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Da Londra sono smarrito come voi ma il giocattolo non è rotto

Napoli Times torna dopo un lungo voluto silenzio. In quesi ultimi due mesi di sogni infranti e risultati deludenti il nostro amore per la maglia azzurra non e’ diminuito anzi qualora fosse possibile e’ aumentato. Mi chiedo se e’ un comportamento razionale, e arrivo alla conclusione che lo e’ nella razionalita’ del tifoso. Ma chi e’ il tifoso? Il tifoso e’ un innamorato, un passionale, un bambino mai cresciuto, un illuso, un sognatore, un irrazionale, un illogico, un cieco, uno che vive in un mondo parallelo, un euforico, un demoralizzato, un umorale, uno speranzoso, un disperato, un saggio, un fesso credulone, un vivo, un morto, un falso, un vero, un astuto, un guappo, un solitario, un branco. E poi c’e il tifoso del Napoli che e’ tutto questo elevato all’infinito.
E se questo e’ vero, come e’ vero, ogni cosa, ogni parola, ogni evento si deforma, diventando piu’ piccolo o piu’ grande della realta’. Opinioni diventano sentenze, critiche possono trasformarsi in insulti, felicita’ si tramuta in euforia in un continuo passare dal tutto sole al tutto pioggia. E cosi’ e’ anche Napoli, la citta’ degli estremi che si incrociano, si toccano e tendono all’infinito allo stesso momento. Se guardiamo la squadra, ci troviamo un po’ di tutto cio’ in questa stagione transitoria. Giocate da campioni, errori da dilettanti. Partite storiche e incontri da dimenticare negli annali statistici. In tutto questo, il tifoso e’ smarrito, ancora piu’ incerto del normale, ancora piu’ tifoso. Si alimentano opinioni diametralmente opposte e si aggiunge rumore alle confusione della dirigenza societaria.
E’ proprio in momenti come questi, che si dimostra di essere tifosi maturi e proprio in momenti come questo che i tifosi (veri) si compattano ed evitano di rompere il giocattolo. Perche’ questo giocattolo non e’ rotto. Questo Napoli non e’ da buttare, ma anzi da curare, da difendere contro gli avvoltoi interessati che lo vogliono smembrare e vendere al peggiore offerente. Evitiamo di cadere in questo tranello, riconosciamo le poche debolezze ed i molti pregi di questa squadra e dirigenza tecnica, che sono ancora lì a lottare per veri obiettivi. Chiediamo invece alla societa’ di fare un salto di qualita’ nella comunicazione, nella gestione e nella difesa del suo patrimonio tecnico, nel rispetto che spesso non dimostra per i suoi tifosi. Non accusiamo i giocatori di colpe non loro, se la maglia e’ sudata. Non chiediamo al tecnico di trasformare asini in purosangue. Restiamo costruttivi ed educati nelle critiche. Noi abbiamo la fortuna di non amare squadre dalle maglie a righe o di presunzione capitolina, noi da Londra come voi siamo orgogliosamente il Napoli. Ora e sempre Forza Napoli e Goodbye.

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