Un anno di De Magistris. In questi giorni sto discutendo spesso con amici, parenti, zii, nonni e cugini su come è cambiata Napoli (se è cambiata) e quello che a me da cittadino ha dato la consiliatura De Magistris. Premetto, se si andasse oggi alle elezioni lo voterei perché in fondo questi 365 e spiccioli di giorni mi hanno restituito la speranza che le cose possano non dico cambiare, ma almeno migliorare. Ma è una sensazione che ho già vissuto in passato con successiva delusione.Io parto sempre da un’idea. Non sono convinto, come molti sostengono, che i napoletani “facciano schifo e siano incorreggibili”. Alzi la mano chi non l’abbia mai pensato e detto (Yanina tu no!!!). Penso che il napoletano sia come un capitone nella cassetta. Si adatta in base all’acqua in cui vive e cerca di starci il meglio possibile. Questo per dire che di fronte ad un messaggio serio (e non da presa in giro) di chi governa, il napoletano si comporta di conseguenza. Un esempio per chiarire il mio pensiero. Multe a raffica un giorno al mese non sono un messaggio serio; lungomare chiuso definitivamente lo è. Poi giusto o non giusto è un altro discorso. Torniamo indietro. Cosa mi è cambiato da cittadino?
– Il lungomare è bello, piacevole per passeggiare e passare un week end. Bella la Coppa America e la Davis. Forse mi piacerebbero interventi strutturali. Cioè renderlo appetibile tutti i giorni e non solo grazie agli eventi. Qualche proposta? Mercatini, ristoratori più organizzati, playground, palestra a cielo aperto. Cose di questo genere 7 giorni su 7 e lavorare già da oggi (con calma e raziocinio) a un progetto per l’inverno.
– La Ztl. Ottima la difesa ad oltranza iniziale. Poi non si è capito più niente: orari, giorni, se e quando si può passare. Assalti proibiti nel week end e poi concessi. A piazza Dante non ho ancora capito se è una cosa buona o meno. Bello passeggiare, ma l’idea di circumnavigare il centro antico è un po’ spiazzante
– Trasporti. C’è la consapevolezza di dover utilizzare quelli pubblici, non c’è un’organizzazione adeguata per supportare questa voglia ed esigenza
– Rifiuti. Sì, è vero un anno fa eravamo con i sacchetti alle finestre, ma la soluzione non mi sembra tanto strutturale. Bassolino li mandava in Germania in treno, De Magistris in Olanda in nave e la differenziata non decolla per mancanza di fondi
Bagnoli. Tutto fermo. Ieri come oggi
Sport (1). C’è un’attenzione maggiore agli eventi e questo è bello
Sport (2). Nello sport di base non è cambiato nulla e nonostante le dichiarazioni, gli impianti (e le palestre) sono sempre lì con i loro problemi di ordinaria e straordinaria manutenzione. Collana e Mario Argento sempre al centro di ottime intenzioni… intenzioni, appunto.
Commercio. Perché quando qualcuno ha un’idea in questa città la prima cosa con la quale si deve scontrare sono uffici e autorizzazioni in un rimpallo di responsabilità? Ieri come allora.
Periferie. Com’è bello il centro. Ma Fuorigrotta è totalmente dimenticata e le periferie sembra non esistono.
Strade. No comment
Politica. Non ci entro e non mi interessa. Meriterebbe un discorso a parte. Mi soffermo a parlare di come è cambiata la mia vita quotidiana.
Beh, in definitiva darei un 6+ a De Magistris per il suo anno di consiliatura. Ma ora è il momento di incidere. Il compito del Comune non è il posto di lavoro, ma creare le condizioni per la vivibilità. Per ora siamo alle buone intenzioni ed una timida partenza. Appuntamento all’anno prossimo.
Paolo Carafa
p.s. Napoli è un aereo uscito dall’hangar. Immagino il sindaco con la cuffia da pilota anni 60 guardare mille manopole e altrettanti display per capire come farli partire tutti insieme per accendere i motori.