Insisto, De Laurentiis sbaglia a tacere

Vittorio Eboli ha scritto qui sul Napolista che il Napoli fa bene a non replicare, a non dire nulla sulla vicenda De Sanctis: una qualsivoglia reazione da parte della società servirebbe solo a conferire importanza a un episodio palesemente irrilevante. Non sono d’accordo. E mi spiego. Stamattina accendo la radio e su un’emittente capitolina (non […]

Vittorio Eboli ha scritto qui sul Napolista che il Napoli fa bene a non replicare, a non dire nulla sulla vicenda De Sanctis: una qualsivoglia reazione da parte della società servirebbe solo a conferire importanza a un episodio palesemente irrilevante. Non sono d’accordo. E mi spiego. Stamattina accendo la radio e su un’emittente capitolina (non ricordo il nome) il mitico Marione discettava sarcasticamente del video. Ovviamente in studio il dibattito era basato sull’illazione a base di sghignazzi: “che strano ’sto portiere, si incazza allo stesso modo sia quando segna Cavani sia quando prende gol da Lamela al primo minuto di gioco”. Ieri sera una trasmissione tv piuttosto seguita, quella su La7 condotta da Geppi Cucciari, ha preso per i fondelli De Sanctis, di fatto paragonandolo a Doni. Ho visto che sul blog del Corriere della Sera i lettori prendono in giro Antonio Castaldo che ha invano provato a difendere De Sanctis.
Insomma, il messaggio è passato in modo chiaro e inequivocabile: il gesto di De Sanctis è sorprendente e quindi autorizza a qualsiasi pensiero maligno. A questo punto si può reagire in vari modi. Maurizio de Giovanni, che è scrittore, verga un articolo magnifico, da affiggere alle pareti di ogni napoletano. Ilaria Puglia e altri si fanno promotori di una encomiabile iniziativa per dare sostegno al nostro portiere. De Sanctis ha già parlato. Chi resta in silenzio è De Laurentiis. Un silenzio, perdonami Vittorio, che è pesante. Che a questo punto della vicenda – col video acquisito dalla Procura – suona come un voler prendere le distanze dalla vicenda, quasi un prendere tempo in attesa di sapere qualcosa di più.
Aurelio De Laurentiis conosce fin troppo bene i meccanismi della comunicazione per non sapere che ormai le notizie corrono sul web. La carta stampata pesa, eccome, ma il web conta, e tanto. Lui lo sa bene, altrimenti non sarebbe entrato nel mondo del calcio con idee innovative, quasi rivoluzionarie, tipo mostrare le partite del Napoli in streaming. Sa benissimo che non si parla d’altro. Sa benissimo che il messaggio De Sanctis-ambiguo (se non imbroglione) è passato. Perché non si muove? Dov’è ora? È a Napoli? I suoi collaboratori lo hanno avvisato? Quanto impiegherebbe a mettere in scena uno dei suoi mitici siparietti per dire esattamente come stanno le cose? So solo che per ora non dice niente e secondo me sbaglia.
Infine, un passaggio su Michele Plastino. Ilaria qui ha impietosamente riportato quel che avvenne in quella trasmissione sconfessando le parole di Plastino sugli ospiti che non avrebbero risposto alle sue sollecitazioni. E c’è poco da aggiungere. Resta un dato. Plastino, checché ne diciate, è sempre stato un “amico” del Napoli. In tanti anni non ricordo una sua battaglia contro gli azzurri. A Roma è stato più volte offeso e attaccato per aver difeso i napoletani. Figuriamoci, può aver sbagliato. O persino aver cambiato registro professionale (cosa che prendo in considerazione, seppur con profonda amarezza e tristezza). Ma quelle sue dichiarazioni “forse un giorno i napoletani mi ringrazieranno” suonano strane. Perché lega il video alle rapine ai calciatori? Perché quella frase? Sa qualcosa Plastino?
Massimiliano Gallo

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