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Le pagelle / Urge gabbia per non per far partire Cavani

PAGELLE NAPOLI-SIENA. Ilaria vs. Mimmo ROSATI 6 – Una sola prodezza, la parata al 92’ su Paolucci prima del gol vittoria. Altri interventi in sicurezza. Una prodezza inutile quando ricaccia il pallone da sotto la traversa su corner, la palla era uscita fuori sul tiro arcuato dalla bandierina. Il Siena attacca ma vede la porta poche volte. Niente da fare sul gol di Grillo. L’importante è che fosse il Siena e che non avessimo niente da perdere né da vincere. L’importante è che forse se ne va – 6 GRAVA 6 – Seconda presenza in campionato e tranquillo arrivederci. Non deve dimostrare niente, dalle sue parti non si passa. Rimedia sempre. In bocca al lupo, soldatino (181 partite nel Napoli, due gol). Esce al 56’. Il voto è per la maglietta. Senza parole – 8 INSIGNE 6,5 – Fuori Grava, perché il Napoli sotto di un gol deve rimontare. Rivaluta la fascia sinistra con continui spunti. Perde però più di un dribbling sui raddoppi dell’avversario. Entra nell’azione sotto porta del primo gol e avvia l‘azione del 2-1 piantando Grillo. Ammonito (era diffidato) salterà la trasferta di Roma. E chi lo tiene a Zambardino l’ultima partita senza ‘o nennill?? – 6 CANNAVARO 6 – Qualche difficoltà contro i brevilinei senesi. Deve rincorrere Emeghara e fermarlo di brutto. Impegnato anche da Paolucci. Nella ripresa si spinge in attacco sulla destra senza cambiare nulla. Ha fatto un paio di cose belle assai. Bella la sua felicità di essere di nuovo in Champions – 6,5 ROLANDO 6 – Spostato a sinistra della difesa se la cava, ma Agra è un peperino e deve stringere i denti. Ce la fa col concorso di Armero e Cannavaro. Senza infamia e senza lode – 5,5 MESTO 5,5 – Quasi fa rimpiangere l’ultimo Maggio non proprio in condizioni. Un paio di cross, ma non ha la corsa per incidere sulla fascia. Sta piuttosto prudente a metà campo. Sul gol, non controlla Grillo che è il suo avversario diretto. Un disastro. Come la barba. E sistemati un po’… Eccheccazz – 5 INLER 6 – Partita senza smalto. Fa la parte di Behrami a protezione della difesa, ma non ne ha la grinta né la forza nei contrasti. Impegna Pegolo dalla distanza (11’). Un paio di errori grossolani a centrocampo. Ritarda sempre la giocata. In panchina. Meglio – 5,5 DZEMAILI 6,5 – Vivace, ma si imbuca spesso senza successo nel centrocampo senese. Impegna due volte Pegolo. Suo l’assist ad Hamsik per il gol-vittoria. Meno grintoso del solito. Anche per lui deve avere pesato, oltre al caldo, la partita di Bologna giocata quattro giorni prima. Meno grintoso ma comunque buono – 6 ARMERO 5,5 – Ci attendevamo un’altra prestazione per la terza volta da titolare. Un po’ gioca, un po’ delude. Ripiega in difesa e quando spinge raramente trova lo spunto vincente. Ma c’è poca intesa a sinistra con El Kaddouri. Meno bello del solito, sono d’accordo – 5,5 EL KADDOURI 5,5 – Prende il posto di Hamsik, ma non è ancora pronto per sostituire Marekiaro, anche perché gioca poco. Il suo apporto in fase offensiva: un tiro parato (poteva far meglio), l’allungo a Cavani (palo del Matador), la traversa prima del pareggio dell’uruguayano. Ha un bel passo, un buon dribbling, ma gli mancano cattiveria e forse convinzione. Esce nel finale. A me questo piace. Ha una bella tecnica, da crescere – 6 PANDEV 5,5 – Entra per El Kaddouri e gioca gli ultimi 17 minuti. Braccato, incontra difficoltà a tenere la palla e a distribuirla. A Bologna aveva giocato solo nel finale. Ci ha abituati a qualcosa di meglio e di più, ma l’assist a Marek è suo – 5,5 CALAIO’ 5 – L’intesa con Cavani non c’è. I movimenti col Matador sono sempre sbagliati. Fa quello che può. Aveva giocato sinora 33 minuti entrando nei finali di partita. Non migliora partendo da titolare. Una rovesciata sbilenca. Un po’ perso sul fronte offensivo. Esce dopo un’ora. Tragedy – 5 HAMSIK 6,5 – La cresta si alza dalla panchina ed entra per sostituire Calaiò. Funziona sulla sinistra in tandem con Insigne, meno con Armero. Non c’è da sottolineare la differenza con El Kaddouri. Fra gente che sta per andarsene, conferma la sua voglia di “scrivere la storia del Napoli”. Segna il gol-vittoria (tre centri nelle ultime quattro partite). Sono 12 i gol in campionato, ma su due ci sono le “ombre” delle deviazioni dei difensori avversari. Se vogliamo contare 12 gol, Marekiaro eguaglia la sua miglior segnatura del campionato 2009-10. E potrebbe migliorarla. Entra Marek e cambia la partita. Che classe! – 7 CAVANI 7 – Un incrocio dei pali, un palo, un colpo di testa a lato, una parata di Pegolo, il gol del pareggio. Con 77 gol da quando veste la maglia azzurra si porta a quattro reti da Maradona (81), con 103 centri fra campionato e coppe uguaglia Vojak. Matador, non andare via. In città ne hanno messo la sagoma in una gabbia. La “gabbia” migliore gliela può costruire De Laurentiis. E costruiscigliela ‘sta gabbia, Aureliò! – 7 MAZZARRI 6,5 – Se ne va, non se ne va. Il tormentone continua. Per l’ultima partita al San Paolo regala la passerella a sette azzurri visti poco in campionato. Ne ricava una squadra scombiccherata. El Kaddouri non ha la padronanza e la personalità per essere un completo vice-Hamsik. Gli esterni di rincalzo deludono. L’omaggio a Grava è stato più che giusto. Rosati non ha aggiunto nulla al giudizio su di lui, poco impegnato. Calaiò è l’acquisto di gennaio che non ha nulla a che vedere con questo Napoli. Bello il suo passato di arciere azzurro, grigio il presente giocando anche pochissimo. Il turn-over, senza esigenze di classifica, è un peccato veniale. Bisognava anche far riposare molti di quelli che avevano giocato mercoledì a Bologna. Inserisce Insigne e Hamsik e la partita prende la piega giusta. In una partita in cui non c’era nulla da perdere né da dimostrare ha fatto bene a concedere la passerella alle seconde linee. Il giro sotto la curva è stato il suo saluto alla città. Mazzarri va via e Cavani resta? Boh!? Tra i due, oggi, mi tengo il Matador: con Edinson, se arriva l’aeroplanino si può anche volare lontano. Se Walter va via mi resterà per sempre nel cuore, come Reja, o forse di più. L’unica cosa che non capisco è perché alla Roma. E perché aspetta la partita contro la Roma per parlare. Secondo me non parla comunque e ci fa passare un’altra estate d’inferno. Ecco, questo non glielo perdonerei. Un dieci al pubblico, comunque: 60mila persone per una partita assolutamente inutile. Chapeau: 28, 29 o 31, gli juventini, una festa così, se la sognano, non ce l’hanno proprio nel Dna – 6,5 MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA

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