Napoli, stai attento al Parma, non esistono partite facili

Stanno tutti bene, come nel film di Tornatore. Sta bene il ginocchio di Higuain e sta bene il piede destro di Hamsik, e Reveillere andrà in panchina. Senza badare al Borussia (in dura tenzone col Bayern), il Napoli va in campo per battere il Parma. L’uovo emiliano oggi senza pensare alla gallina tedesca domani. Passo […]

Stanno tutti bene, come nel film di Tornatore. Sta bene il ginocchio di Higuain e sta bene il piede destro di Hamsik, e Reveillere andrà in panchina. Senza badare al Borussia (in dura tenzone col Bayern), il Napoli va in campo per battere il Parma. L’uovo emiliano oggi senza pensare alla gallina tedesca domani. Passo dopo passo, come diceva il cacicco.
Turno abbordabile per Roma e Juventus, e perciò bisogna tenere le distanze, non allungarle. Il maltempo complica le cose. Il campo pesante chiederà più energie tre giorni prima della Champions.
La lunga vigilia, tra riposi familiari e viaggi di nazionali, è stata ricca di proclami, batteremo il Parma e giocheremo per il tricolor, siamo qui per scrivere la storia del Napoli, che non portano mai bene, meglio parlare solo sul campo.
Poiché non esistono partite facili nel nostro campionato più combattuto del mondo, il Parma ha elementi sufficienti per tenerci sui carboni. Non una gran difesa, ma molti centrocampisti di lotta e di governo (Parolo gasato dalla prestazione in nazionale), una freccia francese (Biabiany), una luna italiana (Cassano), un vecchio carro armato brasiliano (Amauri) e gente insidiosa di scorta, l’ex piccolo granatiere di Castelvolturno Walter Gargano, il cognato (di Hamsik) più famoso del mondo, e Nicolino Sansone che ha sempre un gol in serbo contro le “grandi”, e noi siamo una “grande”, no?
Il Parma sarà tosto nonostante un punto preso nelle ultime tre partite e, fuori casa, ha fatto due cilecche consecutive (nessuna vittoria in trasferta). Ma ci vorrà un Napoli al massimo dei giri per evitare sorprese. Ci vogliono una scossa e una riscossa per credere ancora nel “progetto bello” di Rafa Benitez, mentre fioccano i nomi del potenziamento a gennaio, il solito difensore per attrezzare al meglio il reparto arretrato e un mediano di fosforo. Quest’ultima prospettiva dovrebbe caricare Inler dimostrando che il ruolo è suo, che riprenderà la maschera di leone e sveltirà il passo e il “servizio” senza giravolte perditempo.
Ci aspettiamo un Napoli arrembante col giro-palla giudizioso ma sollecito e le verticalizzazioni micidiali, campo permettendo. La difesa del Parma è la quinta peggior difesa del campionato, ma prende meno gol in trasferta che in casa.
Rivedremo Donadoni ancora da “nemico”. Non l’ha mai spuntata da ex contro il Napoli: quattro sconfitte (una col Cagliari, tre col Parma).
Il Napoli ha già mollato due punti al San Paolo (Sassuolo) e non è il caso di avere altri cedimenti. Vincere stasera per andare caricati e sicuri a Dortmund. Vediamo dopo la sosta come gira il motore azzurro e se riprende la buona musica dell’inizio stagione quando avevamo scoperto una squadra capace di fare gioco, secondo un modello che si dice spagnolo, il motore che si è praticamente rotto a Torino, tredici giorni fa, perché il sabotatore bianconero Antonio Conte ha saputo mettere negli ingranaggi azzurri le giuste contrapposizioni devastatrici favorito da un golletto immediato e immediatamente in fuorigioco.
Animo e senza pensare che da qui fino a Natale è tutta una serie di sette ostacoli ravvicinati per illuminare o spegnere la stagione tra campionato e Champions. Benitez vuol dire fiducia, più di Galbani, e allora attestiamoci sulla sua tranquilla visione delle partite, degli ostacoli, delle posizioni in campo e delle ambizioni fuori campo e attendiamo gli eventi.
Però, a scanso di equivoci e disillusioni immediate, attendiamo questa vittoria contro il Parma. Grazie, azzurri.
MIMMO CARRATELLI

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