Senza Cavani il Napoli è una squadra da inventare

Quel gol napoletano a Salvador de Bahia, fuga di Gargano, assist per Cavani a sinistra, colpo da biliardo del Matador a infilare Buffon sul secondo palo. Delizia azzurra del golfo. E, adesso, spente le luci brasiliane, restiamo appesi al nostro tormentone. Se ne va, resta? Che cos’è questa data del 10 luglio fissata da De […]

Quel gol napoletano a Salvador de Bahia, fuga di Gargano, assist per Cavani a sinistra, colpo da biliardo del Matador a infilare Buffon sul secondo palo. Delizia azzurra del golfo. E, adesso, spente le luci brasiliane, restiamo appesi al nostro tormentone. Se ne va, resta? Che cos’è questa data del 10 luglio fissata da De Laurentiis, o dentro o fuori? Non significa nulla. Non è Cavani che decide, il pallino è in mano a qualche sceicco che arriva con la borsa piena. Non si può dire che, dopo il 10 luglio, il Matador diventa incedibile. Se arrivano i 63 milioni della clausola, Cavani è perso per il Napoli in qualunque momento. La clausola fa ricca la società, ma non la tiene al riparo della cessione. Brutto handicap per il rilancio della squadra sotto la guida di Benitez. Cavani sarà una perdita enorme. Dov’è e chi è il centravanti da 20 gol che potrebbe prenderne il posto? Non se ne vedono in giro, nemmeno Dzeko e Mario Gomez che, intanto, neanche verrebbero. David Villa, non è il caso. Tutto resta sospeso.
I suggerimenti di Benitez stanno puntando al rafforzamento della difesa e del centrocampo. Sono previsti arrivi speriamo importanti: il centrale della difesa a quattro con Cannavaro, un mediano (Gonalons) nel tandem davanti alla difesa con Behrami. Senza Cavani c’è tutto l’attacco da inventare nel 4-2-3-1 di Benitez. Non basterà azzeccare i due esterni, Callejon (?) e Mertens (e Insigne) con Hamsik in mezzo. L’unica punta dovrà essere un finalizzatore micidiale e non basterebbe reinvestire i soldi che si dovessero prendere per Cavani a centrare l’obiettivo. Suarez è una chimera (e non vale il Matador). Damiao è “scomparso”. Dello spagnolo Alvaro Negredo, lo “squalo” del Siviglia che piace a Benitez, non si parla più. Higuain è fuori portata e Torres è un fiore d’attaccante appassito. Cavani è diventato come la mamma: ce n’è uno solo.
Senza il Matador (tre gol alla Confederations) sarebbe preferibile un 4-4-2, cioè due punte che sommassero insieme i gol del Matador. Trovarle però le due punte! Siamo bloccati. L’eventuale partenza di Cavani imporrà al Napoli un doppio problema: il sostituto e il modulo di gioco. Nell’attesa di vederci chiaro, il Napoli che fa? Non può neanche impegnarsi concretamente a “fermare” uno, due attaccanti di rilievo se poi Cavani resta e la società non avrebbe i 63 milioni del Matador da spendere. Varrà un incontro franco fra l’uruguayano e De Laurentiis? Fino a un certo punto. Cavani non vuole andar via perché il Napoli non gli garantisce (?) una squadra competitiva e il Real Madrid ha un aplomb superiore. Andrà via solo per monetizzare a 26 anni il suo valore. Il Chelsea è arrivato ad offrire 50 milioni: De Laurentiis tiene duro e fa benissimo. Il desiderio di Cavani è legittimo ed è inutile fare un pianto sopra al calcio che non ha più bandiere (la “10” di Del Piero a Tevez, ma si può?). Contano i soldi e scarseggiano i giocatori di alta qualità. Tutti i club italiani sono al palo, si va per scambi e prestiti, dall’estero nessun fuoriclasse è attratto dall’ex campionato più bello del mondo diventato solo il più povero.
Ultima chance l’aumento dell’ingaggio da offrire al Matador per trattenerlo senza più parlargli di Napoli “seconda mamma”. L’hanno sentita tale solo Arnaldo Sentimenti e Maradona che avevano più di tutti un cuore azzurro.

MIMMO CARRATELLI

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