Aldo Grasso chiede a Sky la testa di Massimo Mauro

È passata qualche settimana, non di più, da quando cercammo di scuotere i media napoletani a proposito della battaglia mediatica in corso sulla discriminazione territoriale. Una battaglia a senso unico, che vide Sky e il Corriere della Sera fare da cassa di risonanza alle istanze di Adriano Galliani e alla sua equiparazione dei cori sui […]

È passata qualche settimana, non di più, da quando cercammo di scuotere i media napoletani a proposito della battaglia mediatica in corso sulla discriminazione territoriale. Una battaglia a senso unico, che vide Sky e il Corriere della Sera fare da cassa di risonanza alle istanze di Adriano Galliani e alla sua equiparazione dei cori sui colerosi a vecchi sfottò da stadio. Diciamolo, mediaticamente perdemmo. Ci salvò, in parte, la Uefa che ha impedito alla Figc di annullare del tutto la norma, non però di annacquarla.

Ma come, direte voi, ancora coi colerosi? No. È solo per ricordare il peso che hanno i media nel mondo del calcio e quanto possono pesare in battaglie che sono tutt’altro che irrilevanti.

Basti pensare a quel che è accaduto stamattina sul Corriere della Sera. Dove Aldo Grasso, il principe dei critici televisivi, ha di fatto chiesto a Sky la testa di Massimo Mauro. Grasso ha scritto una trentina di righe così intitolate: “L’arroganza (sportiva) dei commenti di Mauro”. Mai, a memoria, un critico televisivo si era spinto a chiedere la “testa” di un commentatore. Chissà, forse dobbiamo tornare ai tempi di Aldo Agroppi nelle telecronache Rai della Nazionale. Ma era diverso. Sky ci perdonerà, la Rai ha ascolti diversi.

Comunque sia, oggi, Grasso infrange quella barriera. Ovviamente Grasso lambisce solamente quel che è successo mercoledì sera, con Mauro che è stato l’unico a sottrarsi all’ondata di sdegno per il rigore non concesso a Cuadrado in Fiorentina-Napoli. Anche perché, diciamolo, il due più due sarebbe troppo semplice: imbarazzante il solo accostamento dell’attacco di Grasso a Mauro col cda del Corriere della Sera in cui, ovviamente, figura Della Valle. In quel cda, tra l’altro, c’è anche John Elkann (i due, è notorio, non si amano affatto). E Grasso con la Juventus tenero non è, tutt’altro. Anzi. Probabilmente il vero obiettivo sono proprio loro. Al punto che arriva a scrivere che il parterre di commentatori bianconeri è già folto (cita Vialli, Paolo Rossi e Marocchi) e aggiunge che quindi di Mauro se ne può fare tranquillamente a meno. Insomma, una richiesta di rivedere il Cencelli della tv di Murdoch.

Nella sua consueta rubrica, Grasso formula la domanda senza girarci attorno: con tutti i soldi che Sky spende per i diritti sportivi, perché rovina tutto con i commenti di Massimo Mauro? Più chiaro di così si muore. Con ogni probabilità questa volta il ruolo del Napoli è solo strumentale. Non lo sappiamo, non possiamo saperlo. Di certo Grasso scrive all’indomani del battibecco tra il commentatore e Della Valle junior. La sensazione, però, è che ben altra sia la battaglia in corso, e non solo perché Grasso cita la faziosità di Mauro nel corso di Real-Juventus. Probabilmente il povero arbitro Calvarese è solo un pretesto per misurare altri rapporti di forza dalle parti di via Solferino. Da oggi a Sky i commentatori sanno che Della Valle è meglio trattarlo con i guanti: si rischia di finire sotto accusa non su qualche sitarello locale, ma sul Corrierone. Anzi più che sotto accusa. Si rischia di perdere il posto. Dopo decenni di panzane dette in tv attorno al calcio, il più autorevole tra i critici tv sfonda un muro e va dritto all’obiettivo: cacciate Massimo Mauro, lo dico nel vostro interesse.
Massimiliano Gallo

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