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E’ caduto un altro Banco ‘e Napule. Intanto noi stiamo calmi e togliamoci l’assillo di essere l’anti-Juve

Primi seri danni per l’euforia dell’esaltante debutto in campionato. Higuain ha voluto far festa ed è finito contro gli scogli del Lido delle Sirene a Capri. Costato 40 milioni di euro, il secondo maggior ingaggio europeo di questa stagione e tra i primissimi di sempre, l’incidente ha fatto esclamare ai tifosi azzurri: “E’ caduto ‘o Banco ‘e Napule”, esclamazione già usata ai tempi di Rico Colombari (costato 250mila lire nel 1930) e Hans Jeppson (105 milioni nel 1952), cifre ardite delle epoche antiche, quando i due calciatori, falciati dagli avversari, finirono stesi sull’erba. Gli scogli capresi del Lido delle Sirene sono risultati più insidiosi dei difensori bolognesi Natali e Antonsson, nella cui morsa, domenica sera, spesso è finito a terra Higuain.
Se scivoli e cadi sugli scogli, non ti fischiano però il rigore a favore, ma ci rimetti la mandibola sinistra e lo zigomo come è capitato a Gonzalo ieri mattina. Otto punti di sutura (otto punti quanto due vittorie e due pareggi). Speriamo possa giocare sabato a Verona contro il Chievo. Intanto, togliamoci questo pensiero, che potrebbe diventare un assillo, il pensiero dell’anti-Juve. Facciamo la nostra strada, miglioriamo, raggiungiamo il top della condizione, guadagniamo la miglior forma di Higuain e di qualche altro ancora in rodaggio, e poi, come si dice nel poker, i conti si fanno alla fine. Ci siamo divertiti al debutto in campionato in un San Paolo festante.
Lo choc, se choc è stato, delle partenze di Cavani e Mazzarri, dopo quella di Lavezzi, è superato. C’è un Napoli nuovo che l’intuito di De Laurentiis nel puntare su Rafa Benitez ha aperto a prospettive impensabili nel cambio della gestione tecnica. Rispetto al Napoli di Mazzarri, più speculativo, più “basso” e micidiale nelle ripartenze, più “italiano”, ora abbiano una squadra che copre tutto il campo, palleggia, fa girare la palla, va avanti con più uomini, fa pressing alto e in ogni zona contrasta per rubare palla e ripartire con un equilibrio già apprezzabile nonostante la preparazione al sessanta per cento. Le idee di Benitez hanno fatto breccia ed è probabile che dieci stranieri in squadra contribuiscano ad assorbire la mentalità “spagnola” del tecnico. C’è già un Behrami furente, c’è un Hamsik galattico e c’è Callejon, uno dei migliori “scarti” del Real Madrid, al quale Mourinho dava però molto spazio e fiducia, che è un “peperino” a tutto campo, lavora per quattro, arretra, difende, attacca ed ha un magnifico spunto sotto rete. Tutto questo in attesa di vedere gli altri salire di tono e acquisire la migliore forma atletica per esprimersi al massimo. Ma già si vede di che pasta è fatto Higuain, un attaccante forte che svaria, attira i difensori, crea spazio, apre di prima, cambia gioco al volo, duetta e quando avrà le gambe al massimo sarà un fulmine in zona-gol. E’ stato lui a liberare il limite dell’area bolognese attirandosi i due stopper felsinei che lo affondavano lasciando così spazio all’inserimento centrale di Hamsik per la conclusione schioccante di Marek che fissava il definitivo 3-0. Stiamo però calmi. Il Napoli ha fatto la sua gran partita, sorprendendo per l’anticipata prestazione di eccellente fattura a preparazione non completata, ma il Bologna è stato poca cosa, sicuramente soggiogato dal Napoli, però incapace di fare filtro a centrocampo, e quindi in difficoltà in difesa, e senza mediani e neanche lo stesso Diamanti in grado di rilanciare l’azione, peraltro con un solo attaccante sperduto in avanti. A Verona troveremo ben altra opposizione. Ma si spera che né Higuain né il Napoli finiscano contro gli scogli del Chievo.
MIMMO CARRATELLI

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