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Tosel chiude le curve della Juve. Chissà se Agnelli e Galliani definiranno ancora quei cori uno sfottò

Storica decisione del giudice sportivo Tosel: chiuse per un turno entrambe le curve dello Juventus Stadium per cori discriminatori nei confronti dei napoletani. Con questo provvedimento è caduta la sospensione della sanzione già precedentemente deliberata nei confronti della Curva Sud. Quindi la Juventus giocherà la partita contro l’Udinese con entrambe le curve chiuse e quella col Sassuolo senza l’apporto della Curva Sud.

La decisione dimostra che la Lega non ha abbassato la guardia, a dispetto delle richieste dei presidenti capitanati da Adriano Galliani. Anzi. A questo punto, gli stessi dirigenti delle società, da Galliani ad Agnelli – e in realtà anche De Laurentiis – farebbero bene a cambiare atteggiamento. Invece di spalleggiare moralmente, e non solo, questi pseudo tifosi, farebbero bene a spogliarsi delle loro mascherine ipocrite e ad affrontare seriamente il tema razzismo.

L’inflessibilità della Lega Calcio finirà col mettere i presidenti con le spalle al muro. Obbligherà le società di calcio a confrontarsi con gli ultras e a non subire più i loro ricatti. Ricatti che, come abbiamo visto ieri nel caso di Salernitana-Nocerina, finiscono col minare le ragioni stesse del gioco del calcio. È ora che Galliani, Allegri, Andrea Agnelli la smettano di archiviare i cori razzisti alla voce sfottò. Se proprio non capiscono il senso civico di questa battaglia, si dessero da fare per tutelare i loro bilanci: le curve chiuse significano incassi ridotti, senza contare quanto questi incidenti costituiscano un deterrente per le tante persone civili che magari ogni tanto vorrebbero andare allo stadio per assistere a un evento sportivo.
Massimiliano Gallo

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