Il Napoli saluta nella vergogna del San Paolo

Passerella per tutti nel congedo del campionato al San Paolo contro il Siena e applausi pronti per il miglior Napoli di Mazzarri. Donadel, complice gli infortuni, ha giocato sinora una sola partita intera (tre rapide sostituzioni). Fiducia a Rolando (Cannavaro a riposo) titolare per una sola gara e due brevi apparizioni. Armero alla terza partita […]

Passerella per tutti nel congedo del campionato al San Paolo contro il Siena e applausi pronti per il miglior Napoli di Mazzarri. Donadel, complice gli infortuni, ha giocato sinora una sola partita intera (tre rapide sostituzioni). Fiducia a Rolando (Cannavaro a riposo) titolare per una sola gara e due brevi apparizioni. Armero alla terza partita dall’inizio (undici le sostituzioni). Anche per Rosati terza partita in campionato. Partirà ancora dalla panchina El Kaddouri che non ha ancora giocato una partita intera (cinque sostituzioni). Forse vedremo Grava, il soldatino fedele, alla seconda presenza. Pronto Mesto per far riposare Maggio. Avrà spazio Calaiò (sinora appena 33 minuti in campo entrando quattro volte nei finali di gara). Rientra Inler da titolare, sinora ha giocato solo 14 partite piene, una stagione grigia.
Ultima soddisfazione. Superato il punteggio del miglior Napoli di Maradona (72 punti nell’anno del secondo scudetto calcolando tre punti per vittoria), l’attacco mira a essere il primo del campionato partendo da 70 gol. Una sola volta il Napoli brillò con 76 reti, ma era in serie B, 42 partite nel 1949-50, capocannoniere Suprima con 15 centri.
E’ stato un campionato straordinario con quell’unico momento-no delle cinque partite con quattro pareggi e una sconfitta che ha smorzato il sogno-scudetto, ma bisogna riconoscere, come fa Mazzarri, che la Juventus è stata “stratosferica”. I bianconeri possono andare oltre i 91 punti-record della squadra di Capello (2005-06) poi retrocessa per Calciopoli e centrare anche il record delle vittorie (28 nel campionato 1949-50). Il Napoli si è migliorato di 17 punti, non è bastato.
Intanto fioccano le domande. Mazzarri sarà alla penultima panchina azzurra? Arriverà Montella? Cavani resta? Questi interrogativi superano l’interesse per l’ultima partita casalinga di questa stagione. Ma bisogna pur giocarla, il Siena a un passo dalla retrocessione, neanche sei punti nelle due ultime gare gli basterebbero. Letali i sei punti di penalizzazione. La squadra è a secco da quattro partite (9 reti al passivo senza segnare un gol). S’è inaridita la vena di Emeghara, il folletto nigeriano (7 gol in 15 partite). Mancherà Rosina, squalificato, capace di colpi di genio. Iachini potrà difendersi ad oltranza, ma un pareggio non significherebbe nulla. Prevedibile che solleciti la squadra a gettare il cuore oltre l’ostacolo (3-4-2-1), l’azzardo massimo di fronte al contropiede del Napoli e alla voglia di gol di Cavani, cinque centri nelle ultime tre partite, capocannoniere del campionato (+7 su Di Natale), quarto tra i goleador azzurri di sempre dietro Sallustro, Vojak e Maradona. Sembra anche confusa e sfiduciata la squadra toscana. Senza la penalizzazione sarebbe quasi salva.
Nel rispetto della condizione disperata dell’avversario il Napoli vuole fare festa sullo slancio di quattro vittorie consecutive, otto partite utili (22 punti), a punteggio pieno in casa da quattro turni.
Peccato per il San Paolo, una vergogna, che non vedrà la prossima Champions a meno di un miracolo dell’ultima ora. Il Napoli dovrà dirottarsi a Palermo per giocare le gare europee! Capitò alla Canottieri Napoli andare a giocare a Palermo (e vinse) la Coppa dei campioni 1978 di pallanuoto. E’ un bel precedente, ma resta lo scandalo del San Paolo nella “guerriglia” di responsabilità fra Napoli e Comune più la follia di proporre un nuovo stadio a Ponticelli, progetti pronti, ipotesi bocciata.
Domenica all’Olimpico, ultimo atto. Contro la Roma, il Napoli conclude la sua straordinaria stagione. Attento, Mazzarri, a non sbagliare panchina …
MIMMO CARRATELLI

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