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Io, primo a denunciare una combine ma forse sono napoletano e questo non paga

La differenza sta tutta in un invito: per il resto Terni è Zurigo, un centro benessere è il palco del gran galà. Nella scaletta della cerimonia mancava uno spazio per Fabio Pisacane; quando i riflettori del Pallone d’Oro si accendevano su Farina, lui rientrava a casa dalla spa, classico relax del lunedì. La differenza è in un invito mai arrivato: Fabio fa il difensore nella Ternana, ed è stato il primo ad aver denunciato il putiferio delle scommesse (Buffone, allora direttore sportivo del Ravenna, gli offrì cinquantamila euro come lasciapassare per la vittoria); se la normalità vale il titolo di eroe, anche lui lo avrebbe meritato.
Pisacane, qual è il suo stato d’animo?
«Mi dispiace perché sono stati usati due pesi e due misure: senza nulla togliere a Farina, perché si parla di lui e non di me, che l’ho fatto per primo? Ho provato a darmi una spiegazione, ma spero non sia quella giusta: ho pensato che risaltare il gesto di un ragazzo dei quartieri Spagnoli di Napoli non sarebbe stato facile; la mia città viene sbattuta in prima pagina solo quando c’è da parlare dei camorristi o dei rapinatori di rolex. Io ho fatto una cosa normalissima, un atto doveroso che non merita premi o riconoscimenti: ma in un contesto dove si elogiano certi atteggiamenti, sarebbe stato giusto farlo a trecentosessanta gradi».
Cosale ha lasciato questa storia?
«Ne esco fortificato, alla fine dei premi o della pubblicità non mi frega niente. Mi interessa poter camminare a testa alta, mettere la testa sul cuscino con la coscienza pulita. Su Farina tutti si sono subito schierati: era un coro di voci, “non lasciamolo solo”. A me chi è stato davvero vicino? La mia società, la mia famiglia. Per il resto io sì che ero solo: di me non è stato detto nulla, non mi sono sentito veramente protetto. Nonl’ho vissuta bene: le notizie non erano ancora uscite nella loro completezza e c’era già chi dubitava di me. Non sono un santo e ho una famiglia normalissima: mio padre è un venditore ambulante, mio fratello e mia sorella sono persone tranquille. Ma volevo un gesto che potesse essere da esempio».
Davvero nessuno l’ha chiamata?
«Solo Tommasi mi ha cercato via mail, poi è arrivato l’invito al galà dell’Aic.Madalla Federcalcio nessuno, e pensare che poteva essere un vanto per tutta la Lega Pro». E se Prandelli decidesse ora per una convocazione-premio, comeè stato fatto per Farina?
«Gli direi grazie, lo stimo tantissimo. Ma un giro di campo con la Nazionale non mi cambierebbe la vita. Non è il mio chiodo fisso, non so neanche se ci andrei: dipenderebbe dal giorno, io penso più che altro ad allenarmi ».
E a denunciare chi bara: il coraggio è da Pallone d’Oro.
Alessandra Gozzini (La Gazzetta dello sport)

Fabio Pisacane, difensore di 25 anni, gioca nella Ternana. Lo scorso 14 aprile, era al Lumezzane, riceve una telefonata da Giorgio Buffone, d.s. del Ravenna. Proposta di 50 mila euro (molto più della metà dello stipendio annuale di Pisacane) per taroccare la gara. Il giocatore rifiuta la proposta e denuncia Buffone: la procura federale penalizza il Ravenna e squalifica il d.s. poi arrestato a giugno nell’inchiesta di Cremona

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