Massimo Moratti, presidente dell’Inter: “Per l’Inter è l’anno zero. Non dimentico quelli del triplete, ma puntiamo sui giovani. Con loro voglio ritornare a vincere”.
Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan: “Ibrahimovic e Thiago Motta? Tutto può succedere. Oggi, non potremmo più acquistare un Ibrahimovic. Dimentichiamoci i grandi nomi. Certi costi sono insostenibili”.
Due autorevolissimi esponenti dei due club di Milano hanno illustrato in modo chiaro ed inequivocabile il momento delle due società. Per il drammatico periodo che vive il nostro Paese, per il necessario ridimensionamento delle spese, perchè anche i club più ricchi e titolati del calcio italiano devono fare i conti con la crisi e con l’austerity. Nessun acquisto roboante e netta riduzione del tetto-ingaggi. La Juventus? Grazie alla costruzione di un suo stadio, almeno per ora, rappresenta un caso a parte. E’ la società più solida e più ricca.
Dunque, non c’è da meravigliarsi se il Napoli per ora non ha fatto acquisti (non volendo considerare tali il ritorno di Insigne e l’acquisto del cartellino di Pandev che era in prestito dall’Inter). Il Napoli è in fase di riflessione per i motivi sopraesposti ed anche perchè sarebbe da sciocchi pagare cento quello che più in avanti si potrà avere ad una cifra inferiore. L’esperienza della passata stagione ha insegnato qualcosa:Inler, Dzemaili, Britos, per fare qualche esempio.
Ciò non significa che il club partenopeo resterà a guardare.
Di certo non si può fare come Totti che ha sorpreso tutti (società e tifosi) quando alla prima conferenza stampa ha detto: “Roma, servono i big. Difficile accettare un altro anno di transizione”. Perchè l’ha fatto? Per rendersi più simpatico ai tifosi? Perchè aveva qualche sassolino da togliersi dalle scarpette?
Di certo non si può fare come fanno certi presunti opinionisti che quando parlano del Napoli dimenticano dove vivono, in quali condizioni vivono, in quale periodo vivono, dimenticano quanto ha fatto il Napoli in questi anni e chiedono i top players, i big. Facile, sin troppo facile dal di fuori pretendere e farsi bellini con la folla. Facile populismo. Dimenticano che il Napoli, dopo gli scudetti, a causa di politiche economiche scellerate e disattente si ritrovò prima a retrocedere e poi a scomparire.
Se anche club titolati e ricchi come Milan e Inter sono costretti a fare i conti con i bilanci, con il fair play finanziario, se alle spalle del club non ci sono magnati o sceicchi, occorre essere oculati. Il rischio di mandar tutto alla malora è altissimo. E’ da ottusi, maligni o inetti non volerlo comprendere. Noto che c’è tanto più equilibrio e che c’è tanta più saggezza nelle parole di molti tifosi (e se talvolta fanno alcune richieste vanno compresi!) che nelle avventate espressioni di certi opinionisti. Ce ne faremo una ragione in quanto occorre convivere anche con questi personaggi: con quelli che vorrebbero far parte del Napoli e sputano veleno; con quelli che blaterano in quanto è l’unico modo per darsi un’identità, per dare un significato alla loro triste esistenza; con quelli che cercano di assurgere a notorietà in quanto vengono sistematicamente ignorati, da anni; con quelli che hanno una fede calcistica diversa e si affannano a malignare e a gettare fango sulNapoli.
Ciò premesso, ritengo che il Napoli si rafforzerà, sarà più competitivo e saprà giocarsela con tutti. Perchè ha un ottimo allenatore, Mazzarri, e perchè, a volte, non bastano tanti top players per vincere sempre e comunque. Altrimenti il Napoli non avrebbe avuto la meglio sul Manchester City in Champions League ed il Barcellona non avrebbe perso su tutti i fronti nella passata stagione. E’ così difficile comprenderlo?
Vittorio Raio (radio Marte) tratto da calcionapoli1926.it