MILANO – Gianluigi Buffon tiene l’Italia col fiato sospeso. Dopo due giorni di riposo per un affaticamento muscolare, la sera della vigilia il portiere azzurro si è regolarmente allenato con la squadra. Una parata di istinto su Osvaldo, ma anche qualche volo trattenuto. E quando sembrava che il test fosse superato, a sorpresa arriva l’indicazione dello staff medico: “Per l’impiego si decide domani mattina”, spiega il medico azzurro, Enrico Castellacci. “Tocca a lui dire se se la sente”, aggiunge Morgan DeSanctis. Il portiere del Napoli è doppiamente interessato. Perchè saprà se tocca a lui scendere sul terreno del Meazza. E perchè è stato colpito anche lui da veleni e sospetti su Juve-Napoli; l’ultimo è quello di un eventuale stop precauzionale del portiere, capitano azzurro e della Juve. “Quando succedono queste cose – il duro affondo di De Sanctis contro chi pensa male – ti aspetti sempre che ci sia sensibilità e un’intelligenza superiore. E invece non è così. Sono state dette cose, da Torino e daNapoli, che non ci hanno lasciati indifferenti. Siamo stati offesi nella nostra professionalità di calciatori”. E poi ancora: “Si cerca di intaccare la grande professionalità di giocatori che pensano solo alla nazionale e alla qualificazione ai Mondiali”.
MARCHISIO E BARZAGLI – Al partito dei duri si iscrive anche Marchisio: “E’ sbagliato parlare di partite che devono ancora venire – dice il centrocampista Juve – ci vorrebbe più rispetto di questa maglia”. E’ un altro juventino, Andrea Barzagli, ad aggiungere. “Queste voci ci hanno leggermente infastidito: noi però pensiamo ad altro, al massimo proviamo a scherzarci su”. Fino a domattina, quando Buffon scioglierà i dubbi sulla sua disponibilità, c’è spazio per quelle che De Sanctischiama ‘offesè, altri ‘soliti sospettì. “Quattro giorni per preparare Juve-Napoli sono sufficienti – torna a dire Morgan De Sanctis – Due settimane invece sono davvero troppe”. E a chi gli chiede se si senta offeso anche per le proteste del suo presidente, nei giorni scorsi, il portiere replica: “Non me la sento di tirare le orecchie a destra o sinistra: diciamo che è mancata la sensibilità, e da tutte le parti. Tra noi ne abbiamo parlato, è tutta una questione che non esiste”. Ma allora, quale è la situazione di Buffon? Castellacci ha spiegato che il giocatore non è al cento per cento, in pratica sta a lui decidere se al 60 o al 70 per cento della sua capacità se la sente di giocare o prevale il timore che l’affaticamento si trasformi in qualcosa di più grave. “Gigi – spiega ancora De Sanctis, mentre insolitamente Buffon evitava la zona mista – si è allenato, ha fatto tutto quello che fa un portiere alla vigilia senza particolari risentimenti. Ora tocca a lui, sulla base di tante sensazioni soggettive. Quanto a me, da quattro giorni sto con la testa alla possibilità di giocare: se serve, non sono impreparato”. Ancora qualche ora, prima di sciogliere la suspence. Corriere dello Sport.