Dunque. Ricostruiamo la vicenda. Prologo. La serata della presentazione della squadra c’è qualche fischio all’indirizzo del Napoli inteso come campagna acquisti. Più di qualcuno ipotizza che se ci fosse stato De Laurentiis avrebbe beccato i fischi pure lui al grido di caccia ‘e sord!!! Atto primo. De Laurentiis arriva a Dimaro. Tuta e trainer personale, giro di campo e qualche fischio: “caccia ‘e sord”. Il nostro non perde tempo: convoca i tifosi per la sera nel teatro comunale per un faccia a faccia chiarificatore. Non è la prima volta che lo fa. Anche lo scorso anno sempre a Dimaro, ma con i giornalisti presenti. Atto secondo. Conferenza stampa del pomeriggio. Domanda sullo stadio a Ponticelli. Risposta: “Non fatemi dire nulla altrimenti De Magistris potrebbe dispiacersi”.
Entriamo nel vivo del racconto. Arriva la sera e il grandissimo Della Gala registra tutto il faccia a faccia con le parole sul sindaco, lo stadio e Marilù Faraone Mennella che ben conosciamo. Il sindaco replica: “parole gravi, ma non dette in una intervista”. E De Laurentiis si scusa infilandosi nella porticina lasciata aperta da De Magistris: “non volevo offendere nessuno, ma non ho parlato in una intervista”. E qui scatta l’andreottiano “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. E se fosse stato tutto un bluff? Lo scenario è: De Magistris vuole smarcarsi dai costruttori, chiede a De Laurentiis di reggergli il gioco e a settembre dirà: “Cari costruttori non sono io che non voglio lo stadio a Ponticelli promesso in pre-campagna elettorale ma i napoletani che non vogliono andar via da Fuorigrotta, che ci posso fare?”. E così tutto quanto andato in onda a Dimaro era una immensa torta e noi strudel che ci abbiamo creduto. E’ solo una fanta-ipotesi ma Andreotti insegna.
Paolo Carafa
E se il fuori onda fosse stato un piacere del DeLa al sindaco per liberarsi di Faraone Mennella?
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