La grande interpretazione di Mazzarri-De Niro su Vargas

Mentre ci intossichiamo leggendo gli ultimi trailer del calcio scommesse, non posso non pensare e quindi dedicarmi a Walter Mazzarri. A mio avviso protagonista ieri sera di un capolavoro assoluto, un’interpretazione degna del miglior Roberto De Niro. Non so se è frutto dei primi consigli del suo nuovo avvocato – guai a chiamarlo procuratore, gli […]

torino Mazzarri

Mentre ci intossichiamo leggendo gli ultimi trailer del calcio scommesse, non posso non pensare e quindi dedicarmi a Walter Mazzarri. A mio avviso protagonista ieri sera di un capolavoro assoluto, un’interpretazione degna del miglior Roberto De Niro. Non so se è frutto dei primi consigli del suo nuovo avvocato – guai a chiamarlo procuratore, gli allenatori non possono averlo – ma il nostro taxi driver è stato sublime.
Pensa che ti ripensa, alla fine ha tirato fuori dal cilindro il delitto perfetto: come levarsi dai “cosiddetti” Vargas e il presidente in una sola mossa. Altro che scacco del barbiere, quello che si rifila ai novizi di alfieri e pedoni. Walter, che tutto è tranne che stupido, va a Palermo e il buon Vargas lo spedisce in tribuna, mica in panchina. Perché (come disse il buon Maurelli) non sia mai fossimo andati sotto di un gol, lo avrebbero tartassato reclamando l’ingresso del cileno.
La Coppa Italia, però, è l’ambientazione ideale per un delitto perfetto. Vargas in campo dal primo minuto. Il ragazzo, ovviamente, non è Careca e quindi è spaesato. È persino sfortunato, regalando involontariamente al Cesena la palla del momentaneo zero a uno. Insomma, un disastro. Ampiamente previsto da Mazzarri, ovviamente. Che nel secondo tempo lo toglie. Inserisce Pandev e vince la partita.
E qui comincia il suo capolavoro. Si presenta davanti alle telecamere con voce rotta dal dolore, recita un mea culpa che nemmeno quando era bambino e distrusse la credenza dei nonni col suo pallone. Quasi singhiozzava: «ho sbagliato a far giocare Vargas, colpa mia, mi sono lasciato trascinare, il ragazzo non era pronto ma non è colpa sua. L’assist al Cesena? Ma no, quella è l’unica cosa buona che ha fatto, ho apprezzato il suo ritorno in difesa, sono “i senatori” che non l’hanno aiutato, oltre al sottoscritto». Varriale cerca di rincuorarlo, gli porge i fazzoletti, ma lui quasi non ce la fa più ad andare avanti.
Qualcuno, però, se incontra Vargas gli traduca il significato di quella dichiarazione: per qualche mesetto se ne può stare tranquillo a imparare l’italiano.

p.s. questo non vuol dire che reputi Vargas un brocco.

Correlate

La lezione di Benitez sull’autolesionismo di Napoli: «La città scelga se lamentarsi o sostenerci»

di - Se qualcuno fino a oggi poteva nutrire qualche dubbio sul reale pensiero di Rafa Benitez a proposito di Napoli e dell’ambiente napoletano, da oggi possiamo dire che qualsiasi dubbio può definirsi fugato. Nella inconsueta sede della Stazione Marittima, il tecnico spagnolo ha tenuto una conferenza stampa che ancora una volta è stata una sorta di […]

Friedkin

Il ritiro punitivo lasciamolo al Borgorosso Football Club

di - Diciamo la verità, questa vicenda del presunto ritiro del Napoli è stata una pagliacciata. Tanto ridicola quanto emblematica. Da qualsiasi angolatura la si inquadri, presenta imperfezioni. E imperfezioni, va da sé, è un eufemismo. A lungo assente, praticamente quasi sempre quest’anno, dalla scena mediatica e spesso anche dagli spalti, Aurelio De Laurentiis irrompe nella vita […]

C’era una volta Gonzalo Higuain, il re che Napoli continua ad aspettare

di - Diciamo la verità, siamo ben oltre i tre indizi di Agatha Christie. Siamo al tenente Colombo, che di prove ne accumula lungo tutta la puntata e lentamente, ma inesorabilmente, incastra il colpevole. Qui non si tratta di un delitto, per carità. Magari di una scomparsa. Dov’è finito Gonzalo Higuain? Non è un caso che nelle […]

Che cosa è successo al Napoli che ha annientato la Roma? Prestazione indecente contro il Milan

di - Che cosa è successo? È francamente inspiegabile. Questo Napoli il primo novembre travolgeva la Roma al San Paolo e sette giorni dopo andava a vincere a Firenze. Il brutto inizio di stagione, contraddistinto dalla prematura uscita dalla Champions, sembrava alle spalle. E invece il Napoli è sparito di nuovo. Sul 2-0 contro il Cagliari sono […]

Immagine non disponibile

Napoli non è consapevole di stare vivendo calcisticamente al di sopra delle proprie possibilità

di - Venerdì sera non ho guardato Fiorentina-Juventus. Un po’, confesso, le partite del nostro campionato non mi appassionano più; un po’ in concomitanza c’era Borussia Dortmund-Hoffenheim. E sì, il caro Borussia Dortmund, quella squadra per cui in tanti ci sfottono perché continuiamo a parlarne e fare paragoni. Venerdì la squadra di Klopp era ultima in classifica. […]

Che peccato Gabbiadini

Gabbiadini, un diamante da sgrezzare. Come Insigne

di - Manolo Gabbiadini. Non si parla che di lui. In modo anche inconsueto. Non ricordo una trattativa di mercato chiusa e pressoché annunciata – come sembra leggendo qua e là – a campionato in corso. Somiglia a uno di quei tormentoni che hanno contraddistinto le recenti sessioni di calciomercato e che spesso si sono conclusi non […]

Il bilancio del Napoli smaschera la leggenda del pappone

di - E insomma, il giorno della presentazione del bilancio del Napoli è arrivato. Il giorno dello smascheramento del pappone che lucra sulla passione di noi poveri altri che gli versiamo migliaia e miglia di euro nelle casse è arrivato. E incredibilmente – meraviglia! – si scopre che Aurelio De Laurentiis ha rasentato il rischio di fare […]

Nel libro di Trombetti, Noè si è trasferito a Castel Volturno e somiglia tanto a De Laurentiis

di - In “Morte di un matematico napoletano”, di Mario Martone, un Toni Servillo non ancora noto al grande pubblico smonta un grande Carlo Cecchi in versione Renato Caccioppoli che parla del metodo che lui utilizzerebbe per togliersi la vita: “Ma il comico non era superiore al tragico?”, lo interrompe citando una sua frase. A quella tavolata, […]