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La diffidenza verso il curvaiolo assenteista

Questa non è una partita per tutti. Non tutti sono all’altezza di reggere il carico di tensione, auspici, scaramanzie, speranze, atti di fiducia o sfiducia che questa partita comporta. Vi chiederete: “Se è così adesso, allora in finale cosa succederà?” Non è tanto l’importanza di ciò che ci si gioca, quanto il momento in cui si gioca.

Erano mesi che non veniva in curva. E non dico mesi per dire tanto tempo. Dico mesi per dire mesi. Lui che era abituato a non mancarne una. L’anno scorso ne ha viste di belle. Anche di brutte, ma sempre lottando e con qualcosa da giocarsi. Ha visto la qualificazione in Champion’s dopo 21 anni. E non è da tutti. E ha sempre portato la sua dose di positività.

Poi, silenzio. E’ mancato a qualche appuntamento iniziale, poi qualche brutto risultato e non è più venuto. La curva gli mancava, ne sono sicura. Ma vicende non decise da lui hanno fatto sì che non seguisse più la sua squadra del cuore. E gli amici, invece, hanno continuato a soffrire al San Paolo, in curva, anche senza di lui.

Ma, ripeto, questa non è una partita per tutti. E lui sentiva che adesso era la sua buona occasione. A Napoli-Manchester City non c’era. E non si perdonerà questo torto. Ma adesso ha l’occasione giusta per riscattarsi e, giura, anche l’occasione per tornare ad esserci d’ora in poi.

Quando si fa vedere dagli altri, lo guardano con sospetto. Sono diffidenti. Era da parecchio che non lo vedevano, non è cambiato per niente, appare sempre un tipo da curva, buono dentro e fuori. Ma non è questo il punto.

Il punto è: porterà ancora sfiga?! Chi istintivamente l’ha invitato gentilmente a tornare allo stadio pensa che è il momento di dargli un’altra opportunità. O dentro o fuori. O la va o la spacca. Gli altri sono d’accordo. Già pronti, probabilmente, a dare la colpa a lui. Già felici di aver trovato il capro espiatorio. Un Malaussène pronto per l’uso, insomma.

Invece, lui fa di tutto per non deludere gli amici. Partecipa al rito scaramantico pre-partita. Da’ una buona carica a tutti. C’è. E vuole far vincere gli azzurri.

E, signori miei, ci riesce. Non solo, ma porta al San Paolo quella ventata di buon gioco e grinta che non vedevamo da troppo tempo. Certo, c’erano stati Genoa e Lecce, ma vincere con l’Inter in questo momento non era facile per niente. Passare il turno men che meno. E in una partita sola, senza supplementari e, visti i precedenti in Coppa, senza rigori, non è da tutti. L’avevo detto: questa non è una partita per tutti.

Ora sappiamo che è finalmente tornato. Ingiustamente l’avevano tagliato fuori dai cancelli della curva, ma lui è rientrato prepotentemente e la sensazione è che ci resterà per un bel po’.

Insomma, dopo mesi, e non dico tanto per dire, dico mesi per dire mesi, torna allo stadio il CHICCHIRICHI’. Ormai non ci sarà più rito scaramantico pre-partita senza di lui. Io gli chiedo pubblicamente scusa per non avergli dato il tempo necessario per adattarsi ai nuovi ritmi “Champion’s”. E lui mi ripagherà sicuramente con tanti altri successi e vittorie e grandi giocate.

Speriamo faccia altrettanto Inler.

Sempre Forza Napoli!

Deborah Divertito

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