Cavani forse non gioca e non abbiamo un’alternativa valida

Pare che Mazzarri rinuncerà solo a Cavani (Lavezzi prima punta) nonostante i saggi del calcio di un tempo ammonivano che un goleador bisogna farlo giocare sempre

Il Napoli torna alla carica per Cavani

Lavori forzati. Un’altra settimana di tre partite, tutte di campionato. Due volte in trasferta il Napoli (domenica e sabato prossimo a Catania alle 18), mercoledì sera l’Udinese al San Paolo. Domani, prima fuori casa a Cagliari. Il Napoli esce alla luce del sole dopo cinque notturne.

Sembrerebbe l’occasione per un turn-over obbligato dopo i consecutivi impegni in campionato e in Champions. Far rifiatare i guerrieri Campagnaro e Maggio, ricaricare la dinamo di Inler e Hamsik che sembrano scarichi. Senza adeguati sostituti, sarebbe obbligata la conferma di Cavani. Si attende la riscossa del Matador senza gol da 251 minuti in campionato dopo l’exploit della tripletta al Milan.

Questo mi sembrava l’orientamento, ma pare che Mazzarri rinuncerà solo a Cavani (Lavezzi prima punta) nonostante i saggi del calcio di un tempo ammonivano che un goleador bisogna farlo giocare sempre perché solo giocando sempre ritrova il gol smarrito. Mazzarri però è giovane e queste cose non le sa, o ne sa di migliori.

Giocherebbe Hamsik, l’azzurro più presente e forse più bisognoso di fermarsi ai box. Niente. Marekiaro in campo con Mascara (tenetevi forte). Sono indicazioni non so quanto attendibili secondo cui giocherebbero anche Maggio e Inler. A questo punto mi arrendo. Avevo preparato un “pezzo” con altre soluzioni. Vi prego, buttate il pezzo o buttate Mazzarri.

Non credo alla formazione che circola in questa vigilia con tutti i titolarissimi in campo a Cagliari tranne il Matador. Credo sia invece la partita di un turn-over sapiente come azzardavo all’inizio. Perché mercoledì sera scenderà a Napoli l’Udinese e schierarle contro qualche tenore e qualche baritono più riposato e rinfrancato non sarebbe male. L’Udinese è in testa e schiantarla con tutta la batteria al meglio è nei nobili desideri di quanti aspettano che in testa ci vada il Napoli.

Intanto il Cagliari, che è un punto sopra al Napoli, fa il corsaro in trasferta (6 gol), ma è in difficoltà in casa (2 reti). Però non ha fatiche di coppe nelle gambe ed è formazione temibile per brillantezza di corsa e centrocampisti offensivi. Imbattuto sul suo campo (0-0 con l’Udinese).

Nel Napoli mi sembrava che dovessero giocare Dzemaili a centrocampo, Santana per Hamsik, Zuniga a destra col rientro di Dossena a sinistra, più Fernandez per fare riposare Campagnaro. Formazione affidabile in questi termini e trasferta allettante nel ricordo del gol decisivo di Lavezzi l’anno scorso. Un colpaccio al 93’ quando furoreggiava la “zona Mazzarri”. Avaro a Fuorigrotta, il Pocho è prodigo in trasferta. Si attende il bis in Sardegna.

Mazzarri rinvigorisce la formazione con cambi attenti e adeguati? Non è certo. Qualche titolarissimo denuncia calo fisico e di forma. Servirebbe una squadra più muscolare. Giocando, Lavezzi e Cavani possono fare la sorpresa (chi ha detto che non si passano più la palla?), liberi di ribaltare la difesa cagliaritana. Alle spalle un gruppo solido di centrocampisti (guardinghi) e frecce sulle fasce (Zuniga e Dossena). Vedremo domenica la vera formazione.

Il Napoli riprende in campionato dopo la sconfitta interna col Parma. Deve fare punti e rimanere a tiro dalla vetta. Juventus e Udinese (in casa) hanno compiti meno ostici. La Lazio ha giocato giovedì in Europa League e va a Bologna. Il Milan (gioca a Lecce) è a due punti dagli azzurri. Così la Roma. Le “grandi” si stanno risvegliando e la classifica invita gli azzurri al colpaccio.

Sfavillii in Champions, ma il campionato offre opportunità maggiori. Sveglia! Solo 4 punti nelle ultime quattro partite. Il Napoli, che non ha ancora pareggiato fuori, dovrebbe puntare alla terza vittoria esterna per uno scatto significativo. Potrà giocare a suo gusto controllando il Cagliari e colpendolo con le ripartenze. Non si ammettono distrazioni. Due sconfitte (evitabilissime) nelle prime sei partite appannano i sogni-scudetto. Non deve essere un alibi il fatto che tutti vanno piano, anche la Juve gradassa dei molti attaccanti.

Il Napoli (col Novara!) ha il migliore attacco, 10 reti, ed ha la seconda migliore differenza fra gol fatti e subiti. L’equilibrio c’è, devono ritornare gli “acuti”. Bisogna affrontare l’Udinese portando a casa un bel risultato da Cagliari. Dimenticare il Bayern e gli elogi per la coraggiosa partita contro i tedeschi. I “nuovi”, se toccherà a loro, dimostrino che la panchina azzurra è valida e il difetto è uno solo: non c’è una valida alternativa a Cavani. Occorre rimediare a gennaio. Potrebbe imporlo anche la Champions.

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