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Perché anche i siti del Napoli abboccano alle falsità su Cavani?

Come ogni tossicodipendente, odio la mia droga ma ne abuso. Quindi apro i siti tifosi dieci, quindici volte al giorno. Cosa cerco? Per esempio in un mercoledì di nazionali sparse per il mondo con i miei dentro, cerco di capire se i muscoli di Edinson Cavani sono rimasti interi, se Goran Pandev ha giocato tutta la partita, se Lorenzo Insigne è entrato, se Zuniga o Armero dovranno volare 15 o 40 ore prima di arrivare a Roma per giocare contro la Lazio. Insomma, quello che cerca un tifoso.

Il tifoso vive di ansia. C’è sempre qualcosa di brutto che può succedere ai suoi. E’ un lettore da trattare con cura, rispetto e soprattutto con professionalità. Non puoi vendergli l’aria fritta. Fa male ai polmoni e al cuore.

Per carità, concediamolo, chi fa (e forse vive facendo) quei siti ha davanti molti cattivi esempi: quanta fuffa di mercato fanno i notiziari televisivi e i giornali sportivi? Ne fanno: anche loro trattano il nostro cuore con le mani sbagliate.

Ecco quindi che da mesi c’è un quotidiano caso Cavani. Cavani ha un contratto ma ci sta pensando (di andarsene). Prima di luglio non se ne fa niente ma il Real ha già pronta l’offerta e sarà quella definitiva. Se il Napoli vincesse lo scudetto Cavani potrebbe andar via, ma andrà via di certo se non lo vincerà e figuriamoci se non va in champions. Non c’è scampo. Tuttosport ha detto che…Tuttosport ecco…

Lo stesso sito che vi tortura con la goccia cinese dell’addio di Cavani dice poi in altro pezzo che Tuttosport fa “manovre destabilizzanti” mettendo voci allarmistiche sul mercato dei calciatori del Napoli. Ma davvero?

Io credo che Tuttosport faccia a volte (non sempre) il mestiere del giornalista sportivo nel modo in cui lo fanno loro, i siti tifosi. E una cosa è certa: loro e Tuttosport lo fanno insieme e ai nostri danni. Sono alleati. Perché ci saranno pure manovre mediatiche targate Juventus – e ci sono, oh se ce ne sono e ci sono anche quelle del Milan, spesso – ma loro, i nostri fratelli tifosi on line, si abbeverano, attingono, diffondono a piene mani dalle fonti avvelenate.

Ora il punto è uno solo: ci sono notizie da riferire? Quasi mai.

E invece arrivano scoop su scoop. Che il più delle volte è l’allusione di un procuratore, l’occhiolino di un agente, due righe in un giornale inglese o spagnolo. E vi sembra una notizia questa? Ammesso che non siate stati voi stessi o i “manovratori” di lassù a sollecitarla (perché a te, agente o dirigente, ti telefonano all’altro capo del mondo e magari, prima di riattaccare, dici: sì certo Cavani piacerebbe a tutti. E quella frase diventa: “Cavani va al Manchester o al Real o Sant’Antonio Abbate football club).

O forse semplicemente l’agente o il procuratore fanno il loro mestiere: mettono in circolazione voci che servono ad aumentare il loro potere e i loro guadagni. Ma questa non è una notizia. Questa semmai è una fonte (sospetta assai).

Insomma non ci sono notizie “vere”. La situazione è quella che sappiamo, non cambia, ma voi continuate a tormentarci con un giornalismo lontano mille anni luce da qualsiasi verifica. O meglio: è la tradizione del giornalismo tabloid. Volete farne parte? Accomodatevi. Ma è monnezza, non giornalismo.

Perché voi non verificate niente, anzi voi volete “l’effetto cazzo” – è la teoria di Piero Dardanello, storico direttore di quel giornale torinese che abbiamo già citato. Diceva che se il lettore, prendendo in mano il giornale, non dice “cazzo!”, tu hai sbagliato pezzo e titolo.

Fate il favore. Risparmiateci l’effetto cazzo, Risparmiateci il vostro costante frullìo di robaccia tabloid. Cercate di scrivere solo notizie perlomeno plausibili. E lo so che così scriverete di meno e farete meno utenti e pagine viste, che sono la base del modello di ricavi dei siti internet. Ma almeno quel digiuno vi farebbe giornalisti, non frullatori. E risparmiereste a noi “pàndechi” (colpi al cuore N.d.T) continui.

Buon lavoro, ragazzi
Vittorio Zambardino

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