Parliamo di calcio e di campo. I più critici discetteranno di una catastrofe dopo la partita contro la Roma. Del resto che la classifica si sia messa davvero male è un dato di fatto. Eppure come si fa a dar torto al Mazzarraccio quando parla di sfortuna e di buona prestazione? Contro i giallorossi la prestazione c’è stata. Due gol ce li siamo fatti da soli, così come si è fatto veramente di tutto per rendere facile la vita dell’olandesone Stekelenburg. Ma se la prova offerta dagli azzurri è stata abbastanza convincente non può sfuggire che il problema-gol cominci ad essere un deficit strutturale: se Cavani non la butta dentro facciamo una fatica incredibile a trovare altre strade di realizzazione. Come pure la difesa, granitica un tempo, viene presa continuamente di infilata negli ultimi tempi. Si farebbe però torto a far portare la croce soltanto ai due reparti più estremi. Il vero problema del Napoli 2011/2012 è invece fatalmente il centrocampo, rivoluzionato solo di un elemento: fuori Pazienza, dentro Inler. Il borsino delle prestazioni vede purtroppo lo svizzero in grandissime difficoltà. La qualità che il turco “leonino” aggiunge al reparto è davvero pochissima cosa rispetto a quanto toglie in fatto di corsa e quantità. Fermo, immobile come un vigile ad un incrocio, sembra spaesato e fuori da un contesto che vede gli altri correre a ritmi doppi (se non tripli) ai suoi. Uno che ha sempre privilegiato giocare in un centrocampo a tre fa fatica a trovarsi a proprio agio con soltanto un uomo di fianco. Due le soluzioni (tertium non datur.. dicono quelli che hanno studiato): o si cambia modulo o si provvede a prendere un altro centrocampista di quantità e, possibilmente, di qualità. La scommessa, non vorrei essere affrettato, sembra davvero persa. In certe partite, quando bisogna coprire ampie porzioni di campo, Inler è purtroppo inadatto. Prima ne prendiamo atto meglio sarà.
Arriverà probabilmente Vargas. Ne parlano tutti bene, c’è da sperare. Sarà un altro furetto che tenterà di sostituire Lavezzi, che va ad aggiungersi a tutti gli altri in rosa. Manca invece a questo Napoli (e non è Pandev) un vice-Cavani. È un’ottima cosa che il Napoli, almeno a Gennaio, investa su un calciatore di prospettiva, era ora. Eppure gli azzurri avrebbero anche bisogno di un giocatore pronto da subito (Borriello?). Uno di quei giocatori che quando Cavani non gira ti risolve quelle partitacce contro le medio-piccole.
L’errore di questo Napoli è sulla collocazione che si vuole dare, quale ruolo recitare (purtroppo lo scrivo da tempo): se vuole fare la squadra di media grandezza che prova a togliersi soddisfazioni (modello prima Fiorentina di Della Valle) siamo ampiamente nei parametri. Se però vuol fare “la grande” non può esserlo solo supponendolo mentalmente, ci vuole l’organico. Metafora cinematografica (ad Aurelio piacerà..): anche se incassi quattrini con attori discreti con il film di Natale, non puoi però pensare di ottenere gli stessi risultati facendo interpretare il “Macbeth” a De Sica o a Boldi.
Nessuno ha intenzione di sfasciare il giocattolo, le basi sono solidissime. Quello che fa rabbia è che mancano pochi sforzi per essere davvero grandi. Facciamoci scivolare addosso tutta la pioggia e le sberle prese ieri sera e puntiamo al Genoa. L’impresa è difficile ma se ci svegliamo in fretta la zona Champions è ancora tranquillamente alla portata.
Valentino Di Giacomo
P.S. Ma quanto è forte Zuzù Zuniga??