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Mazzarri: Non siamo in crisi e ai tifosi dico non lasciatevi condizionare e sosteneteci

Niente crisi, ma un appello al pubblico a non lasciarsi condizionare. Questo è il Walter Mazzarri alla vigilia del match con il Cesena

CALENDARIO TROPPO FITTO – “Si gioca troppo? Lo vedete anche voi, non abbiamo più modo di staccare un attimo la spina, lavoriamo 24 ore al giorno senza mai un giorno di riposo… Tutti questi impegni fanno si che la squadra non riesca a rendere sempre al massimo, ma la volontà dei ragazzi è quella di vincere sempre. Secondo me, il calo del Napoli è fisiologico, che si potesse perdere qualche punto in campionato era previsto, anche se in questo periodo è più evidente, ma io sono felice della mia squadra, tutto il resto è aria fritta. Ci sono giocatori che sono abituati da anni a giocare sempre ogni tre giorni a grandi livelli e sanno di cosa parlo. Chiedete a Pirlo o Buffon”….
SULLE MOTIVAZIONI DEI GIOCATORI E SULL’ATTEGGIAMENTO CHE SI ASPETTA DAI TIFOSI Non vorremmo mai perdere, i tifosi non si facciano distrarre dalle chiacchiere che non hanno né capo, né coda… Anzi, rivolgo loro un appello: domani vorrei sentire uno stadio atto a sostenere la squadra per 95’ minuti, aiutandoci a superare l’ennesimo scoglio difficile da sorpassare. Sull’impegno dei giocatori, invece, stiano tranquilli: garantisco io! Se li fichiano al primo errore, si innesca un meccanismo negativo… Quando andiamo in svantaggio nelle partite in casa, le difficoltà aumentano tantissimo perché la gara, dal punto di vista tattico, si mette esattamente come i nostri avversari che vengono al San Paolo vogliono che si metta. Dunque, il sostegno del pubblico può essere determinante”.
LA CRISI – Non voglio sentire quella parola. Dipende da come sei partito. Se dovevi vincere contro tutto e tutti, il campionato, la Champions e la Coppa Italia allora sì. Il Barcellona al settimo posto sarebbe in crisi. Ma per noi il discorso non vale. La cosa a cui tengo è che il pubblico non si lasci condizionare da tante chiacchiere. Io sono il garante che i ragazzi danno sempre il massimo. 
SULLA SCONFITTA CON IL GENOA
“La partita con l’Inter è stata molto dispendiosa e a Genova eravamo, soprattutto nella prima mezz’ora, in grandi difficoltà per l’aggressività e per il pressing dei rossoblù. Ma abbiamo fatto una discreta gara e, se Dzemaili avesse segnato il 3-3, si sarebbe parlato di impresa”.
SU QUELLO CHE HA CHIESTO AI GIOCATORI “Ai ragazzi ho detto: Lo so che non siamo macchine, ma se vogliamo diventare una grande squadra, quando ci assaltano nei primi 20’ dobbiamo saper soffrire e magari limitare i danni: magari di gol ne prendi uno e non due… Poi l’avversario non può reggere quel ritmo per troppo tempo e noi possiamo venire fuori”…
SUL RICORSO AL TURN-OVER “Faccio giocare sempre gli stessi? Faccio giocare i migliori e, se non sono al top, non si vince. Il turn-over è però una necessità, non possono giocare sempre gli stessi undici in tutte le gare”…
SULLA DIFFERENZA TRA CAMPIONATO E CHAMPIONS “Nelle gare di Champions siamo sempre stati al massimo? Se non fosse stato così, con avversari come Villarreal, Bayern Monaco e Manchester City, saremmo andati in contro a delle brutte figure, oltre a non passare il turno”…
SUL GAP CON LE BIG “Il gap con le grandissime squadre? Non è più altissimo, ma i nuovi si devono ambientare per poter contribuire alla crescita del Napoli. Tutto e subito, però, non si può avere nella vita”…
(pensiero azzurro.it)

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