Dai, Mazzarri, ancora uno sforzo: ridacci la forza mentale dello scorso anno

Non so perché, ma io non riesco a essere così pessimista. Probabilmente sarà la mia natura da bastian contrario, o forse sarà che non mi sono mai illuso di poter spaccare il mondo. Fatto sta che nonostante la classifica non sia quella che ci auguravamo a questo punto della stagione, io direi che è presto […]

Non so perché, ma io non riesco a essere così pessimista. Probabilmente sarà la mia natura da bastian contrario, o forse sarà che non mi sono mai illuso di poter spaccare il mondo. Fatto sta che nonostante la classifica non sia quella che ci auguravamo a questo punto della stagione, io direi che è presto per fasciarsi la testa. Abbiamo preso qualche bella testata, ma non è ancora rotta.
Vabbè, Giulio Spadetta ha provocato. Ma fin qui il bilancio del Napoli non può essere negativo vista la cavalcata di Champions. Ora capisco che per tanti tifosi il campionato è il campionato, però l’Europa si è accorta di noi dopo più di vent’anni e siamo stati i protagonisti dell’impresa più sbalorditiva della Champions. È innegabile. Questo ha un prezzo. Il prezzo di aver “snobbato” il campionato, anche perché – diciamolo – la rosa non è altezza del doppio impegno.

Qui, ovviamente, dovrebbero partire i ragionamenti sul grande freddo calato ormai da tempo tra Mazzarri e De Laurentiis. E ne parleremo diffusamente qui sul Napolista. Ma il rapporto tra i due è incrinato in campionato come in Champions. Quel che mi preoccupa, invece, è riuscire a far trovare alla squadra la concentrazione necessaria per dedicarsi un po’ al campionato. Lo sappiamo bene, se non hai la testa non vai da nessuna parte. Il miracolo dello scorso anno (stessa squadra, con Pazienza al posto di Inler, come ha giustamente ricordato il professor Trombetti) è stato in larga parte dovuto alla testa, alla mentalità. Con Mazzarri e Cavani a trascinare il gruppo.

Se ci stacchiamo troppo dalla vetta, rischiamo di non recuperarlo più quell’atteggiamento. Atteggiamento, invece, che miracolosamente ritroviamo quando ascoltiamo la musichetta della Champions. Questo è il compito che attende Mazzarri e De Laurentiis. È innegabile che Walter sia un motivatore come pochi. Forse, le motivazioni, deve ritrovarle prima lui. E poi potrà trasferirle alla squadra. Certo, il nervosismo di Villarreal e la dichiarazione su Vargas non sono un buon segnale. Ma adesso Mazzarri ci serve. E ci serve integro e motivato. Non possiamo consentirci il lusso di navigare a vista in campionato. Si inventi qualcosa, il buon Walter. Sancisca la tregua col presidente, se non l’hanno già fatto. Siamo indietro, è vero, ma se ritroviamo quella forza mentale nulla ci è precluso.
Massimiliano Gallo

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