Aspettavamo Cavani, è stata la festa di Matavz

Doveva essere la festa di Cavani, è stata la festa di Matavz, il centrattacco sloveno che piaceva al Napoli. Tre tiri, tre gol. Ma il Matador trionfa sul trono dei cannonieri dell’Europa League (7 reti con l’ultimo centro agli olandesi). Nella mancata festa azzurra, il Psv Eindhoven assesta altri tre gol al Napoli (3-1) come […]

Doveva essere la festa di Cavani, è stata la festa di Matavz, il centrattacco sloveno che piaceva al Napoli. Tre tiri, tre gol. Ma il Matador trionfa sul trono dei cannonieri dell’Europa League (7 reti con l’ultimo centro agli olandesi). Nella mancata festa azzurra, il Psv Eindhoven assesta altri tre gol al Napoli (3-1) come all’andata (3-0). Serata spiacevole al San Paolo nell’ultimo match di Europa League e terza sconfitta azzurra nel girone, ma la qualificazione ai sedicesimi era già in tasca.

Il Napoli si è presentato alla partita in cui il risultato non contava con quattro titolari (Cavani, Inler, Campagnaro, Maggio). Ha fatto debuttare il ventunenne brasiliano Uvini sulla destra della difesa (ha sfiorato un gol). Ha rilanciato El Kaddouri. I due se la sono cavata egregiamente. Ha debuttato anche Roberto Insigne, il fratellino diciannovenne di Lorenzo dal 66’ al posto di Cavani (70’ una conclusione alta dopo controllo di tacco). Ancora una prova fallita da Vargas, lento e incerto. Rosati, dopo avere agevolato i primi due gol degli olandesi, ne ha salvati altri due.

Fra i titolari schierati per saggiarne le condizioni, Campagnaro che ha spinto molto nella ripresa è stato il migliore. Maggio ha inciso poco, costretto a difendere sotto l’incalzare di Depay. Inler non è stato all’altezza dell’ultima esibizione contro il Pescara. Cavani, dopo il gol d’apertura (18’), non ha più trovato lo spunto per replicare. Si è battuto al solito con grande generosità anche nelle retrovie, ha chiesto più volte il pallone “buono” per andare a bersaglio. Ne ha avuto un paio, li ha battuti alti. Prova grigia di Fernandez in difesa: gli è scappato tre volte Matavz il suo avversario diretto, uno che tuttavia fa poco movimento. Dossena, una mediocre partita e un gol “mangiato” per il possibile due a due. Donadel si è fatto notare per l’allungo a Cavani in occasione del gol del Matador, poi ci ha capito poco a centrocampo.

Qui il Psv ha dominato con Lens imprendibile, con Engelaar che prendeva il sopravvento su Inler, con Van Ooijen che sfuggiva a Donadel, con l’esterno sinistro Depay che costringeva Maggio a difendere (male), con Wijnaldum in perpetuo movimento. Se Mazzarri pensava al match con l’Inter domenica prossima a San Siro, riducendo il turn-over ma solo per provare quei titolari prossimi al rientro, Advocaat ha schierato una squadra di soli quattro titolari (il portiere Waterman, i difensori Marcelo e Bouma, la mezza punta Lens) preoccupato della sfida di domenica contro il Twente, in ballo il primo posto nel campionato olandese. Ma ha ottenuto dai suoi numerosi giovani una magnifica prestazione.

Il Napoli si è spento dopo venti minuti. Aveva cominciato per spaccare il mondo. Era lesto Donadel ad anticipare Van Ooijen allungando la palla a Cavani: controllo e gol del Matador (18’). Gli azzurri avevano mancato il bersaglio con Vargas (5’), Uvini (6’), ancora con Vargas (8’). Alla fine si conteranno almeno nove palle-gol del Napoli (44’ Dossena, 54’ Maggio, 55’ Cavani, 70’ Insigne, 77’ El Kaddouri, 79’ Pandev) spedite per precipitazione fuori bersaglio, due salvate dal portiere olandese.

Il Psv ha pareggiato sulla prima papera di Rosati e dopo un palo di Wijnaldum (29’). Sul tiro di Van Ooijen il portiere azzurro respingeva corto sui piedi di Matavz che insaccava (30’). Poi non tratteneva il tiro di Lens riconsegnando a Matavaz una palla da battere in gol (41’) per il raddoppio del Psv. Era bravissimo, Rosati, a sventare in angolo le conclusioni di Depay (50’) e Wijnaldum (52’), ma gli toccava prendere il terzo gol da Matavz (dov’era Fernandez?) tutto solo in area sul contropiede olandese (60’). Sul centravanti non recuperava Campagnaro, ultimo difensore.

Entravano Pandev per Inler (57’), Roberto Insigne per Cavani (66’), Mesto per Maggio (68’). Il Psv ammainava le vele lasciando giocare il Napoli e puntando sul contropiede. Gli attacchi del Napoli non avevano fortuna nell’ultima mezz’ora. Spettacolare il controllo del secondo Insigne, ma poi palla alzata di poco (70’). A fil di palo la punizione dal limite di Pandev (75’). El Kaddouri, tradito da una zolla, concludeva alto (77’). Erano le migliori delle numerose occasioni create dal Napoli. Amen. Pensiamo all’Inter.

Mimmo Carratelli
NAPOLI (3-4-1-2): Rosati; Uvini, Fernandez, Campagnaro; Maggio (68’ Mesto), Inler (57’ Pandev), Donadel, Dossena; El Kaddouri; Vargas, Cavani (66’ Roberto Insigne).

PSV EINDHOVEN (4-2-3-1): Waterman; Manolev, Jorgensen, Marcelo, Bouma; Van Ooijen (87’ Brenet), Engelaar; Lens, Wijnaldum, Depay; Matavz.

ARBITRO: Dean (Inghilterra).

RETI: 18’ Cavani; 30’, 41’, 60’ Matavz.

EUROPA LEAGUE. Ultima giornata dei gironi.

Napoli-Psv Eindhoven 1-3

Dnipro-Aik Solna 4-0.

Classifica: 15 Dnipro (gol 16-8); 9 Napoli (12-12); 7 Psv (8-7); 4 Aik (5-14).

Dnipro e Napoli promossi ai sedicesimi di finale.

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