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Un napolista di Porto ci racconta il Porto

Tutti ci ricordiamo del Porto di José Mourinho, quello che in due anni ha vinto tutto, incluso la Coppa Uefa e la Champions, e più recentemente quello di André Villas-Boas. Comunque, questo Porto della stagione 2013/2014 è lontanissimo da quel Porto che ha conquistato l’Europa del calcio.
Nel campionato, dopo il pareggio dello scorso week-end contro il Vitória de Guimarães, il distacco dal Benfica, leader della Liga Zona Sagres, è di 9 punti, e sono quattro i punti dallo Sporting, attualmente secondo in classifica.
In queste condizioni è successo quello che tutti (o quasi tutti) i tifosi volevano. L’esonero di Paulo Fonseca, arrivato allo Stadio do Dragão appena nove mesi fa dopo un lavoro eccezionale nel piccolo Paços de Ferreira: una squadra che di solito lotta per la salvezza con Fonseca conquistò un brillante terzo posto, con conseguente accesso al play-off della Champions League.

Bisogna tornare alla stagione 2004/2005 per vedere un cambio di allenatore nel Porto a metà della stagione. Era la stagione del dopo-Mourinho, e il Porto ebbe ben tre allenatori. Primo, Luigi Del Neri, poi Victor Fernandez e finalmente José Couceiro.

Ci sono somiglianze con questa stagione. In quel 2004 il Porto iniziò la stagione con la vittoria nella Supercoppa, così com’è successo quest’anno con Paulo Fonseca che ha portato i Dragões alla vittoria per 3-1 nella Supercoppa contro il Vitória de Guimarães. Ironia del destino, proprio contro il Guimarães è stata l’ultima partita di Fonseca come allenatore del Porto. Sempre nel 2004, nelle competizioni europee, il Porto ha disputato la Champions, ed è andato avanti nella fase a gironi. Sarà coincidenza, o forse no, che negli ottavi di finale il Porto giocò contro una squadra italiana, l’Inter di Roberto Mancini. Gara di andata nel Dragão, che finì 1-1, e a San Siro vinse l’Inter per 3-1, con hat-trick di Adriano.

Tradizionalmente il Porto è una squadra che si conraddistingue per la sua sicurezza difensiva, è una squadra che cerca di controllare la partita, soprattutto quando gioca nel suo stadio. Dal 2002, il modulo del Porto è il 4-3-3. Con Paulo Fonseca giocava anche col 4-2-3-1, e il cambio di modulo non è stato gradito dai tifosi. La squadra giocava male e ha perso la sua identità. Lo scorso 23 febbraio, il Porto è stato sconfitto in casa dall’Estoril, e così è finito il record d’imbattibilità casalinga che durava da cinque anni e mezzo. Per capire, e solo per curiosità, dalla stagione 2002/2003 fino a quella 2012/2013, il Porto è stata la squadra con la miglior difesa del campionato in nove stagioni e ha avuto il miglior attacco in sette.

La squadra ora è stata affidata a Luís Castro, che allenava il Porto B squadra attualmente leader della Liga Revolução, la 2ª divisione portoghesa. Il nuovo obiettivo per la panchina del Porto è Marco Silva, allenatore proprio dello Estoril Praia che ha interrotto la lunga striscia di risultati casalinghi del Porto. Non si sa ancora quando potrà arrivare, però la stampa dice che può essere presentato il prossimo lunedì.

Quest’anno il Porto commette molti errori nella fase difensiva e anche per questo è stato eliminato dalla Champions in un girone accessibile che comprendeva Atlético Madrid, Zenit e Austria Vienna. Ha vinto soltanto una volta, contro l’Austria Vienna, e ha subito gol in tutte le gare del girone tranne quella che ha vinto. Nei sedicesimi di finale di Europa League, il Porto ha subito 5 reti dall’Eintracht Francoforte e questo è un segno che l’attacco del Napoli può fare molto male.

Ma attenti a sottovalutare questo Porto, soprattutto dopo il cambio di allenatore. Bisogna anche dire che nei momenti di difficoltà la squadra riesce a tirare fuori il suo miglior gioco, come si è visto contro l’Eintracht Francoforte, partita in cui è stato vicinìssimo all’eliminazione dopo il momentaneo 2-0 della squadra tedesca nella partita di ritorno in Germania.

Gli elementi più forti del Porto sono Jackson Martínez (lo conosciamo bene), Ricardo Quaresma, Mangala, Alex Sandro e Fernando. I primi due possono fare la differenza in attacco, anche perché il Napoli non difende benìssimo come sappiamo tutti. Quaresma è l’elemento più in forma del Porto, però il “Mustang” è arrivato soltanto nel mercato di Gennaio dall’Al-Ahli del Dubai: se l’elemento più in forma di una squadra è appena arrivato del campionato del Dubai, qualcosa non va. Jackson è la prima punta, si muove benìssimo tra i difensori, oltre ad essere forte nel gioco aereo. Però, sui calci piazzati, la difesa del Napoli deve fare molta attenzione al difensore francese Eliaquim Mangala. Centrale da ottimi piedi, fortìssimo fisicamente e anche nel gioco aereo. È stato proprio lui a pareggiare la partita di ritorno contro l’Eintracht con due colpi di testa.

Il punto debole del Porto è la fascia destra della difesa, dove gioca il brasiliano Danilo. Calcisticamente, Danilo non è nato terzino ma interno di centrocampo. È un calciatore cui piace correre con la palla, fare le diagonali e tirare in porta. Nel Santos, in Brasile, ha giocato qualche volta nel ruolo di terzino e nel Porto l’ha sempre fatto anche se qualche volte ha dichiarato che la sua posizione in campo preferita è quella di centrocampista. Le caratteristiche offensive di Danilo costringono “il Polvo” Fernando a lavorare ancora di più in copertura e questo sbilancia il Porto che, di conseguenza, concede troppo spazio agli avversari. Il Napoli è una squadra che sa sfruttare benìssimo il contropiede; bisogna approffitarne soprattutto su quella fascia.

Dopo il cambio in panchina i tifosi hanno la speranza di poter raggiungere il Benfica (il campionato resta la priorità nonostante i 9 punti di differenza), e di poter fare bene in Europa. Ho parlato con qualche tifosi e anche letto i giornali sportivi in questi giorni. I tifosi sanno che il Napoli è una delle big di questa Europa League e sarà molto difficile andare avanti, anche perché la gara di ritorno si giocherà al San Paolo. Del Napoli si parla soprattutto della forza del suo attacco, com Hamsik, Callejón, Insigne, Mertens, e ovviamente col Pipita Higuaín. C’è da aspettarsi una atmosfera calda al Dragão. I tifosi del Porto, soprattutto gli ultras “Super Dragões”, cantano quasi tutti i 90 minuti a sostegno della squadra. Nonostante la stagione deludente, la gente del Porto ha sempre fiducia nella squadra e quasi tutti si aspettano una grande partita e quasi sicuramente con gol di entrambe le squadre.

Porto e Napoli si sono affrontati la scorsa estate, nella Emirates Cup. Il Porto ha vinto per 3-1. Ufficialmente, le squadre si sono affrontate in Coppa Uefa nel lontano 1974/1975, e il Napoli ha vinto entrambe le partite per 1-0. Andrea Orlandini ha segnato per gli azzurri nel San Paolo e Sergio Clerici ha segnato il goal del Napoli nello Stadio das Antas.

Spero che alla fine la Storia si ripeta. Sarò sicuramente allo stadio, e sono fiducioso che il Napoli riuscirà a fare una buona partita e a portare al San Paolo un buon risultato. E quindi, Forza Napoli Sempre!
Gonçalo Marques

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