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Per il Napoli il giornalismo on line è di serie B (ma senza accrediti il giornalismo sul web migliorerà)

Il sito fanpage.it ci informa che da quest’anno il Calcio Napoli ridurrà sensibilmente gli accrediti riservati ai giornalisti e che questa riduzione – com’era ampiamente prevedibile persino da un “rivoluzionario” come De Laurentiis – colpirà soprattuto le testate on line. Francamente, nulla di più prevedibile. Il giornalismo su Internet, soprattutto in Italia o forse solo in Italia, è considerato di serie inferiore. Soprattutto dagli stessi giornalisti che si sentono un po’ come Maria Antonietta nei primi mesi del 1789. Ora, di giornalismo on line sul Napolista abbiamo chi (Vittorio Zambardino) in pratica lo ha creato in Italia e quindi non mi dilungo.
Faccio però qualche considerazione in ordine sparso. La prima è che proprio nell’anno in cui finalmente in società approda un allenatore al passo coi tempi, che conosce e usa Internet, il Napoli decide di tornare agli anni Ottanta nella selezione degli accrediti. La seconda è che la pazziella di Twitter evidentemente non è servita ad Aurelio De Laurentiis a comprendere le potenzialità del mezzo visto che la selezione degli accrediti lo condurrà a privilegiare testate che – volendo essere benevoli – al massimo potranno vendere 7-8mila copie, numero raggiunto e ormai superato da tanti siti che si occupano quotidianamente di calcio Napoli. Infine, un’ultima osservazione. Non tutto il male, probabilmente, vien per nuocere. Il nostro augurio è che questa scelta della società possa finalmente liberare tante testate on line da quella sottile pressione psicologica che ti conduce a essere impercettibilmente enfatico nei confronti della società.
Massimiliano Gallo
p.s. doverosa postilla, il Napolista non ha mai chiesto accrediti. È nato proprio per parlare liberamente del nostro Napoli, il biglietto o l’abbonamento ce lo compriamo.

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