Edu Vargas, do you remember?

È la sera dei rigurgiti, fai attenzione. È la sera in cui torna su l’eliminazione subita dal Porto. Quello che noi qui, sul Napolista, abbiamo definito il principale errore di Benitez. Il suo vero passaggio a vuoto. Nella sera in cui tanti tifosi si riconciliarono col tecnico spagnolo, noi scrivemmo che no, un allenatore con […]

È la sera dei rigurgiti, fai attenzione. È la sera in cui torna su l’eliminazione subita dal Porto. Quello che noi qui, sul Napolista, abbiamo definito il principale errore di Benitez. Il suo vero passaggio a vuoto. Nella sera in cui tanti tifosi si riconciliarono col tecnico spagnolo, noi scrivemmo che no, un allenatore con la sua esperienza non può certo accontentarsi di mettere alla corde una squadra come il Porto per poi esserne travolto. Roba da principianti. E a Rafa tutto si può dire tranne di essere un principiante. Ma contro il Porto rimediò e rimediammo questa figura.

Nella serata del ritorno dei quarti di finali di Europa League, il Porto – senza Fernandez e Jackson Martinez – viene travolto a Siviglia. Quattro a uno e tutti a casa. Quaresma con la sua trivela, e l’allegra banda. Un brutto segnale per il nostro Napoli che l’Europa League l’ha gettata via. Tutto fa esperiensia. Ma la ferita resta. E brucia.

Così come brucia vedere il Valencia darne cinque al Basilea (con due espulsioni dell’arbitro ai danni degli svizzeri) grazie anche a Edu Vargas, protagonista con un gol e un assist (e non solo) e sempre presente nel vivo del match. Sì proprio lui, Edu, l’oggetto misterioso, il giocatore ritenuto da chi prima allenava il Napoli un corpo estraneo, un bluff, una zavorra. L’uomo che preferì Dzemaili a Verratti. Ma lasciamo stare. Quel che è stato è stato. Anche perché il cileno è ancora del Napoli. E tanto scarso non deve essere se gioca nel Valencia che approda alle semifinali di Europa League.

Semifinali che noi guardiamo in tv. E a cui parteciperà la Juventus che ha sconfitto il Lione di Gonalons.
Massimiliano Gallo

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