si veda il comunicato n. 94 del 28 novembre 2012 nel quale alla società rossonera viene inflitta una sanzione di 4.000 euro per uno striscione terribile su Pessotto), nonostante anche la stampa sollecitasse provvedimenti.
Il 2 dicembre, durante Inter – Palermo, in curva Nord viene esposto lo striscione “Non c’è nazione che non l’abbia dimostrato, chi dice la verità viene sempre condannato. Arcidiacono orgoglio degli ultras”.
Anche in questo caso nessuna sanzione viene inflitta alla società (cfr. comunicato n. 97 del 3 dicembre 2012).
Dunque per due settimane, tra novembre e dicembre 2012, negli stadi di Serie A di mezza Italia si è inneggiato alla libertà di Speziale e si è espressa solidarietà ad Arcidiacono (il che è sostanzialmente la stessa cosa) senza che nessun Questore o Giudice sportivo prendesse alcun tipo di provvedimento. Cos’è cambiato da allora? Cosa ha spinto la Questura di Roma ad infliggere due Daspo ai due napoletani?
Chi mi conosce lo sa, non c’è niente di più lontano da me di un ultras e, soprattutto, della mentalità ultras. Ma ho la netta sensazione che De Tommaso, a causa del soprannome che volutamente non ho riportato, dell’aspetto fisico, dei tatuaggi e, ahimè, della provenienza, costituisca il capro espiatorio ideale per coprire le molteplici mancanze delle istituzioni che hanno consentito i disordini di sabato.
Fabio Avallone

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