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Prende soldi per far entrare allo stadio senza biglietto: arrestato steward

Corruzione è l’accusa che ha portato in manette quattro persone, l’altra sera, a margine della partita Napoli-Siena disputata allo stadio di Fuorirgrotta. Uno, Ciro F., è uno steward in servizio al San Paolo, accusato di aver lasciato passare due persone senza regolare biglietto accogliendo lo sguardo d’intesa fatto da Gerardo M., che in cambio di cinque euro a persona aveva garantito un posto nel settore Distinti ai due giovani tifosi, Marco D.S., e Gennaro G., anch’essi dalla scorsa sera in stato di fermo.

Tutto si è svolto poco prima dell’inizio dell’incontro per la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Lo stadio San Paolo era gremito come al solito, e solita ressa agli ingressi. In tanti si erano recati a Fuorigrotta anche senza biglietto, provando in extremis a trovare un posto sugli spalti. “Cosa vi serve? Non avete il biglietto? Vi faccio entrare io…?”. Secondo la ricostruzione investigativa, un uomo si propone a due giovani tifosi intenzionati ad assistere al match dagli spalti. Il prezzo è modico: cinque euro a testa. Del resto, anche le tariffe per i biglietti regolarmente in vendita non erano particolarmente esose tant’è che c’è stato il pienone. I due accettano l’offerta, sborsano le banconote e sono pronti a godersi lo spettacolo. Varcano l’ingresso grazie alla presunta complicità dello steward che – come ricostruiscono gli investigatori – annuisce al cenno che gli fa il bagarino abusivo che ha appena concluso l’affare. La scena avviene sotto gli occhi di finanzieri in borghese del nucleo di polizia tributaria, in servizio allo stadio per i controlli di routine finalizzati proprio a evitare irregolarità di questo tipo. E per i quattro scattano le manette. In tasca di uno dei fermati, colui che ha preso il denaro, vengono trovate e sequestrate le banconote: totale 15 euro.

Il pm di turno firma il provvedimento di fermo. L’ipotesi di reato è corruzione. I quattro vengono rinchiusi nel carcere di Poggioreale e domani mattina compariranno per l’ udienza di convalida davanti al giudice Piccirillo, che deciderà se e quale misura cautelare adottare nei loro confronti. La difesa (nel collegio gli avvocati Ottieri e Gabriele Esposito) punterà a chiarire la dinamica dei fatti, fornire spiegazioni e chiarimenti sulla posizione in questa vicenda dei giovani fermati, tutti incensurati. L’episodio va ad aggiungersi alla lista di quelli su cui la Procura di Napoli sta da tempo svolgendo accertamenti. I fascicoli sono affidati a un pool di magistrati specializzati in reati da stadio, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo. Le indagini spaziano tra i casi più vari che negli ultimi tempi si sono verificati fuori e dentro il San Paolo, in occasione delle competizioni del Napoli. Si va dalle violenze e dai raid del tifo organizzato, all’ipotesi di truffa ai danni della società sportiva Calcio Napoli, agli episodi di corruzione e al sistema di connivenze per garantire a chi non ne ha titolo di superare i controlli e i varchi senza problemi, e magari anche portando con sè oggetti contundenti, bombe carta, sostanze stupefacenti o quant’altro. E il tutto con la questione, sempre aperta, dell’adeguatezza della struttura del San Paolo, definito per alcuni aspetti uno stadio-colabrodo, un impianto vetusto che necessiterebbe di interventi di ammodernamento e maggiori protezioni. La videosorveglianza c’è, ma non è del tutto arginato il rischio di ingresso sugli spalti di malintenzionati fra le migliaia di tifosi che acquistano regolarmente il biglietto, che allo stadio ci vanno per amore dello sport e della squadra che sostengono. Si indaga su vicende che spaziano tra malcostume e illegalità. Si indaga sul bagarinaggio, sui tifosi violenti, sugli steward corrotti o minacciati, complici o costretti a non opporsi all’ingresso. Accadde ad ottobre scorso, Napoli-Parma, pochi minuti prima del fischio di inizio: tra la folla di tifosi sugli spalti del San Paolo si fecero largo due uomini. Avvicinarono due steward che prestavano servizio davanti a uno dei varchi del settore Distinti e li minacciarono, prima a parole e poi mostrando la pistola che uno dei due nascondeva sotto la felpa.
(areanapoli.it)

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