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Il Napoli si sgonfia. Troppi errori, vince il Porto

Il Napoli non meraviglia più all’Emirates Stadium di Londra e, alla seconda partita dell’Emirates Cup, contro il Porto, viene di nuovo raggiunto e addirittura sconfitto (1-3). Un autogol di Fernandez e un errore di Dossena regalano la vittoria ai portoghesi. Non s’è visto l’attaccante Jackson Martinez, il “desiderio” del Napoli (30 e passa milioni) che il Porto ha tenuto in panchina.

E’ stato un Napoli totalmente nuovo rispetto alla formazione che ventiquattr’ore prima aveva pareggiato con l’Arsenal (2-2). Turn-over forzato. Tutta nuova la difesa con Rafael, Zuniga, Gamberini, Fernandez e Dossena. Il 19enne Radosevic a centrocampo con Dzemaili. La punta per un tempo è Calaiò. Alle sue spalle, Pandev nel ruolo di Hamsik con ai lati Callejon e Mertens.

Il Napoli regge nel primo tempo lasciando uno sterile palleggio al Porto. Radosevic recupera molti palloni, ma poi spreca il lancio. Si batte bene Zuniga da terzino destro che avanza. Pandev fa girare la squadra con i suoi tocchi sapienti. Mancano sulle fasce Callejon e Mertens. Mai impegnato Rafael. Gli azzurri, invece, vanno vicino al gol con Pandev (11’ chiuso in extremis da Otamendi), con Calaiò (13’ alto il favorevole colpo di testa su corner), con Pandev (18’ para il portiere), ancora con Calaiò (34’ conclusione alta dopo un errore di Otamendi). Il Napoli va in vantaggio su rigore. Fernando atterra Pandev e lo stesso macedone realizza dal dischetto (43’).

La difesa a quattro protegge meglio, ma sono sempre all’ordine del giorno gli errori individuali. Il Porto tiene più palla, la fa girare lentamente, accelera nella ripresa soprattutto a destra dove svaria Quintero, che gioca tra le linee, e Varela risulta incontenibile sull’asse Mertens-Dossena. Ma nel secondo tempo c’è Higuain (per Calaiò) e c’è Hamsik (per Radosevic). Marek illumina la squadra arrendendosi nel finale quando, negli ultimi venti minuti, il Porto prende decisamente il sopravvento. Higuain conferma di non essere ancora in condizione: un tiro parato al 58’, clamoroso errore a palla indietro al 59’, fallo su Quintero al 60’. Ora il Porto inquadra la porta. E’ una squadra più in palla e velocizza la manovra. Cala Zuniga, Dzemaili non incide mai, Maggio resta fuori partita (56’ per Pandev), Behrami entra freddo (74’ per Callejon).

Il Porto pareggia meritatamente con Ghilas (50’) che sfugge a Fernandez e a Dossena sul “taglio” di Quintero (imprendibile dagli azzurri). Il Napoli si affloscia. Rafael deve difendersi dalle conclusioni di Fucile e Varela. Al Napoli non funziona più neanche la difesa presa in velocità dagli scambi portoghesi. Fernando da due passi (63’) e Varela (73’) si divorano due palle-gol. Il Napoli ha mollato e, intanto, è passato anche in svantaggio con la deviazione di Fernandez sul cross di Varela (68’).

I cambi azzurri passano inosservati (62’ Albiol per Gamberini, 83’ Novothny per Zuniga). Il Porto mena la danza a piacimento. Si è spento Hamsik, Mertens a centrocampo è un pesce fuori d’acqua, Higuain non c’è mai, Behrami gioca senza convinzione, Maggio è defilato. Il Porto gioca da padrone. Lica ha appena sostituito Varela (77’) e un minuto dopo va in gol per il 3-1 ricevendo in dono da Dossena la palla del gol (78’).
Mimmo Carratelli

NAPOLI  (4-2-3-1): Rafael; Zuniga (83’ Novothny), Fernandez, Gamberini (62’ Albiol), Dossena; Dzemaili, Radosevic (46’ Hamsik); Callejon (74’ Behrami), Pandev (56’ Maggio), Mertens; Calaiò (46’ Higuain).

PORTO (4-3-3): Helton; Fucile, Otamendi, Mangala, Sandro (65’ Ricardo); Herrera (89’ Rpdrigues), Fernando, Josuè (77’ Eduardo); Varela (77’ Lica), Ghilas (83’ Reyes), Quintero (72’ Iturbe).

ARBITRO: Taylor (Inghilterra).

RETI: 43’ Pandev rigore, 50’ Ghilas, 68’ autogol Fernandez, 78’ Lica.

EMIRATES CUP 2013.

Galatasaray-Porto 1-0 (70’ Felipe Melo rigore)

Arsenal-Napoli 2-2

Napoli-Porto 1-3

Arsenal-Galatasaray 1-2

ALBO D’ORO.

2007 Arsenal (partecipò l’Inter)

2008 Amburgo (partecipò la Juve)

2009 Arsenal

2010 Arsenal (partecipò il Milan)

2011 New York Red Bulls

2012 sospesa.

2013 Galatasaray

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