L’articolo di Gallo è destabilizzante. Dovremmo stare vicini al Napoli
In merito all’articolo di Massimiliano Gallo sul delitto perfetto di Mazzarri, sull’impiego di Vargas in occasione della gara Napoli-Cesena, permettetemi di fornire la versione opposta di quanto in esso rappresentato dal nostro maximo. Mazzarri all’arrivo di Vargas mette le mani avanti e dichiara: “Bisogna gestirlo con cautela, altrimenti rischiamo di bruciarlo”. A queste dichiarazioni si […]
In merito all’articolo di Massimiliano Gallo sul delitto perfetto di Mazzarri, sull’impiego di Vargas in occasione della gara Napoli-Cesena, permettetemi di fornire la versione opposta di quanto in esso rappresentato dal nostro maximo.
Mazzarri all’arrivo di Vargas mette le mani avanti e dichiara: “Bisogna gestirlo con cautela, altrimenti rischiamo di bruciarlo”.
A queste dichiarazioni si scatena il web con post ironici e scommesse “virtuali” (sai di questi tempi)su quanti mesi avrebbe impiegato Vargas per fare uno scampolo di partita.
Il ragazzo in allenamento si presenta alla grande con numeri d’alta scuola (a sentire le cronache), LA PREVENDITA è fiacca e dulcis in fundo ci si mette Arrigoni, che contestando la decisione di giocare di giovedì, con lo spareggio salvezza alle porte, annuncia un ampio turn-over.
A questo punto Walter fa violenza a sè stesso e opta per una scelta in contraddizione con il suo credo, annunciando in ampio anticipo l’impiego del cileno.
Vista la pessima prestazione, in linea col suo atteggiamento solito post gara, scende coerentemente in campo per difendere il ragazzo e assumersi tutte le responsabilità sull’incauto impiego.
Punto.
La libertà di espressione è sacra, è vero, ma il cammino positivo di una squadra è frutto della capacità di vincere in campo, ma contemporaneamente fuori dal campo.
Contro corazzate ben protette con campagne di stampa mirate al risultato finale (vedi Gazzetta su calcioscommesse) non ce la può fare la SSC Napoli da sola.
Sarebbe ora che a Napoli, anche facendo lo sforzo delle “tre scimmiette”, cercassimo di accompagnare gli azzurri con un gioco di squadra anche da parte di tutte le componenti che ruotano intorno ad essi.
E ricordatevi dei milioni di “puri appassionati” che intervengono solo con soldi e sacrifici, senza avere un briciolo di voce in capitolo.
Marcello Giannatiempo