Contro il Bologna, il Napoli deve recuperare Maggio e Zuniga

Non è squadra che fa catenaccio, il Bologna, atteso questa sera al San Paolo, ma ha appena un punto di vantaggio sulla zona-retrocessione e deve darci sotto, rastrellando punti dove meno te lo aspetti. Non farà catenaccio, ma mette due mediani a protezione della difesa a quattro (lo sloveno Krhin 1,89 e il tostissimo Guarente), […]

Non è squadra che fa catenaccio, il Bologna, atteso questa sera al San Paolo, ma ha appena un punto di vantaggio sulla zona-retrocessione e deve darci sotto, rastrellando punti dove meno te lo aspetti. Non farà catenaccio, ma mette due mediani a protezione della difesa a quattro (lo sloveno Krhin 1,89 e il tostissimo Guarente), Taider destinato a stoppare Inler, Diamanti e Gabbiadini larghi, Gilardino unica punta (ma attenti alle conclusioni di Diamanti, pericolose anche dalla distanza). Rientra Portanova al centro della difesa dove troneggia lo svedese Antonsson (1,89), fuori il danese Sorensen squalificato.

Questo è il Bologna, rimessosi a galla nelle due ultime partite casalinghe (4 punti) dopo sei sconfitte nelle ultime dieci giornate, cinque fuori casa, mai pareggiato in trasferta, una vittoria sorprendente (3-2 sul campo della Roma alla terza giornata) e sette sconfitte, appena quattro reti lontano da casa. Giocherà raccolto e in contropiede. Diamanti tra le linee è quel tipo di giocatore e di ruolo che il Napoli soffre.

La sconfitta di Milano contro l’Inter, secondo arresto contro una “grande” dopo il flop di Torino con la Juve, pretende una immediata riscossa degli azzurri, neanche fortunati a San Siro. Errore della difesa sul primo gol, ma tiro della domenica di Guarin (vediamo quando lo ripeterà) e poi almeno tre palle-gol fuori di un soffio, due graziosamente consegnate ad Handanovic. Ci stava il pareggio. Bisogna riprendere la corsa e tirare fuori subito il meglio prima di andare in ansia. Giocano i titolarissimi, ad esclusione di Campagnaro e Pandev. Gli azzurri dicono e ripetono che sono là a battersi per la testa della classifica. Passiamo dalle parole ai fatti. Meno frenetico Cavani nella ricerca del gol, non gli fa bene e lo manca. Più inserimenti di Hamsik nella fase offensiva. Una “lucidata” sui tiri a giro di Insigne, la sua specialità che andava ripetutamente a segno in serie B ed ora si esaurisce a un pelo dai pali.

L’attesa maggiore è per le condizioni di Maggio e Zuniga, appannate sinora, quindi Napoli disarmato sulle fasce. Maggio ha ritrovato la gamba? Zuzù rinuncia al tip-tap? Se i due non salgono di tono, il modulo di Mazzarri fa cilecca. Qualcosa sarà necessario cambiare in corso d’opera. Si spera in una pronta riscossa di Inler che è mancato completamente a Milano. La sua maschera di leone è passata a Behrami. Però là in mezzo un ruggito solo non basta.

Si gioca in attesa della sentenza per il pasticciaccio di Gianello che potrà costare una penalizzazione al Napoli (un punto, due) e la squalifica di Cannavaro che richiederà a Fernandez prontezza e reattività nella sostituzione del capitano. Perciò tre punti subito (che potrebbero valere due). Il Napoli è nella morsa di Lazio e Inter, la Roma sta venendo su (4 vittorie consecutive, 10 gol agli avversari), la Fiorentina si è fermata ma era in corsa da nove giornate (sei vittorie e tre pareggi). In alto, dopo la Juve, cinque squadre in cinque punti. Secondo e terzo posto Champions in ballo. Il Napoli non può fallire la chiusura d’anno (dopo il Bologna, a Siena). Facciamoci il segno della croce. E’ Natale.

L’accoppiamento degli ottavi di Coppa Italia (ancora partita unica) riproporrà il Bologna a Fuorigrotta mercoledì sera. Sarà un’altra partita con “seconde linee” in abbondanza. Ma la Coppa non va snobbata, il Napoli è il detentore del trofeo. Se farà fuori il Bologna-bis, potrà prendersi la rivincita sull’Inter che sembra l’avversario scontato nei quarti. Insomma Bologna uno e due. Occhi, mani e bottino pieni. In quattro giorni una squadra da sballo per tornare a sognare. Giusto l’ultimo film di De Laurentiis, si attendono colpi di fulmine dagli azzurri.

Mimmo Carratelli

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